Carlo Fenizi. Dalle sue note
biografiche scopriamo che: Nasce in
Puglia, a Foggia, nel 1985. A Roma studia Letteratura e Cinema e si laurea in
Letteratura e Lingua, Studi Italiani ed Europei, con il massimo dei voti,
presso la facolta' di Lettere e Filosofia dell'Universita' di Roma La
Sapienza. Ha frequentato a Firenze la scuola
di cinema Immagina. E' autore di cortometraggi e
video arte. Nel 2008, in Spagna, dirige il suo primo film La luce dell'ombra, un lungometraggio dal taglio noir, di cui e' anche autore. Nel 2010 realizza il documentario Lo
sguardo libero. Nel 2011 scrive e dirige la
commedia fiabesca Effetto Paradosso, il suo secondo film prodotto dalla Cpm film. Collabora con le scuole in progetti di formazione cinematografica. Parla,
pensa e sogna in spagnolo. Dipinge. (dal sito: www.carlofenizi.com).
Intervista al regista Carlo Fenizi
“Sei
giovanissimo, 27 anni e già due film”
“Non sarebbe
strano in altri paesi. Qui da noi un giovane regista ha 40 anni, un
ventisettenne è un bambino”.
“Effetto paraddosso è un termine medico”
“Si, è l’effetto opposto di un farmaco rispetto alle aspettative.
“C’è Puglia nel tuo film”
Ho tentato di dare un’immagine magica e diversa della Puglia. Il meridi
one è visto come provinciale, malavitoso,
tradizionalista, chiuso. Abbiamo rovesciato l’impianto, il paese del film è un
piccolo mondo al femminile, una micro nazione che addiritura rivendica
indipendenza. In realtà le forme meridionali ci sono, quello che è stato
stravolto è il contenuto”.
“Gli attori sono esordienti?”
Julieta Marocco e Carlo Fenizi |
“No, l’unico alla prima esperienza è Konrad Ianussi”.
“L’uscita per quando è prevista?”
“Molto ravvicinata, la prima sarà a Foggia il 28 settembre, le altre date le ufficializzeremo appena ne avremo certezza”.
“Le musiche?”
“Sono state fatte dal gruppo TERRANIMA, che stimo moltissimo, appositamente per il film”. (http://www.terranima.it)
“Il paese del film non ha nome, però la location scelta è Orsara di Puglia”
“Volevo un paese del foggiano, i luoghi anche qui, come nel resto della Puglia, sono stupendi. La scelta è caduta su Orsara perché l’amministrazione ci ha accolti benissimo e perché il paese ha avuto nel tempo restauri conservativi che ne hanno mantenuto le caratteristiche, penso sia stata una buona scelta”.
“Apulia Film Commission ha finanziato il tuo film?”
“Apulia ha appoggiato il film da un punto di vista tematico e formale. Non abbiamo potuto, per motivi burocratici, partecipare al bando per i finanziamenti, però è piaciuto il prodotto finito e Apulia Film Commission ci ha dato il patrocinio gratuito e lo distribuirà nel “circuito d’autore”. Il produttore è la C.P.M. film di Firenze con la quale ho collaborato dal mio primo film”
Konrad Iarussi e Julieta Marocco |
Effetto Paradosso é una
fiaba pugliese.Il film girato ad Orsara di Puglia racconta la storia di
Demetra, una giovane ingegnera che conduce una vita grigia e dedicata
esclusivamente al lavoro, nulla sfugge al suo controllo. Chiamata dal comune di
un paesino del nord della Puglia per una perizia su un terreno, deve
allontanarsi per una notte. Quel viaggio in terra dauna cambierà il senso della
sua vita.
Demetra si trova improvvisamente catapultata in una dimensione fiabesca, fuori
dal mondo; il paese si presenta come un microuniverso magico, in cui le regole
sociali e i rapporti umani sono improntati su modelli alternativi. Demetra é
costretta a trattenersi più del dovuto in quanto continui imprevisti non le
consentono di svolgere il suo lavoro e scopre che sul terreno in questione
nasce l’Ipazia, una pianta spontanea dai sorprendenti poteri benefici, unica al
mondo e alla base di tutti prodotti locali. Spiazzata, confusa e turbata dalla
realtà che la circonda, Demetra viene messa alla prova. Quella dimensione
riesce a far crollare in lei convinzioni e certezze di un’intera esistenza e a
svelare misteriose coincidenze.
