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domenica 21 giugno 2015

I difensori della famiglia tradizionale scendono in piazza.

Alfano e il suo amichetto di tweet Matteo Salvini mandano un messaggio di solidarietà. Alfano dice che il suo partito, in parlamento, sosterrà le richieste dei manifestanti. Chissà se a costo di andare contro il governo di cui è ministro, mah. Salvini dice cazzate xenofobe e omofobe come suo solito. 
Ma chi c'era alla manifestazione "per la famiglia" (sic) organizzata da nostalgici del peggio?


  • Rappresentanti di Area popolare NCD
  • Amici loro di Forza Italia
  • Amichetti del movimento strambo fondato dal falcidiatore di pensionati Monti Mario
  • Alessandro Pagano
  • Maurizio Gasparri
  • Carlo Giovanardi
  • Paola Binetti
  • Gaetano Quagliariello
Fra gli organizzatori figurano personaggi di spicco nel calpestare la democrazia quali : Alfredo Mantovano, Mario Adinolfi, Costanza Miriano.


 I nomi sopra esposti hanno in comune qualcosa di significativo: farebbero carte false per impedire matrimoni gay, aborto, diritto delle donne di decidere della propria sessualità, schierare il parlamento e il governo fra i fondamentalisti religiosi tanto invisi al Papa stesso. Però tutti, ma proprio tutti, sarebbero pronti a votare qualunque risoluzione che consenta di sparare sui barconi di immigrati o, in seconda istanza,  di rimandarli a crepare a casa loro, guerra o non guerra. 

Perle di "difensori della famiglia tradizionale":
Rocco Buttiglione: “Quando i bambini delle famiglie tradizionali sono grandi  pagano tasse e contributi anche per le pensioni e l’assistenza sanitaria di quelli che i bambini non li hanno avuti e che hanno avuto molti soldi in più durante la vita. Sennò da dove pensiamo che si prendano i soldi per pagare le pensioni ai gay?”. (28 aprile 2011)
Giovanardi contro lo spot Ikea “Siamo aperti a tutte le famiglie” con due uomini che si tengono per mano: “È un attacco violento alla Costituzione”. Giorgio Merlo del PD gli dà ragione (23 aprile 2011)
Berlusconi:  ”Tutti noi abbiamo una componente omosessuale del 25%, solo che io, dopo un approfondito esame, mi sono accorto che la mia è un’omosessualità… lesbica”. (16 aprile 2011)
Mario Adinolfi del PD: “Ragiono sulla questione dei figli, sul matrimonio omosessuale e le conseguenti genitorialità ‘inventate’ contro ogni legge di natura, e mi continuo a chiedere perché venga considerata tanto ‘de sinistra’ l’artificialità di rapporti generati solo per soddisfare un egoismo… è più di sinistra considerare il diritto di ogni bambino a avere una madre e un padre, non due che si possono stufare della ‘macchina nuova”.  (6 marzo 2011)
Gasparri: “Vendola dovrebbe tacere. Critica l’altrui bunga bunga che intanto non è nulla di male, ma almeno avviene con donne. Prediche, da certi pulpiti, lasciano per lo meno perplessi, viste le predilezioni particolari”. (20 gennaio 2011)
Giovanardi (il tempista): “Concordo in pieno con le regole dell’esercito Usa. Non chiedere e non dire che sei gay. Perché se uno è omosessuale è affare suo, ma se fa apertamente coming out non è più affare suo, la sua omosessualità diventa un manifesto politico”. Pochi mesi dopo Obama abolisce il “Don’t Ask, Don’t Tell”. (6 dicembre 2010)
La deputata dell’Udc Paola Binetti : “Giusto rifiutare la comunione a Nichi Vendola”. (28 ottobre 2010)
Buttiglione: “Essere gay è oggettivamente sbagliato. Sbagliano come chi non paga le tasse”. (26 ottobre 2010)
PD contro PD. Il consiglio comunale di Udine approva una mozione in cui invita i promotori della campagna contro l’omofobia, giudicata provocatoria per il manifesto con un bacio gay, a «valutare meglio l’idoneità degli strumenti utilizzati». (27 maggio 2010)
E potremmo proseguire, meglio fermarci qui!


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