Giulio Aresta |
Quello che segue è un colloquio con Giulio Aresta, membro del coordinamento
cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà e di Lecce Bene Comune. Dovevamo
incontrarci da tempo, più precisamente da quando Nichi Vendola disse che SEL si
sarebbe “mischiata” con il PD. Avremmo parlato di questo percorso. Intanto sono
arrivati i risultati elettorali e il centro sinistra (per dirla con un
personaggio della radio) “s’è svampato signò”. Ogni giorno c’è stato
un accadimento che rendeva difficile non navigare sull’onda della strettissima
attualità, ogni due ore il paesaggio mutava. Dalla frana dei tentativi di
Bersani di formare un governo, all’elezione di Napolitano passata attraverso un
tentativo di collaborazione stretta con Silvio da Arcore, poi il siluramento di
Prodi da parte di individui strambi che stanno dentro il PD, il non considerare
Rodotà uomo degno di un voto perché “mica possiamo votare per l’uomo i Grillo”
(Fassino), fino ad arrivare al governissimo PD – PDL tanto detestato a parole
ma, a detta di taluni, indispensabile, tutto ha congiurato contro la
comprensione e la linearità, passando attraverso l’inverosimile vero che stiamo
vivendo. Ed è difficile comprendere ancora oggi lo sfascio del PD, il
resuscitare di Berlusconi, la strana concezione di democrazia dei Cinque Stelle
che vogliono un monocolore senza maggioranza. A questo proposito un imput l’ha
dato un deputato casaleggiano: “fra pochi mesi le Democrazia rappresentativa
sarà vista come oggi vediamo le monarchie assolute” (sic), per la serie:
piccoli illusionisti crescono. Quelli viaggiano on line senza
ascoltare i milioni di cittadini che non utilizzano internet, facendo votare il
loro presidente della Repubblica da un migliaio di iscritti al loro movimento,
tranne annullare il primo voto “perché siamo stati attaccati dai cattivi”… Mah!
“Ti occupi di
politica da tempo”
“Entrai nel PDS dopo
la svolta di Occhetto e fui consigliere di quartiere con Salvemini Sindaco, non
ne seguii il percorso verso il PD ed entrai nel PCDI, ora sono in SEL. Tutte
formazioni di governo, non movimentiste ad ogni costo, sono da sempre convinto
che la sinistra debba essere di governo per poter cambiare lo stato delle
cose”.
“Tu sei sempre
stato un fautore di una grande sinistra, in particolare giudicavi la fusione di
PD e SEL naturale, allo stato attuale è ancora valido il ragionamento?”
“Dobbiamo aggiornarci
spesso in questo periodo. Il ragionamento era lineare fino ai salti mortali
carpiati del PD. Il Bersani che era contro il PDL mi piaceva, oggi quel PD pare
sparito, annullato”.
“Boccia dice che
chi non vota la fiducia al governo è fuori dal partito, avevo già sentito
questa roba quando qualcuno disse che chi votava Vendola alle primarie pugliesi
era fuori”
“Attenzione, quella
era una disputa all’interno del centro sinistra. Oggi si vuole far inghiottire
il peggio del peggio. E so essere anche realista, quando un governo di larghe
intese è indispensabile come successe in Germania o altrove, si può anche fare,
qui da noi è tutto ridicolo. Mancano le persone, si vuole paragonare
Moro a Berlusconi o a Brunetta o a Santanchè. Di che parliamo? Questi sono
signori con i quali non prenderei un caffè al bar”.
“SEL da quando
nacque non ha mai fatto faville, anche nelle ultime elezioni non ha brillato”
“Il progetto di SEL è
praticamente abortito subito. Doveva essere il soggetto unificante delle
sinistre socialiste, cattoliche, comuniste. Tutte le forze collegabili al
socialismo europeo in pratica. Questo campo largo è evaporato. Il Partito SEL
non si è mai voluto costruire, qui la responsabilità è di Vendola, è rimasto
tutto come un comitato per Nichi. Un partito si costruisce nel tempo, non nasce
di colpo, a questo aggiungiamo che stiamo votando ogni sei mesi, siamo in
perenne emergenza elettorale, le discussioni si rimandano sempre”.
