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martedì 27 novembre 2012

Lecce devastata?

Lecce, via Ascanio Grandi chiesa ortodossa di San Nicola (già chiesa del Bambino e SS. Trinità dei pellegrini)

Succede a Lecce, la caparbia ostinazione di alcuni amanti del bello, come   Giovanna Falco che   su facebook gestisce il gruppo Lecce si Lecce no, porta alla luce lo scempio e la devastazione dell'imbecillità umana. Mettere una cancellata come quella in immagine nel centro storico di Lecce barocca è come dipingere con smalto verde pisello il David di Michelangelo. 
Lecce e dintorni sono già devastate da scempi di ogni natura, dalle discariche a cielo aperto nelle campagne salentine, all'abusivismo diffuso, dall'alluminio anodizzato che caratterizza centri storici come quello di Gallipoli e quello di molta Lecce storica e ancora e ancora. Fino alla disastrosa cancellazione del cielo leccese coperto da una ragnatela di fili di un filobus tanto improbabile quanto costoso, se si decidesse alla buon'ora di salvaguardare i beni artistici e architettonici dell'Italia e si investisse in cultura anzichè andare in TV a dire che gli insegnanti sono persone senza voglia di lavorare (vedi il signor Mario Monti da Fazio), forse qualcosa cambierebbe.  

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