Mentre le patate si
lessano lentamente, in padella si cuociono peperoni gialli o rossi tagliati a
tocchetti e con aggiunta di rosmarino. Poi si passano le patate, si aggiunge
parmigiano, i peperoni, pangrattato, un tuorlo d’uovo e si amalgama il tutto,
quindi si fanno polpette, una ad una si passano nell’albume e nel pangrattato,
si mettono in una teglia e si inforna a 180°.
Il mondo nelle loro mani (Ph: Liberoquotidiano.it) |
Cucinando i tempi sono abbastanza lunghi e la radio è un
sottofondo con notiziari e musica.
Sbucciando le patate ascolto che Trump ha finto di mandare
la flotta in nord Corea mentre la inviava verso l’Australia, per contro il
dittatore coreano ha finto di lanciare un missile che è esploso immediatamente.
E questi sono i padroni delle armi atomiche, giocano con il mondo intero.
Intanto penso che qualche amico “sinceramente” di sinistra diceva, prima delle
elezioni americane “speriamo vinca Trump, la Clinton è guerrafondaia”. Analisi
da veri strateghi in effetti.
Tagliando a tocchetti i peperoni la notizia che arriva
riguarda il PD e l’ANPI, in sostanza, il PD, per bocca di Orfini, dice che non
parteciperà al 25 aprile con ANPI perché questa non rappresenta il popolo.
Identica dichiarazione di Salvini nelle stesse ore. Salvini lo capisco, in
fondo lo considero come le bucce di patata e i resti dei peperoni che ho
gettato nella frazione umida, però capisco anche Orfini, Renzi non gli ha
spiegato per bene che il referenudum non l’ha perso a causa di ANPI, almeno,
non solo per ANPI, ma perché gli elettori hanno bocciato con un solo voto lui,
Orfini e tutta la corte dei miracoli del PD. Penso che ANPI se ne farà una
ragione della mancanza di Orfini il 25 aprile. Un tempo i militanti del PCI
urlavano “viva il grande partito di Gramsci, Togliatti, Longo e Berlinguer”
oggi se esiste qualche nostalgico delle folle oceaniche dovrà gridare “viva il
partitino di Renzi, Orfini, Gentiloni e Padoan”. Questione di stile degli
statisti in fondo.
E mentre sfrigola l’olio e il profumo dei peperoni invade e
pervade, la radio manda una meravigliosa notizia: i ragazzi down della squadra
di calcetto italiana sono diventati campioni del mondo!
Schiacciando patate apprendo che un tribunale ha emesso
sentenza: l’uso del cellulare prolungato provoca il cancro. E’ solo un primo
grado di giudizio e nessuno è colpevole fino al terzo grado, per carità, però
già sento le vocine che dicono “vuoi che tocchi proprio a me?” e già immagino
gli Sgarbi, le Santanchè e altri dotti parlare di onde magnetiche insultando la
magistratura, perché loro sono gli esperti massimi che le TV ci propinano.
E ancora, mentre metto il tutto in una teglia da forno,
sento con orgoglioso senso di appartenenza ad una civiltà che a volte dà segni
di vita, che è passata la legge contro l’accanimento terapeutico. Un malato
terminale può chiedere la sospensione delle cure se lo ritiene. Non tutte le
notizie però sono buone in assoluto, infatti c’è la possibilità che il medico
opponga la sua obiezione di coscienza e dica al malato “tu pensala come vuoi, però io faccio quello che voglio
alla faccia tua”, più o meno come succede per l’aborto. Per altre fedi e altre
civiltà un laico parlerebbe di integralismo, o più prosaicamente di giovanardismo
(dal nome del talebano deputato Carlo Giovanardi, inquisito per porcate varie
fatte nella sua terra ma strenuo difensore dei crociati), il risultato finale è
una legge monca nelle mani dei talebani della medicina.
Il Made in Italy che piace agli americani |
E mentre il forno finisce la cottura della delizia, una
notizia che esalta il made in Italy si impone con virulenza suscitando orgoglio
italico e commozione: dagli USA arrivano ondate di ordinazioni per ariani
bidet. Si, proprio quelli che l’ufficiale piemontese arrivato alla corte dei
Borboni inventariò come “oggetto sconosciuto a forma di chitarra””. Non esportiamo
solo Razzi (inteso come senatore), armi, pizza e mafia, anche il bidet ha un
posto nel gotha del PIL.
A fine cottura lasciare riposare una mezz’oretta per carità,
altrimenti scotta e i sapori ne risentono.
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