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martedì 27 agosto 2013

PD, sinistre, Berlusconi e varia umanità

Mentre stiamo a dibattere se sia meglio Renzi, Letta o Papa Francesco per la guida del PD, dotti medici e sapienti che dialogano con sottilissime disquisizioni filosofiche, politiche, sociali, ognuno, ça va sans dire, ha l’idea del nuovo partito, ognuno sa come fare perché il miracolo si compia. Qual è il miracolo ancora non è dato sapere, una cosa appare certa al momento: l’uscita di scena di Berlusconi dalla politica così come si prospetta (se mai avverrà) è una sonora sconfitta per i contendenti, uno schiaffone in faccia a chi è più puro dell’altro o degli altri. Anzitutto diamo per scontato che la magistratura ha fatto bene il suo lavoro condannando in via definitiva un signore che ha utilizzato la sua posizione per evadere il fisco e portare capitali all’estero proprio nei giorni in cui diceva che la lotta contro l’evasione fiscale era il suo primo impegno. E ringraziamo veramente i giudici che hanno avuto il coraggio e la forza morale ed etica di arrivare a tanto risultato. Tuttavia la magistratura ci ha spiegato che siamo stati governati per un ventennio da un fuorilegge. Non che la cosa susciti poi moltissimo clamore, per carità, nel partito del delinquente (e non solo nel suo) c’erano indagati per collusioni con le mafie, portatori sani di stallieri in quel di Arcore, in tutto il parlamento c’erano un centinaio fra indagati e condannati.
Il problema è però un altro, come mai le sinistre, a fronte di un malfattore al governo, non sono riuscite a batterlo e cacciarlo via usando gli strumenti della politica? Due volte Prodi l’ha sconfitto, due volte i più puri l’hanno punito. La prima in particolare quelli che hanno la linea e che sono più belli, forti, virili degli altri, quelli che filosofeggiano in cachemire, hanno decapitato un tentativo che poteva essere virtuoso ed aiutare l’Italia ad uscire dal tunnel del berlusconismo. La seconda ci hanno pensato dei malfattori, personaggi che si sono letteralmente venduti, alla faccia dei voti presi, indegni di governare le bestie in una stalla sono invece stati rieletti grazie ad una legge elettorale calderoliana (neologismo traducibile con: idiota e antidemocratica). Le divisioni a sinistra, l’incapacità di fare sintesi hanno invece consentito a noi tutti di avere ministri del calibro di La Russa, Calderoli, Bossi, Giovanardi. L’esatto opposto della Democrazia.  Questo ventennio ha insegnato qualcosa alle sinistre tutte? Si, una cosa in particolare: presentarsi rigorosamente divisi! Il povero Bersani poi è cozzato contro altri duri e puri che gli hanno detto “con te mai, noi vogliamo tutto e subito e vogliamo il 100% dei voti” Democrazia? Bah! Ed ora, mentre il PDL potrebbe essere allo sbando, un partito governato da Moplen Santanchè non dovrebbe fare molta strada, a meno che il PD non voglia pervicacemente aiutarlo, agevolare il suo cammino, a meno che qualcuno nel PD dica che la condanna di Berlusconi è una jattura. Lo è veramente solo per i motivi della mancata sconfitta politica, non certo per la magistratura. La vera jattura è non avere il senso delle cose, è il proseguire a far finta di dibattere se sia meglio Fonzie o Letta, se sia meglio un ex democristiano piuttosto di un ex democristiano. Allora cosa è successo veramente nel partito già liquido? Vediamo come questa roba qui non sia stata in grado neppure di nominare i suoi eletti, 101 hanno bocciato Prodi alla presidenza della Repubblica. Viste queste premesse, veramente ci aspettiamo che sconfiggano le destre? Neppure Bossi ha fatto errori così clamorosi nella scelta dei suoi candidati. E badiamo, il dialogo, la ricerca di soluzioni condivise spetta a chi dirige il partito, sono loro che devono essere in grado di proporre, noi possiamo raccontarci le palle che vogliamo, ma sono loro che decidono chi nominare e come farlo. Dovrebbero ascoltare le proposte che arrivano dal basso e fare scelte condivise. Ascoltavo due persone al bar, uno diceva “non so cosa voterò, certo che se vince Renzi nel PD raggiungono lo scopo di mettere uno di destra per combattere le destre” (sic). Forse un po’ azzardato, però…
Allo stato delle cose forse qualcuno pensa che la condanna di Berlusconi sia una vittoria politica, pensa magari di averlo preso per sfinimento. Abbiamo talmente annoiato lui e gli elettori con la nostra pochezza da fargli credere di essere onnipotente e ci è cascato. Vuoi vedere che la strategia era questa?
Nel frattempo si può proseguire a scannarsi senza avere la volontà di costruire un soggetto di sinistra che abbia uno straccio di linea condivisa. Avanti così compagni, ops, amici, ops, fratelli, non va bene neppure così, chiamiamoci per nome che è meglio.


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