"La tangente è un
fenomeno che esiste, non si possono negare le situazioni di necessità se si va
trattare nei Paesi del terzo mondo o con qualche regime”... Altrimenti, se si
vuole indulgere a "moralismi assurdi", meglio non fare gli
imprenditori. (Dal Vangelo di Silvio il breve)
Qual è il problema della
Repubblica detta “seconda”? Penso sia la venuta meno dell’etica in politica. Le
frasi citate sono una narrazione plastica della filosofia dei peggiori dittatorucoli
da avanspettacolo, guitti dell’informazione, populisti d’accatto, di chi
ammicca all’illegalità per ottenere facili consensi.
E quel signore non è nuovo a
queste uscite, una volta elogiò l’evasore fiscale in quanto vessato, lo fece
poco prima di aumentare la vessazione fiscale con il suo compare di merende
Tremonti. E non si è fermato, dato per
assunto che la corruzione è un reato previsto dai codici, il nostro si spinge a
dire che le indagini sui dirigenti di Finmeccanica, rei di avere violato le
leggi, sono colpa (udite udite) della magistratura. Badiamo, il problema non è
lottare contro un sistema fiscale ritenuto iniquo, piuttosto è quello di
eluderlo.
La filosofia del più forte
contro l’etica e il senso dello Stato. Arrivò, sull’orlo di accusa per falso in
bilancio, a depenalizzare il reato dicendo che “così fan tutti”.
Quale messaggio si invia alle
giovani generazioni? Parlavo con un sedicenne che gioca d’azzardo in un centro scommesse
(a proposito, qualcuno controlla?), gli dissi che è vietato dalla legge per i minorenni,
mi rispose con sguardo angelico e stupito: “ma lo fanno tutti, e il gestore non
mi dice nulla”.
“Lo fanno tutti”. Anche
corrompere, anche pagare mazzette, anche violare qualsiasi legge. Lo fanno
tutti anche parcheggiare in tripla fila pulendosi la coscienza accendendo le
luci di emergenza. Il fatto che lo fanno tutti toglie valore al reato?
Soprattutto un personaggio che si candida alla presidenza del consiglio, può
permettersi di dire che le leggi sono il problema e l’elusione delle stesse una
sorta di lecita autodifesa?
Certo, così dicendo si fa
l’occhiolino ai peggiori. Stiamo parlando di criminali, come altro chiamare chi
ruba soldi pubblici? Come altrimenti chiamare chi inquina i mercati con
tangenti? Chi utilizza i quattrini dei contribuenti per comprarsi lecca lecca?
Il messaggio è chiaro ed ovvio: votatemi e sarete protetti, votate gli altri e
dovrete (addirittura) rispondere ai giudici se rubate, se pagate ragazze
minorenni, se evadete le tasse e corrompete un politico.
Purtroppo si stanno
ribaltando i termini delle cose. Non è più l’accusato che deve difendersi e
dimostrare la propria innocenza, ma è la magistratura che deve difendere sé
stessa perché fa il suo lavoro. Il signor Fitto è stato condannato in primo
grado, noi concediamo, come l’etica prevede, il beneficio del dubbio fino al
terzo grado di giudizio, lui e il suo datore di lavoro dicono che la colpa è
dei giudici. Dove sta l’etica? Dove il senso dello Stato? Al momento il signor
Fitto è stato giudicato colpevole.
A quando la depenalizzazione
del reato di mafia perché fa girare denaro, ha imprese, offre lavoro, perché è
un volano per l’economia? Non è un assurdo, neppure ci siamo lontani. Dire che
la corruzione è fisiologica e che procura lavoro è esattamente aprire le porte
alle mafie che di corruzione vivono e lanciare un chiaro segnale “votatemi, sto
dalla vostra parte”. Non siamo neppure
più nella filosofia liberista che ha, tutto sommato, un’etica, che tende a
farsi le leggi e a rispettarle, con queste parole si è superato il limite e il
re è finalmente nudo (anche fuori da villa Certosa). Ed otterrà i voti di chi
dice che lui parla il linguaggio della chiarezza, di quelli che evadono, poco o
tanto, le tasse. Otterrà i voti di chi vuole uno Stato assente, e di chi
pretende di essere sopra le leggi, anche quelle del divieto di sosta. Quando si
dice di Democrazia bloccata e prigioniera si intende proprio questo. E badiamo,
è ovvio e scontato che ottenga i voti dei fuori legge, assolutamente
incomprensibile è che li ottenga dai pensionati al minimo, dai precari, dai
redditi fissi. Nessun altro oltre lui arriva a dire che chi lo vota è un
coglione, le persone per bene il voto lo rispettano, anche se assolutamente non
risulta facile comprendere.
L’impressione è che si
voglia, con un voto, dare un colpo alla Democrazia. Si sceglie il buco nero del
via libera per i più forti a discapito dei troppi socialmente deboli. Si opta
per fare dell’evasione fiscale e dell’illegalità il vero governo del paese. Lo stato
sociale, la scuola per tutti, la sanità per tutti saranno solo sogni nel
cassetto, vincano i più forti, studino e si curino i più ricchi, per gli altri
(quelli che non sono furbi e non pagano mazzette) ci sarà un’assistenza sociale
minima. Avranno diritto a crepare in qualche centro della Caritas perché sono
solo un peso, non producono ricchezza, sono un costo vivo. Mica come Totò Riina
che ha conti in ogni banca. Mica come il più ricco d’Italia.
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