“Mercato del lavoro agricolo e nuovo sviluppo rurale:
lavoro, diritti e legalità”
Ne Hanno parlato nel Chiostro dei Carmelitani in Nardò:
Roberto Iovine, responsabile nazionale ufficio legalità della CGIL, Giuseppe De
Leonardis, segretario FLAI Puglia (Federazione Lavoratori Agro Industria), Antonio
Gagliardi, segretario generale FLAI Lecce, Antonella Cazzato, Segretario
confederale CGIL Lecce, Marcello Risi, Sindaco di Nardò. A seguire ci sono
stati interventi dei rappresentanti delle associazioni agricoltori.
Parlare di mercato del lavoro senza partire dai diritti è
impossibile, e l’illegalità in agricoltura è diffusa a livello nazionale, come
si evince dai dati presentati da Roberto Iovine. Parliamo di città e piccoli
paesi che vanno da Rosarno a Nardò, fin su nel cuore del Piemonte, in provincia
di Alessandria è stata scoperta una vera tratta degli schiavi, il tribunale di
Torino sta indagando sulla riduzione in schiavitù, reato infame ed infamante in
una nazione civile. Quindi il mercato della braccia straniere è saldamente
detenuto dall’illegalità che si serve dei caporali per trattare i lavoratori come
merce, ricordiamo le frasi intercettate a Nardò: “La mandria è sfiancata,
mandatene altri”. E sulla situazione
neretina si è soffermato il Sindaco Risi, dicendo dell’accoglienza e della
solidarietà della cittadinanza. Soprattutto ha fatto il punto sul fatto che
esiste un tessuto sociale impegnato nella Caritas e in altre associazioni che
contribuisce ad aiutare i ragazzi sfruttati da altri neretini. Forse è mancato,
nel discorso del primo cittadino, un cenno a quanto fa l’amministrazione. Garanzie
sociali e solidarietà spontanea sono aspetti diversi, che magari possono
coincidere, ma istituzionalmente debbono essere decisamente separate. La prima
deve tenere conto delle esigenze di tutti. Nello specifico dovrebbe provvedere
a dare dignitoso alloggio almeno per la prossima stagione ai lavoratori che nel
2012 sono stati sbattuti a dormire sotto gli ulivi, essendo stata chiusa la
masseria Boncuri. Ci si sta muovendo, assicura il Primo Cittadino, però
occorrerebbe fare in fretta. E colpisce come il Comune si sia rifiutato di costituirsi parte civile nel processo in corso che
vede alcuni loschi personaggi inquisiti per sfruttamento e riduzione in
schiavitù. A detta del Sindaco la schiavitù è altra cosa dai fatti denunciati
che dicono di uomini spostati da una parte all’altra per le varie raccolte, di
vere e proprie tratte che li vedono utilizzati e sottopagati a raccogliere
angurie a Nardò, pomodori in capitanata, clementine in Sicilia, trasbordati
come bestie. Che debbono pagare il trasporto ai caporali e 2 euro per una
bottiglietta d’acqua. Forse a chi scrive sfugge la differenza sottile fra schiavitù
ed altro.
Secondo le stime dell’osservatorio Placido Rizzotto in
Italia ci sono almeno 400.000 lavoratori agricoli sotto caporale. In provincia
di Lecce l’80% dei lavoratori opera sotto salario minimo. L’evasione
contributiva complessiva si aggira sui 420 milioni di euro annui. Una
situazione non più sostenibile, secondo CGIL che richiede il massimo sforzo di trasparenza e solidarietà. Soprattutto
il doveroso ripensamento, ad esempio, del collocamento, lo Stato lo ha
smantellato e praticamente lo ha messo nelle mani dei privati, ad approfittarne
sono state, con tutta evidenza, le mafie. In Agricoltura esiste una sola
agenzia per lavoro interinale che se ne occupa, è a Milano. E’ quindi
assolutamente impossibile per un lavoratore che vive in Puglia, accedervi. Le aziende pulite, che esistono, rimangono sotto scacco della
criminalità e di imprenditori che sottopagano i lavoratori. Una ruota
perversa, una catena da spezzare.
“Siamo convinti che un collocamento
trasparente sia possibile – dichiarano dalla Flai Cgil - e con
esso un lavoro regolare e tutelato. Chiediamo che la politica faccia la sua
parte, dando risposte ad una questione dalla quale non si può prescindere se
veramente si vuole rilanciare il Paese nel segno del lavoro, dei diritti e
della legalità”.
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