Girovagando qua e la si osserva. E’ estate. Manifesti sui
muri solo per feste patronali o per qualche consiglio comunale. In giro ragazzi
e bimbi che corrono e vagano per le strade assolate. Così capita di guardarsi
attorno per vedere una chiesa barocca, un balcone con cariatidi che sorridono
ed altre tristi. Finestre con persiane socchiuse ed occhi che spiano quel che
accade sulla piazza. Ma quelle scritte
strane, divertenti, stanno lì ed ammiccano. Così un bigliettino su una porta,
elegantemente stampato al computer con una cornice floreale. E’ talmente
piacevole da vedere che ti costringe ad attraversare le strada per
leggerlo. “Testimoni di geova,
predicatori di pace. Lasciateci in pace, siamo cattolici”. Pacato avvertimento,
da fedele a fedele.
E ricordo una giornata di febbraio a Genova. Vicino al
centro storico una scritta senza fiorellini, ma molto eloquente lei pure. La
paura a volte è tanta e ci si ritrova a doverla esternare, senza remore, senza
ansie, con il coraggio che solo alcune situazioni ci aiutano a trovare:
“immigrati, per favore, non lasciateci soli con gli italiani”.
Così anche un più prosaico “ti amerò per sempre” sul
ponte della superstrada lascia immaginare un futuro pieno di passeggiate fra i
campi o vicino al mare. Un per sempre troppo impegnativo per noi che sappiamo
che il mai e il per sempre sono irraggiungibili.
Provate a passare, se mai vi capiterà, a Ruffano. Nella
piazza, accanto al bar e al giornalaio,
troverete la farmacia, con tanto di insegna e croce verde che si accende
e si spegne. Accanto a quella, un’altra insegna, non luminosa però, “Farmacia
dei sani”. Altro non è che una
trattoria. Solitamente chi ci
entra guarda con aria compiaciuta l’altro ingresso che, al momento, non lo
riguarda. Ma questo è marketing. Sui muri leggi altro.
L’amore la fa da padrone spesso. Così accanto a “Laura ti
amo”, puoi trovare un malinconico: “non riesco a dimenticarti”, e sicuramente
aveva amici e complici lo scrittore, compagni di strada o magari solo di scuola
che hanno preso a cuore la sua sofferenza e gli hanno suggerito: “prova a
mangiare meno pesce”. Si sa, a volte la memoria occorre moderarla.
E doveva avere un animo giocoso l’autore di “meno stress,
più farfalle”. Così come chi desidera stare un po’ in pace con la persona amata
e scrive, forse sotto casa sua, “io e te a otto metri sopra il cielo, a tre c’è
troppa gente”.
I muri, come sempre, parlano. A volte linguaggi cruenti,
più spesso, e per fortuna, svolazzanti messaggi di pace. “Via le mani dagli
occhi”, ho scoperto dopo averlo letto che è solo il titolo di una canzone. Però mi è piaciuto
scritto da qualche parte, la canzone è altra cosa. E non è poi così male in
questi tempi. Via le mani dagli occhi veramente. Buona estate .
E ancora scritte che affascinano, seducono, fanno
sorridere. Così “Simo ti amo troppo….ormai” lascia pensare ad una strada senza
possibilità di ritorno. Però si può consolare l’autore. “ormai” non è per
sempre. Lo ricorda un’altra scritta su un altro muro “Sono pazzo di te”
corretta dopo qualche tempo con spray di altro colore che l’ha trasformata in “Ero pazzo di te, ma
sono guarito”.
Nessun male è incurabile in fondo. Così qualcuno scrive,
pacatamente e serenamente (giusto per parafrasare) “perdonami se ti voglio
bene” quasi il farlo fosse un insulto. E
di fronte ad una scuola un preoccupato candidato ha scritto in azzurro : “La
notte prima degli esami. Commissari siate clementi”.
E leggendo su un camioncino “Cooperativa solidarietà a
responsabilità limitata” sorge spontanea la domanda su cosa sia a
responsabilità limitata. Se è non è la cooperativa il problema esiste. Però è
bene mettersi a posto con la coscienza. Giusto dopo aver letto un articolo che
difende la caccia alle balene in quanto colpevoli di mangiare troppi pesci
causando la fame per molti bambini. In sostanza
le balene tolgono ai bimbi del terzo mondo l’opportunità di nutrirsi di
orate al cartoccio delle quali pare vadano pazzi, qualcuno, su un muretto nelle
campagne, ha scritto a caratteri cubitali “gli animali hanno un’anima”. Ebbene
si. Guidando i pensieri corrono sconnessi e apparentemente scollati fra
loro. Così dopo un po’ un’altra scritta
mi riporta con i piedi in terra e il cerchio pare chiudersi : “meglio immigrati
e poveri che italiani paranoici e razzisti”. Nel frattempo arrivo e leggo una lapide nel centro storico che
recita: “Comune di Corigliano, circondario di Cutrufiano, collegio elettorale
di Maglie, provincia di terra d’Otranto.” Altro che Salento! Uno sguardo alla Chiesa barocca, uno alla
lapide che ricorda Salvatore Nuzzo, morto partigiano in terra di Cuneo, e
proseguo. Leggendo: “Le dimensioni del mio caos”. E ancora amore
generoso sul muro che dice: “Voglio bene a chi non me ne vuole”: Amore e scuse,
sul muro ridipinto da poco: “Signora, mi dispiace per il muro ma è troppo bello
scriverci”. Chissà la signora come l’ha presa!
E il passato amore è detto: “ridendo ho un po’ nostalgia
di te…” . Ma ora c’è facebook che porta un’altra foto della scritta che dice
cos’è l’amore: “L’amore è quella cosa che…mannaggiacristo”.
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