Commenti

Non pubblicheremo commenti anonimi.

venerdì 14 dicembre 2012

Non di sola ILVA si crepa in Salento


A Brindisi ci sono troppe morti premature. E la colpa sarebbe della centrale Enel a carbone. L'allarme è stato lanciato da Greenpeace, che utilizza i dati provenienti dall'Agenzia della Ue per l'ambiente, secondo la quale le emissioni, nel 2009, hanno determinano una mortalità prematura stimabile in 119 casi l'anno nella città pugliese.

TROPPE PATOLOGIE. A questo caso, secondo l'organizzazione ambientalista, andrebbero sommati gli impatti negativi dell'impianto di Brindisi Nord di Edipower, che ha appena ottenuto una nuova Aia (Autorizzazione integrata ambientale) per tornare a lavorare a pieno regime.
MEDIA ALLARMANTE. In riferimento alla popolazione di Brindisi, uno studio del 2011 realizzato dall'Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Lecce e di Pisa  segnala un aumento superiore alla media nazionale delle patologie neonatali riscontrate nel capoluogo pugliese, superiori di ben il 18%  rispetto ai casi europei. Addirittura, secondo lo stesso istituto, le malattie delle quali soffrono i bambini piccolissimi sarebbero più diffuse del 68% rispetto alle patologie congenite cardiovascolari.
Giovedì, 13 Dicembre 2012

Non di sola ILVA si crepa in Salento. Ci sono tanti modi di ammazzare persone nel mondo. Ci sono guerre, carestie, povertà. Il tempo di leggere le poche parole sopra e sappiamo che sono morti almeno tre bambini, uno ogni otto secondi. Muoiono per fame e morbillo e ogni malattia possibile. Muoiono di povertà. Questo nei paesi del mondo cosiddetto terzo, quando non si capisce come mai il globo sia uno solo che gira come un folle attorno al sole, senza confini altri che quelli segnati da un’economia che mai come oggi si dimostra lontana dall’umanità, quasi fosse cosa altra, diversa. Parlare di “fratellanza” universale non dovrebbe essere un ammennicolo lasciato alla sola religione, piuttosto una condizione umana indispensabile. Esiste una cosa strana che strambi personaggi fecero un tempo, si chiama “dichiarazione universale dei diritti umani”, per chi volesse rinfrescarsi la memoria si può trovare e scaricare dal sito:  http://www.ohchr.org/en/udhr/pages/language.aspx?langid=itn
Ed è proprio dai fondamentali di quell’economia malata che il Salento è ferito a morte. Da una parte l’incuria di troppe persone che lasciano rifiuti di ogni tipo nelle campagne e a bordo strada. Chi ama le passeggiate fra gli ulivi può fare un censimento degli abbandoni di amianto non smaltito, lo stesso che sta accanto a piantagioni che finiranno sulle nostre tavole (anche su quelle dei criminali che li hanno abbandonati, perché pretendere che siano anche intelligenti sarebbe sforzo vano, si tratta di criminali e dementi) sotto forma di olio, vino e ortaggi di ogni tipo.
Dall’altra parte si parla molto di cave riempite. Di cosa? Da chi? E’ ormai storia nota che la camorra seppellisce tossico-nocivi ovunque ci sia un buco da riempire.  E su quelle ex cave diventati campi si coltiva.
Infine ci sono i mostri ecologici. L’ex Italsider, poi diventata ILVA è al centro di un vero e proprio scontro istituzionale fra i giudici e il governo. I primi badano alla salute delle persone, il secondo sembra badare a quella dello spread. Si è innescata una guerra fra poveri, fra chi giustamente vuole lavoro e chi, altrettanto giustamente, vuole salute per i bimbi e per tutti. Unica certezza, leggendo fonti ufficiali, pare che l’incidenza del cancro a Taranto sia esageratamente elevata. Certo, occorre salvaguardare i posti di lavoro, però occorre una svolta decisa, la famiglia proprietaria di quella fabbrica di morte deve pagare il risanamento, oppure si preveda un intervento pesante della nazione Italia. La confisca dei beni sia estesa oltre le mafie propriamente dette, se necessario.
Poi c’è Cerano, di quella si parla nella prima parte di questo intervento. Anche qui, unica certezza sono le estese coltivazioni di carciofi proprio lì vicino. Ed esiste il problema da dibattere sulle energie rinnovabili e il loro impatto ottico. Quelle coltivazioni di pannelli solari fanno ribrezzo, però debbono essere installate per evitare altre Cerano. Il governo regionale ha probabilmente agito con estrema leggerezza riguardo all’impatto ambientale, ha consentito l’indecenza negli anni passati. Speriamo di essere ad una svolta decisiva. Ci sono Comuni virtuosi che invitano al comodato d’uso dei tetti delle case per mettere pannelli solari in cambio di energia pulita e gratuita, per esempio. Perché se ne parla poco? 

Nessun commento:

Posta un commento