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giovedì 7 marzo 2013

FLAI CGIL a Nardò. Lavori agricoli, mafie e riduzione in schiavitù


“Mercato del lavoro agricolo e nuovo sviluppo rurale: lavoro, diritti e legalità”
Ne Hanno parlato nel Chiostro dei Carmelitani in Nardò: Roberto Iovine, responsabile nazionale ufficio legalità della CGIL, Giuseppe De Leonardis, segretario FLAI Puglia (Federazione Lavoratori Agro Industria), Antonio Gagliardi, segretario generale FLAI Lecce, Antonella Cazzato, Segretario confederale CGIL Lecce, Marcello Risi, Sindaco di Nardò. A seguire ci sono stati interventi dei rappresentanti delle associazioni agricoltori.
Parlare di mercato del lavoro senza partire dai diritti è impossibile, e l’illegalità in agricoltura è diffusa a livello nazionale, come si evince dai dati presentati da Roberto Iovine. Parliamo di città e piccoli paesi che vanno da Rosarno a Nardò, fin su nel cuore del Piemonte, in provincia di Alessandria è stata scoperta una vera tratta degli schiavi, il tribunale di Torino sta indagando sulla riduzione in schiavitù, reato infame ed infamante in una nazione civile. Quindi il mercato della braccia straniere è saldamente detenuto dall’illegalità che si serve dei caporali per trattare i lavoratori come merce, ricordiamo le frasi intercettate a Nardò: “La mandria è sfiancata, mandatene altri”.  E sulla situazione neretina si è soffermato il Sindaco Risi, dicendo dell’accoglienza e della solidarietà della cittadinanza. Soprattutto ha fatto il punto sul fatto che esiste un tessuto sociale impegnato nella Caritas e in altre associazioni che contribuisce ad aiutare i ragazzi sfruttati da altri neretini. Forse è mancato, nel discorso del primo cittadino, un cenno a quanto fa l’amministrazione. Garanzie sociali e solidarietà spontanea sono aspetti diversi, che magari possono coincidere, ma istituzionalmente debbono essere decisamente separate. La prima deve tenere conto delle esigenze di tutti. Nello specifico dovrebbe provvedere a dare dignitoso alloggio almeno per la prossima stagione ai lavoratori che nel 2012 sono stati sbattuti a dormire sotto gli ulivi, essendo stata chiusa la masseria Boncuri. Ci si sta muovendo, assicura il Primo Cittadino, però occorrerebbe fare in fretta. E colpisce come il Comune si sia rifiutato di costituirsi  parte civile nel processo in corso che vede alcuni loschi personaggi inquisiti per sfruttamento e riduzione in schiavitù. A detta del Sindaco la schiavitù è altra cosa dai fatti denunciati che dicono di uomini spostati da una parte all’altra per le varie raccolte, di vere e proprie tratte che li vedono utilizzati e sottopagati a raccogliere angurie a Nardò, pomodori in capitanata, clementine in Sicilia, trasbordati come bestie. Che debbono pagare il trasporto ai caporali e 2 euro per una bottiglietta d’acqua. Forse a chi scrive sfugge la differenza sottile fra schiavitù ed altro.
Secondo le stime dell’osservatorio Placido Rizzotto in Italia ci sono almeno 400.000 lavoratori agricoli sotto caporale. In provincia di Lecce l’80% dei lavoratori opera sotto salario minimo. L’evasione contributiva complessiva si aggira sui 420 milioni di euro annui. Una situazione non più sostenibile, secondo CGIL che richiede il massimo sforzo di trasparenza e solidarietà.   Soprattutto il doveroso ripensamento, ad esempio, del collocamento, lo Stato lo ha smantellato e praticamente lo ha messo nelle mani dei privati, ad approfittarne sono state, con tutta evidenza, le mafie. In Agricoltura esiste una sola agenzia per lavoro interinale che se ne occupa, è a Milano. E’ quindi assolutamente impossibile per un lavoratore che vive in Puglia, accedervi. Le aziende pulite, che esistono, rimangono sotto scacco della criminalità e di imprenditori  che sottopagano i lavoratori. Una ruota perversa, una catena da spezzare.  
“Siamo convinti che un collocamento trasparente sia possibile – dichiarano dalla Flai Cgil - e con esso un lavoro regolare e tutelato. Chiediamo che la politica faccia la sua parte, dando risposte ad una questione dalla quale non si può prescindere se veramente si vuole rilanciare il Paese nel segno del lavoro, dei diritti e della legalità”.

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