Il 15 maggio 1891 Papa Leone XIII promulga l’enciclica
Rerum Novarum con la quale pone la chiesa come mediatrice fra le posizioni
socialiste, sostanzialmente atee, e quelle capitaliste, che volevano lasciare
campo libero ad un progresso corporativo e sfruttatore.
Con questa enciclica il
Papa chiede alle classi deboli di rinunciare alla rivoluzione e a quelle ricche
e padronali di essere più umane: basta con la schiavitù per gli operai. Addirittura
consiglia associazioni di operai per la difesa dei loro diritti. Condanna il
socialismo e la massoneria e privilegia una questione sociale mediata fra Stato
e Chiesa.
Passaggi dell’enciclica.
« [...] se con il lavoro eccessivo o non
conveniente al
sesso e all'età, si reca danno alla sanità dei lavoratori; in
questi casi si deve adoperare,
entro i debiti confini,
la forza e l'autorità delle leggi »
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(Rerum Novarum, 29)
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« Nel tutelare le ragioni dei privati, si deve avere un
riguardo speciale ai deboli e ai poveri. Il ceto dei ricchi,
forte per sé stesso, abbisogna meno della pubblica difesa;
le misere plebi,
che mancano di sostegno proprio,
hanno speciale necessità di trovarlo nel
patrocinio
dello Stato. Perciò agli operai, che sono nel numero dei
deboli e dei bisognosi, lo Stato deve di preferenza
rivolgere le cure e le provvidenze
sue »
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(Rerum Novarum, 29)
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« Un lavoro proporzionato all'uomo alto e robusto,
non è ragionevole che s'imponga a una donna o a un
fanciullo.
[...] »
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(Rerum Novarum, 33)
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Ora, così, giusto per dire, se dopo 123 anni il Partito
Democratico avesse gli stessi intenti e programmi, forse sarebbe da votare…
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