Dopo le primarie due

Note a margine. Girano voci insinuanti, sibilline, repentine. Come sibili di serpenti pronti a iniettare veleno. Oggi si parla di ticket Capone Salvemini, solo meno di 24 ore fa si parlava di voti di cingalesi acquistati. Cosa stride?  Il concetto stesso di etica politica. Occorrerebbe forse sgombrare il campo da equivoci. Nulla di dimostrabile e dimostrato allo stato attuale, da garantisti dobbiamo credere alle prove provate, tuttavia il solo sospetto è inquietante.

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La politica è la cosa più alta che esista. Quanto meno, dovrebbe esserlo, è l’arte del governo (buon governo) in nome e per conto del “popolo sovrano”. Il problema vero è che se anche un solo euro fosse stato speso per acquistare un solo voto, tutto va a gambe all’aria perché il concetto stesso di etica viene meno. Ma attenzione, anche i volantini sulle auto, in spregio alle ordinanze sono un fuori gioco bizzarro. Come disdicevole sarebbe stato invitare partiti altri a votare in massa in cambio di future alleanze. Tutte illazioni, ovviamente (tranne i volantinaggi), però il tarlo si insinua prepotente.

Sono fra coloro che giudicano impossibile fermare intrusioni di votanti, sostengo inoltre che non si può impedire il voto a nessuno e che, anzi occorre la partecipazione massiccia degli immigrati anche alle elezioni amministrative, tutto ciò deve tuttavia accadere nella massima trasparenza, con campagne elettorali pulite, altrimenti qual è la differenza fra destra e sinistra? Si accusano sostenitori di Salvemini di aver fatto troppa ironia. Ma l’ironia è per sua natura una forma intelligente di partecipazione ed attenzione. Altro sono spostamenti di voti con metodi “inurbani”.