Mentre stiamo a dibattere se sia meglio Renzi, Letta o Papa
Francesco per la guida del PD, dotti medici e sapienti che dialogano con
sottilissime disquisizioni filosofiche, politiche, sociali, ognuno, ça va sans
dire, ha l’idea del nuovo partito, ognuno sa come fare perché il miracolo si
compia. Qual è il miracolo ancora non è dato sapere, una cosa appare certa al
momento: l’uscita di scena di Berlusconi dalla politica così come si prospetta
(se mai avverrà) è una sonora sconfitta per i contendenti, uno schiaffone in
faccia a chi è più puro dell’altro o degli altri. Anzitutto diamo per scontato che
la magistratura ha fatto bene il suo lavoro condannando in via definitiva un
signore che ha utilizzato la sua posizione per evadere il fisco e portare
capitali all’estero proprio nei giorni in cui diceva che la lotta contro
l’evasione fiscale era il suo primo impegno. E ringraziamo veramente i giudici
che hanno avuto il coraggio e la forza morale ed etica di arrivare a tanto
risultato. Tuttavia la magistratura ci ha spiegato che siamo stati governati
per un ventennio da un fuorilegge. Non che la cosa susciti poi moltissimo
clamore, per carità, nel partito del delinquente (e non solo nel suo) c’erano
indagati per collusioni con le mafie, portatori sani di stallieri in quel di
Arcore, in tutto il parlamento c’erano un centinaio fra indagati e condannati.
Il problema è però un altro, come mai le sinistre, a fronte
di un malfattore al governo, non sono riuscite a batterlo e cacciarlo via usando
gli strumenti della politica? Due volte Prodi l’ha sconfitto, due volte i più
puri l’hanno punito. La prima in particolare quelli che hanno la linea e che
sono più belli, forti, virili degli altri, quelli che filosofeggiano in
cachemire, hanno decapitato un tentativo che poteva essere virtuoso ed aiutare
l’Italia ad uscire dal tunnel del berlusconismo. La seconda ci hanno pensato
dei malfattori, personaggi che si sono letteralmente venduti, alla faccia dei
voti presi, indegni di governare le bestie in una stalla sono invece stati rieletti
grazie ad una legge elettorale calderoliana (neologismo traducibile con: idiota
e antidemocratica). Le divisioni a sinistra, l’incapacità di fare sintesi hanno
invece consentito a noi tutti di avere ministri del calibro di La Russa,
Calderoli, Bossi, Giovanardi. L’esatto opposto della Democrazia. Questo ventennio ha insegnato qualcosa alle
sinistre tutte? Si, una cosa in particolare: presentarsi rigorosamente divisi!
Il povero Bersani poi è cozzato contro altri duri e puri che gli hanno detto
“con te mai, noi vogliamo tutto e subito e vogliamo il 100% dei voti”
Democrazia? Bah! Ed ora, mentre il PDL potrebbe essere allo sbando, un partito
governato da Moplen Santanchè non dovrebbe fare molta strada, a meno che il PD
non voglia pervicacemente aiutarlo, agevolare il suo cammino, a meno che
qualcuno nel PD dica che la condanna di Berlusconi è una jattura. Lo è
veramente solo per i motivi della mancata sconfitta politica, non certo per la
magistratura. La vera jattura è non avere il senso delle cose, è il proseguire
a far finta di dibattere se sia meglio Fonzie o Letta, se sia meglio un ex
democristiano piuttosto di un ex democristiano. Allora cosa è successo
veramente nel partito già liquido? Vediamo come questa roba qui non sia stata
in grado neppure di nominare i suoi eletti, 101 hanno bocciato Prodi alla
presidenza della Repubblica. Viste queste premesse, veramente ci aspettiamo che
sconfiggano le destre? Neppure Bossi ha fatto errori così clamorosi nella
scelta dei suoi candidati. E badiamo, il dialogo, la ricerca di soluzioni
condivise spetta a chi dirige il partito, sono loro che devono essere in grado
di proporre, noi possiamo raccontarci le palle che vogliamo, ma sono loro che
decidono chi nominare e come farlo. Dovrebbero ascoltare le proposte che arrivano
dal basso e fare scelte condivise. Ascoltavo due persone al bar, uno diceva
“non so cosa voterò, certo che se vince Renzi nel PD raggiungono lo scopo di
mettere uno di destra per combattere le destre” (sic). Forse un po’ azzardato,
però…
Allo stato delle cose forse qualcuno pensa che la condanna
di Berlusconi sia una vittoria politica, pensa magari di averlo preso per
sfinimento. Abbiamo talmente annoiato lui e gli elettori con la nostra pochezza
da fargli credere di essere onnipotente e ci è cascato. Vuoi vedere che la
strategia era questa?
Nel frattempo si può proseguire a scannarsi senza avere la
volontà di costruire un soggetto di sinistra che abbia uno straccio di linea
condivisa. Avanti così compagni, ops, amici, ops, fratelli, non va bene neppure
così, chiamiamoci per nome che è meglio.
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