Effetto Paradosso
Effetto paradosso è un film
surreale, divertente, ironico e spiazzante.
Fellini, Buñuel e altri
maestri del cinema verranno scomodati, a torto o ragione, per dire del film. In
realtà Carlo Fenizi è Carlo Fenizi. Qui dentro c’è Puglia nel paesaggio, nelle
location. Gli attori sono pugliesi, citiamo le attrici Mirna Kolè, Maria Rosaria
Vera, Chiara Fenizi, e ancora l’aiuto regia Maria Antonietta Di Pietro, la
costumista Lucia Macro e la scenografa Anna Maria Cardillo. C’è molta Foggia,
la città del regista, di molte attrici e dell’unico interprete maschio, Konrad Iarussi.
La “rigida”
Demetra viene avvolta da una possibile vita diversa, il racconto pare un filo
di lana che si raccoglie in un gomitolo fino al momento in cui improvvisamente
torna a dipanarsi, quando Ottavio parla con Demetra e le dice che il problema
vero è “non saper essere ciò che si pensa di essere”, a partire da quelle parole tutto si fa più
chiaro, la follia apparente che percorre la narrazione diventa poco a poco opportunità e possibilità di vita diversa. Da
qui, forse, lo stato di inquietudine che assale, il paese senza nome che può essere il luogo di ognuno
di noi, lo stesso programma di secessione dal resto del mondo non è un inno a
visionarie regioni autonome o a divisioni altre, idiote, si tratta piuttosto
dell’invito a non arrendersi al messaggio che pare essere ineluttabile, che
annichilisce e che fece dire a Ennio Flaiano in tempi non sospetti e non
inquietanti come quelli che stiamo vivendo: “Ha una tale sfiducia nel futuro
che fa i suoi progetti per il passato”. E’ una secessione dall’ovvio, dallo
scontato, da un mondo in cui qualcuno vuole privare i ragazzi anche del
futuro. Il film diverte e commuove anche
chi ha vissuto la militanza degli anni ‘70 perché quel paese e quella vita
erano, tutto sommato, il sogno, l’utopia. Allora
la storia assorbì tutto quanto, e le storie tornarono a contorcersi, e il
gomitolo, anziché dipanarsi, è rimasto aggrovigliato fino ad infeltrirsi.
Ricordo, qualcuno scrisse da qualche
angolo lontano nel mondo “se non vivi come pensi, va a finire che penserai a
come stai vivendo”. Allora non c’era l’erba Ipazia a placare ogni male, usata
anche per impastare orecchiette per festeggiare ritorni al paese della magia.
E’ un film
che vale la pena rivedere almeno una volta dopo la prima, come i libri che ci
si dovrebbe portare appresso, uno vecchio ed uno nuovo, per imparare, per non
dimenticare. Fenizi, con i suoi ventisette anni e quell’aria pacata che non è
timidezza, piuttosto rispetto dell’altro,
è un ragazzo con le idee molto chiare, con i sogni e le speranze di
riuscire a dire quel che deve dire anche in un’Italia quasi spietata con i
giovani. No, veramente ogni paragone con altri registi non renderebbe l’idea di un giovane che ha dentro tutta la storia del cinema e
che le sta offrendo contributi importanti, che ne sa parlare
il linguaggio, vive le sue emozioni e le trasmette agli spettatori, soprattutto
ha la capacità di ridere e di commuoversi rivedendo quello che ha girato, come
se il film non fosse il suo, come se fosse una sorpresa. Solo in questo modo,
forse, si può spiegare quel senso di commozione che prende quando le luci in
sala si riaccendono e che fa dire “è solo una fiaba?”
E in un
mondo quasi tutto femminile, mi concedo poche parole sull’unico interprete
maschile, quel Konrad Iarussi che ho avuto il piacere di conoscere con il
regista. Consiglio caldamente di tenerlo d’occhio. E’ attore per passione,
ciclista per hobby e cantautore per vocazione, e, accidenti, è pure bravo. Non
so quanto lo sia come ciclista, sicuramente molto come interprete e moltissimo
nelle sue canzoni. Ci sorprenderà!
Effetto Paradosso
Scritto e diretto da: Carlo Fenizi
Sceneggiatura: Carlo Fenizi
Interpreti: Julieta Marocco, Cloris Bosca,
Konrad Iarussi, Alina Mancuso, Mirna Kolè, Maria Rosaria Vera, Chiara Fenizi,
Felice Clima, Denisio Esposito, Francesco Ricciardi.
Musiche: Terranima
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