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martedì 19 agosto 2014

Solidarietà a Danilo Lupo

Ph. Lecceprima.it
19 agosto 2014
La storia è ormai risaputa, Danilo Lupo, che è un ottimo giornalista d'inchiesta che da tempo si occupa delle mafie nel basso Salento, viene invitato a tenere un intervento in quel di Manduria parlando di omosessualità. Il palco è allestito sul sagrato della chiesa dei francescani, e i fraticelli fanno sapere che non gradiscono che un gay parli sul terreno di loro proprietà. Gli organizzatori dell'incontro in un primo tempo allestiscono un palchetto defilato, ma Danilo decide che è ghettizzante e il suo intervento lo fa fuori dal palco, fra le gente. Per inciso dedica le sue parole ai cristiani trucidati in Iraq. 
I fraticelli, con il loro comportamento xenofobo ed inammissibile in un paese civile, si sono visti arrivare fra i denti il boomerang lanciato. Una manifestazione che riguardava Manduria e il circondario diventa immediatamente nazionale, ne parlano i maggiori quotidiani, viene rilanciata dall'ANSA, ne parla il tg3. Facebook e twitter sono invase da parole di solidarietà, insomma, un vero evento mediatico.
La tristezza infinita è che nel 2014 ancora si debba scrivere di solidarietà con i gay e con tutti i discriminati pur vivendo (si pensa) in un paese civile. Questi sono i frutti avvelenati di vent'anni di sdoganamento della xenofobia con ministri in camicia verde che dicono tutto ed il contrario di tutto, con un primo ministro che ha delle donne la considerazione che si ha per uno zerbino, le ha sempre utilizzate per passarci sopra e dimostrare così la propria virilità fatta di quattrini e mazzette più che di altro. Oppure, ma questo sarebbe altro discorso, potremmo dire che Danilo Lupo è una spina nel fianco alle mafie locali e a qualcuno piace ghettizzarlo, farlo tacere, ed utilizza ogni strumento a sua disposizione per farlo. Ma questo presupporrebbe il credere che i fraticelli siano collusi. Ma non lo sono... Non lo sono, vero?

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