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giovedì 2 maggio 2013

Succede negli USA. Bimbo ammazza la sorellina.



Succede negli USA. Lui ha cinque anni (cinque), imbraccia il fucile, fa fuoco contro la sorellina di due anni (due) e l’ammazza. L’arma gli era stata regalata in occasione del suo quarto compleanno, fa parte della collezione “Bimbi” dell’azienda Keystone Sporting arms, una florida ditta di armi che ne sforna 60.000 l’anno destinate ai bimbi, perché negli USA saper sparare è d’obbligo. Alcune annotazioni vengono spontanee.
  • Una ditta che porduce armi  che sparano proiettili veri e sono destinate ai bimbi con l’affasciante slogan: “la mia prima arma” sta producendo PIL virtuoso? Dove finisce il lecito e dove inizia l’idiozia?

  • Due genitori che regalano al bimbo di quattro anni un’arma vera sono persone normali, degne di vivere in una società civile, o sono solo schiavi del PIL di cui sopra? Quello indegno, per intenderci.

  • Uno Stato che consente l’utilizzo e il commercio di armi senza alcun controllo diverso, è veramente a Democrazia avanzata o esistono dei limiti etici che il legislatore dovrebbe porsi? 

  • Nel paese dove si proibisce di fumare per strada e nei parchi si può tranquillamente mettere in mano ad un bimbo un’arma vera spacciandola per giocattolo, non c’è una contraddizione?





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