Questo
parlamento (scritto volutamente minuscolo) ha cambiato 40 dei 120 articoli della
Costituzione. Lo scrivo in minuscolo perché
questo parlamento nulla ha da spartire con un Parlamento Democratico. I suoi
membri sono stati scelti con una legge dichiarata non costituzionale, con premi
di maggioranza che solo un altro governo guidato da criminali (nel senso più
stretto del termine in quanto il capo del governo di allora è finito condannato
per infami reati) potevano partorire. Oggi questo parlamento, ha votato si a un
governo guidato da un non eletto e sostenuto dall’ex servo muto del criminale
di cui sopra. Si a riforme decise in segreto summit con il criminale di cui sopra. L’ala sinistra del PD (quand’anche concediamo che esista) ha
dichiarato “voteremo si, ma in cambio deve cambiare la futura legge elettorale”.
Bene, alla legge elettorale prossima ventura diranno “voteremo si solo se Renzi
giura di non voler ripristinare la monarchia e lo jus primae noctis” eh si,
quando ci vuole ci vuole, eh Bersani?
Intanto hanno votato si allo scempio più immane: distruggere
quello che nobili padri costituenti avevano fatto. Contro il parere dei più
dignitosi costituzionalisti italiani che sono rimasti, pare, gli unici a
difendere la Carta Costituzionale. La cosiddetta società civile è assente e non
considerata. I parlamentari vengono scelti e nominati direttamente dai
capimafia… pardon, dai leader dei partiti, l’elettore non ha voce in capitolo!
Gli eletti dovranno sottostare al continuo ricatto del capomafia… pardon, del
leader, pena: venire estromessi e non più nominati. Altro che Scilipoti e
Razzi! Quelli erano dilettanti. Questi esercizi di non democrazia sono
inquietanti, come disarmante è la sudditanza di sedicenti intellettuali capaci di
salire sempre sul carro del più forte. E’ vero, la Democrazia è uno strumento
esageratemente delicato da gestire. Benvenuti nel deserto delle regole democratiche.
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