Chi non vota a capodanno non vota
tutto l’anno. Primarie del centro sinistra a fine anno. Peccato, avrei
preferito un turno secco dalle sette alle dodici del primo gennaio, per buon
auspicio. Dopo aver passato cinque anni senza toccare la legge elettorale, dopo
due governi uno più criminogeno dell’altro, dopo aver ridotto l’Italia ad un
ammasso di povertà, ora dicono “primarie”. L’ultima settimana poi è stata allucinante,
dibattito interminabile per discutere se era meglio votare a fine febbraio o ai
primi di marzo. Intanto rispunta dalla naftalina quell’altro, più finto che mai
nei capelli, più vero che mai nell’assurdità del suo stesso essere. Più mi guardo attorno, più mi convinco che l’Italia
sia un paese allo sbando. Dell’Utri (quello che dice “Mangano è un eroe”) contro
Alfano (quello che dice “primarie” e poi si prostra davanti al suo padrone),
mafia contro insipienza. I verdi che vogliono la Lombardia dopo aver
comprato lauree in Albania, e via
dicendo.
Non voterò con questa legge
elettorale! Il neo leghismo dei grillini che porteranno in parlamento i
nominati dal padrone del partito (esattamente come bossi portò dei
semianalfabeti) sarà una vecchia storia che vivemmo già nel 1994. Nulla di
nuovo sotto al sole insomma.
Il centro sinistra sarà
probabilmente supino ai voleri dell’Europa più finanziaria e meno dalla parte
delel persone. Conta più un punto di spread di un milione di disoccupati. Mala
tempora currunt.
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