“Come dicevamo però
SEL è nata per confluire nel PD”
“Questo era anche nei
miei intenti, formare una sinistra forte e plurale. Mettere
assieme cattolici progressisti e sinistre aveva un senso, l’idea
folle veltroniana che si voleva far passare invece era di un amalgama informe
dove tutto poteva entrare a prescindere dai fondamentali, sono iniziati da lì i
giorni che stiamo vivendo ora”.
“In Italia non
esiste, oggi, una sinistra credibile, tante formazioni litigiose a sinistra del
PD, il Partito di Bersani che implode, nei fatti siamo al
punto che Berlusconi ha vinto una tornata elettorale che aveva perso”.
“Questo è il
paradosso. Ha vinto a tavolino, per fare un paragone con il calcio
ha avuto i tre punti perché l’avversario non si è presentato”.
“Come vedi il
movimento cinque stelle?”
“Trovo insopportabile
il contenitore e alcuni personaggi come i capigruppo. Il programma però è
in parte sottoscrivibile, in fondo non si discosta molto da quello
che vorrebbero le sinistre. Penso addirittura che il 70% dei consensi il
movimento di Grillo li abbia pescati da lì. La metodologia da setta è ridicola.
Esiste evidentemente un problema in quella sinistra che sta oltre il
PD. Dobbiamo rivedere alcune cose, il risultato del movimento di
Ingroia è stato catastrofico. Da una parte se la sono cercata perché hanno
fatto una campagna contro SEL e il PD anziché parlare dei problemi e proporre.
Però siamo rimasti delusi tutti da quel misero risultato che speravamo più
importante, sarebbe utile a tutti avere parlamentari anche di quella
formazione”.
“Lecce e Provincia,
come sta SEL?”
“SEL, ripeto, è una
premessa che non ha avuto seguito, avremmo potuto costruire un partito, è
mancato un imput dall’alto. La Democrazia dal basso è utile, qualcuno dice che
è un pensiero vecchio, però ritengo che un partito debba essere strutturato.
Vendola è mancato in questo processo, tutto è lasciato alla bravura del singolo
dirigente locale. A Lecce siamo in attesa come in tutta Italia, visti gli
accadimenti. Ci sono strumenti a parer mio ineludibili, come le sezioni, i
luoghi. Il nuovo, la rete, sono mezzi che non debbono sostituire il resto,
debbono essere complementari, facilitare magari i contatti, creare discussione,
però poi occorre fare sintesi guardandosi negli occhi. Forse la risposta sta
nella proposta di Barca, è un documento importante, negli ultimi anni si è
gettato il vecchio anche se era buono e si è sostituito con qualcos’altro, lui
prende il meglio del vecchio e del nuovo e li mette assieme. Penso che il
momento di svolta sarà il voto per la fiducia al governo Letta, se il PD voterà
compatto un governo con Alfano dentro, la sinistra saremo noi, se invece una
pattuglia di Democratici si staccherà, ripartiremo da lì. Comunque c’è molto
lavoro per ricomporre i cocci”.
“In tutto questo,
parlando della città, Lecce non è un’anomalia?”
“Il sindaco più amato
e votato d’Italia con la città quasi in bancarotta. E’ anomala perché ci sono
voti di scambio, clientele. Lecce è sempre stata un’anomalia, era la città più
monarchica al Referendum”.
“Per la città SEL
ha una scaletta?”
“Seguiamo le vicende
dell’Amministrazione Comunale, abbiamo sostenuto Carlo Salvemini e c’è una
piccola pattuglia di Lecce Bene Comune. Per il resto tutto è fermo in attesa di
quanto succederà a livello nazionale, anche qui aspettiamo. Il
mischiarsi sarebbe stato nell’ordine delle cose, ora tutto sembra bloccato”.
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