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venerdì 30 novembre 2012

Fazio & company la banda dei disonesti


Per la scalata all’Anton Veneta la Corte di Cassazione ha confermato le condanne a Antonio Fazio, due anni e sei mesi, agli ex vertici UNIPOL Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti, un anno e otto mesi, un anno per Fiorani. Il manipolo di criminali (sono condannati in via definitiva, quindi si può dire) era accusato di aggiottaggio, di aver ostacolato gli organismi di controllo e di appropriazione indebita.
Fazio, Fiorani e Consorte
Ora, lasciamo correre il tipo di reati, soffermiamoci sulla “qualità” istituzionale dei singoli individui. Il Signor Antonio Fazio, per dirne una, era il governatore della Banca D’Italia, il massimo organo finanziario dello Stato, quello che decideva le sorti della moneta, che aveva in mano le leve dell’economia nazionale ed istituzionale. Il Governatore della Banca D’Italia che affida al più inaffidabile, Fiorani, il compito di non far cadere l’Antonveneta in mani straniere, cosa poi regolarmente accaduta, era stato messo nella delicata posizione che occupava, da chi? Quando? Perché?  Da chi siamo stati guidati in questi lunghissimi anni?
E ci sta pure il “nodo” Unipol, l’assicurazione un tempo dei compagni, vicina alla sinistra, quella più “sinistra” appunto, più biecamente legata ai loschi affari. Tutto un giro che noi umani fatichiamo a comprendere, quello che ci rimane è un lunghissimo tempo di malgoverno, di incapacità, di reati commessi ad ogni livello. Se chi governa la Banca d'Italia è un malfattore, come stupirci se il premier è accusato, che so,  di  prostituzione minorile? Di quest'utimo ancora non diciamo che è un criminale, siamo garantisti ed aspettiamo il terzo grado se mai arriverà, che sia un primo ministro poco dignitoso però penso si possa dire.  

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