Maurizio Bongioanni -
Mentre in Sardegna si contano i danni e, purtroppo, i morti causati
dall'alluvione, dalla Commissione Bilancio della Camera arriva la notizia che
l'Italia non ha utilizzato 4,3 miliardi di fondi europei per la difesa del
suolo.
A parlarne è stato il 19 novembre, il ministro
per la coesione territoriale Carlo Trigilia, in un'udienza parlamentare: dei 5
miliardi provenienti dal Fondo Sviluppo e Coesione (Fsc) e destinati alla messa
in sicurezza del territorio italiano (tra cui le regioni meridionali, Sardegna
compresa) programmati per il periodo 2007-2013, ne è stato utilizzato circa 1
miliardo solamente. Il motivo? Come aveva già spiegato lo stesso Trigilia in
un'altra udienza, datata 5 novembre, e come ha ripetuto il 19, il problema sta
nella capacità di spesa “dovuta a carenze di tipo progettuale che rallentano o
interrompono i processi di realizzazione, senza trascurare l'influenza
limitante del Patto di Stabilità Interno sulla capacità di spesa delle
Regioni”. (Fonte: clicca
qui).
Presidenti
del consiglio inadempienti:
Maggio 2006 – maggio 2008 Presidente
del consiglio: Romano Prodi (vice presidenti: Massimo D’Alema, Francesco Rutelli)
Ministro
tutela del territorio e del mare: Alfonso Pecoraro Scanio - Infrastrutture: Antonio Di Pietro
Maggio 2008 – novembre 2011
Presidente del consiglio: Silvio Berlusconi
Ministro
Tutela del territorio e del mare: Stefania Prestigiacomo – Infrastrutture e
trasporti: Altero Matteoli
Novembre 2011 – Presidente del
consiglio: aprile 2013 Mario Monti
Ministro
Ambiente e tutela del territorio e del mare: Corrado Clini – Infrastrutture e
trasporti: Corrado Passera.
Letta in realtà è in carica da poco tempo, però è stato
sottosegretario con Prodi e forse era troppo emozionato per l’incarico ottenuto
per accorgersi dei soldi mai spesi.
Se vogliamo fare le pulci all'incapacità governativa possiamo
dire che la scelta di rimandare al mittente quei quattrini ha contribuito a
creare disoccupazione. La messa in sicurezza delle infrastrutture significava
lavoro, oltre che diminuzione dei danni e dei morti per catastrofi naturali. A questo
aggiungiamo le scelte criminali di quello di Arcore che, troppo preso a palpare
il culo a minorenni, ha delegato alla protezione civile lo scempio de L’Aquila
(new town) e tutti i “grandi eventi” da gestire, comprese le visite del papa ad
Assisi, i campionati di nuoto e via dicendo. Questo ha significato: appalti,
rapporti con organizzazioni non certo benefiche che si occupavano di movimento terra
e, chissà, interramento di altro tipo di terra “fertile”.
E’ evidente come tutte le parti politiche siano coinvolte.
Altrettanto evidente risulta, leggendo di sirene e di scie chimiche, che i
nuovi movimenti sono inadeguati ad assumersi incarichi che vadano oltre il
gossip e la provocazione spicciola. Chiediamo ai partiti (mi rivolgo alle
sinistre, le destre, allo stato attuale, sono impresentabili) di fare una decisa virata verso la buona politica e la buona amministrazione. Insomma,
chi ha mal governato si faccia da parte, chi era vicepresidente del consiglio
ora non stia a pontificare e a fare lo statista, per favore.
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