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mercoledì 19 settembre 2012

che palle, torna la TV invernale


Così arriva l’autunno e si riaprono le danze. Le Televisioni inaugurano il nuovo anno. Ricomincia Ballarò, torna Maroni fresco di avere epurato il suo partito da figli ladroni, tenendosi però i padri “nobili” (il contrario di ignobili?), quello del terrazzo ristrutturato per capirci, non c’è Grillo perché lui non va in TV, neppure si candida, così vince comunque e a prescindere da tutto, poi ci sono i numeri due dei dibattiti: Luigi Abete ed altri, tutti hanno la verità in tasca e il futuro ben stampato nella testa, in sostanza, ognuno ha la ricetta per la felicità. Tutto esattamente come l’abbiamo lasciato la scorsa primavera insomma. I politici sono messi lì solo en passant, non fanno neppure più notizia con il governo tennnnico incombente. Meno male che c’è Crozza. Oddio, anche i comici sono un po’ in debito di ossigeno, la caduta del nano di Arcore, i ladroni della lega, i Gasparri e i La Russa in camicia nera non fanno più ridere, sono diventati comparse, zombies. Resiste l’inossidabile Sallusti, lui c’è sempre. Però basta guardarlo e parlare di zombies diventa accademia.
Su La7 sono sbarcate invece le alessandrine Parodi. Dopo una vita da ballerine di fila in Mediaset, qui hanno conquistato un programa a testa. Alla corte del nano di Arcore erano coprimarie in penombra, quelle che non esistono, che leggono le notizie senza avere idee chiare su nulla, oggi la Benedetta si occupa di cucina e piace tanto alle nonne. Porta in studio i figlioli, il marito, parla come si fa al mercato. E’ rassicurante, nulla potrà mai cambiare nella famigliola tipo: battesimocresimaprimacomunione tutto in fila, nessun colpo di testa. Sembra una pubblicità degli anni ’60 con la mammina in cucina, il papà che torna e si mette a tavola dopo aver dato un bacetto sulla fronte alla consorte, i bambini puliti e lindi come neppure nelle pubblicità del Mulino Bianco. Peccato che, come diceva un vecchio saggio conterraneo delle Parodi: “quando i mulini erano bianchi io mangiavo pane nero…” in tempi di crisi, in effetti… Comunque a tempo perso invita la sorella al programma, la stessa che conduce un intero pomeriggio fra gossip e notizie varie. Invita ospiti e, ovviamente, la sorellina minore. Bah, i pomeriggi invernali sono lunghi, qualcosa bisogna pur dire e fa, e poi, diciamolo, una botta di sbirciatine nei cessi dei vip fa bene.
In realtà La7 si è presa tutto quanto. Complice la RAI arcoriana che ha cacciato via tutti quelli che la facevano guadagnare, e complice una Mediaset al servizio del suo barone.
Chi non è in TV invece vuole guadagnarsi altra platea, Fede farà un suo movimento politico che forse si chiamerà: Lo zerbino di Silvio. Anche Sgarbi, dopo aver fatto il sindaco itinerante e molto discusso, farà una fedata, un movimento politico al servizio di Silvio, forse si chiamerà: coglioni votatemi che sono bello, alto, snello e voi siete tutti stronzi. In più dice parolacce in TV (come Grillo una volta).
Sempre su La7 prosegue Formigli con i suoi proclami e la sua prosopopea linguistica e mediatica. Stucchevole!
 Mah, d’altronde siamo nell’Italia di Gasparri e La Russa, del nano di Arcore inquisito (manca l’abigeato e li ha proprio tutti), di Casini e D’Alema, che volete vedere funzionante? Buona nuova stagione a tutti.

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