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martedì 5 novembre 2013

L'Italia che spezza il cuore (e le speranze)

E lo fa andando a fondo per inerzia, conosce i suoi problemi ed ha una politica che si è arresa alla stupidità. In particolare l’autore dell’articolo, per citare un simbolo della mancanza di capacità di orientamento, cita i segnali stradali ricoperti e nascosti da frasche e rami. Scommetto che non è mai stato in Salento quel giornalista, altrimenti sarebbe arrivato sull'orlo del suicidio. Un incrocio a tre strade con tre stop (succede a Vignacastrisi e a Seclì), nessuno ha la precedenza. Roba che solo una grande coalizione può salvare.
Già, perchè la culla dell’arte, il bel paese, il patrimonio dell’umantià stracolmo di opere immense, città che dovrebbero (il condizionale corre d’obbligo) essere salotti, penso a Firenze, Lecce, Pisa, Venezia, Genova, Torino e ancora e ancora, questo paese è una Costa Concordia governata da tanti piccoli Schettino che stanno a palpare il culo alla biondina di turno mentre gli scolgi incombono. Paese di ladri, come altro definire chi costruì le new town (ma la lingua dove il si suona perchè non è utilizzata?)   rubò e fece levitare i prezzi? Lo dice la relazione del commissario europeo venuto a verificare:

Ogni appartamento è costato il 158 per cento in più del valore di mercato, il 42 per cento degli edifici è stato realizzato con i soldi dei contribuenti europei (e non con quelli del governo italiano, come ha sempre sostenuto l’ex premier Silvio Berlusconi), solo il calcestruzzo è stato pagato 4 milioni di euro in più del previsto. E 21 milioni in più i pilastri dei palazzi. Cifre ufficiali della Corte dei Conti europea, tutte richiamate nel report di Søndergaard. Dove si censura il silenzio dell’Europa che è stata a guardare mentre qui si sperperava, dove si «deplora » l’invio di dati «apparentemente non corretti» trasmessi a Bruxelles dal Dipartimento della Protezione Civile, dove si elenca minuziosamente tutto ciò che lui stesso ha riscontrato nelle sue missioni. Su prefabbricati, acciaio, ammortizzatori sismici, bagni chimici, contratti a imprese. Sempre oltre icosti preventivati, soprattutto quelli fissati dai «manuali». E anche di tanto”. (fonte: http://giacomosalerno.com/2013/11/04/laquila-1-arriva-il-dossier-di-bruxelles-sprechi-e-infiltrazioni-mafiose-attilio-bolzoni/)

E soprattutto dove lavorarono, è acclarato, imprese legate alle mafie. Questo è un paese normale o spezza il cuore?
E potremmo proseguire e ritrovarci ancora e ancora in incroci senza alcun diritto di precedenza, neppure per la cultura. Una nazione che taglia le spese per l’istruzione cos'è se non criminalmente colpevole del suo declino? 
"Un Paese che distrugge la sua scuola, non lo fa mai per i soldi o perché le risorse mancano o i costi sono eccessivi.  Un Paese che demolisce l’istruzione è già governato da quelli che dalla diffusione del sapere, hanno solo da perdere" Diceva Italo Calvino.

 Eppure che facciamo nel bel paese? Discutiamo per quattro lunghissimi mesi se un fuorilegge può rimanere in senato o deve tornare dal suo stalliere.
Quale sia la ricetta per uscirne non è facile dire, le industrie vengono comprate a prezzi di saldo, l’ultima in ordine di tempo, Alitalia, prossima ventura alla distruzione, è la stessa che qualcuno (lo stesso che diede lavoro alle mafie a l’Aquila) volle “vendere” ai suoi sodali, tenendo i debiti per i contribuenti tutti e lasciando agli acquirenti il meglio. Neppure a queste condizioni ci sono riusciti. Capitalismo accattone, altro che saggi investitori, altro che manager. Spezza il cuore veramente tutto ciò. Spezza il cuore dover dire ai ragazzi di andarsene altrove se vogliono avere una possibilità. Siamo il paese che inventò l’elicottero, il computer, i pannelli solari. Siamo il paese di Pompei. I primi li abbiamo lasciati fare ad altri, Pompei che non potevamo contrabbandare fuori, la facciamo decadere. Fino a quando permetteremo tutto ciò? Fino a quando continueremo ad accettare che un parlamento di incapaci non faccia uno straccio di legge elettorale nonostante le promesse fatte da almeno tre campagne elettorali? Accendi il TG e il dibattito è sul partito sedicente progressista che regala tessere per le correnti interne. Come succedeva negli anni ’70 e ’80. In perfetto stile Fanfani e Gava. Perchè dovrei votare alla primarie di questi qui? Siamo il paese dove cambia tutto perchè nulla cambi, succede con le mafie, succede con la politica.   


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