Alfonso Capraro |
Dalla piazza di Castro si domina il mare,
all’imbrunire lo spettacolo è meravigliosamente pacato. Un
manifesto annuncia per sabato 12 una festa in piazza, la nuova amministrazione
saluta e ringrazierà i cittadini che l’hanno suffragata.
Nuova veramente, il sindaco uscente Luigi Carrozzo ha totalizzato 823 voti; il nuovo sindaco del
Comune di Castro è Alfonso Capraro con 990 preferenze.
“Signor sindaco, la
sua è un’amministrazione di centro sinistra?”
“Da ragazzo avevo un idolo, si chiamava Che Guevara, poi
il tempo è passato, non voglio connotare la mia amministrazione con
un’appartenenza netta al centro sinistra, il mio interesse primario è Castro.
Io per professione sono colonnello dell’esercito alla scuola di cavalleria di
Lecce. Nel comporre la lista abbiamo individuato le persone di varia
appartenenza che si ponevano il problema di cambiare strada a Castro. Fra noi
abbiamo il PD nella persona del segretario cittadino e consiglieri di Io Sud,
UDC, Indipendenti, fino a PDL contrari all’amministrazone uscente. La nostra è
una lista civica che ha a cuore il futuro di Castro, le appartenenze politiche
sono saltate. Il PD è preponderante, tuttavia siamo una coalizione composita”.
“SEL esiste a Castro?”
“No, però appena avrò l’opportunità di farlo chiamerò il
presidente Vendola per conoscerlo e parlare dell’amministrazione. Vede, io
ascolto Vendola e condivido molte delle cose che dice, al di là delle
appartenenze”.
“Castro deve uscire da
un tunnel o ha solo rinnovato un’amministrazione stanca?”
“Dobbiamo uscire da un tunnel, il sindaco uscente è stato
assessore per due mandati precedenti, dopo aver fatto il sindaco per i dieci
anni, in trent’anni di esercizio del
potere i rapporti si cementificano e si rischia di seguire strade che definirei
non ortodosse. Un potere esercitato in modo egocentrico”
“Feudale?”
“E’ vero che siamo sotto al castello, però la definirei
egocentrica. Noi intendiamo amministrare in modo partecipato con i cittadini e
in maniera trasparente, cosa che è mancata fino ad oggi. Le faccio un esempio,
sull’albo pretorio on line i documenti e le delibere sono tutti “non
disponibili”, manca trasparenza”.
“Quali problemi
urgenti dovrà affrontare da oggi?”
“Vede, io non ho esperienza amministrativa e politica
pregressa, per cui i problemi li vedo da cittadino. Intanto dovrò occuparmi di
ricucire il tessuto sociale spaccato nettamente dalle appartenenze”
“Mi spiega meglio?”
“Qui vigeva il detto “chi non è con noi è contro di noi”, noi
riteniamo che l’amministrazione debba seguire criteri di giustizia ed equità
per tutti, cosa che è mancata negli ultimi anni. Poi c’è il problema
urbanistico, la necessità di rilanciare il paese. Si vede dalle piccole alle
grandi cose, esiste approssimazione nell’arredo urbano, nella viabilità, nei
servizi essenziali per il cittadino e per il turismo. Siamo a vocazione
fortemente turistica e trattiamo male i turisti”.
“Ho notato che fuori
dal centro storico esiste un’urbanizzazione che definirei quasi selvaggia”
“Prima eravamo frazione di Diso, poi siamo diventati
Comune e non è mai stato adottato un piano regolatore. Si è andati avanti a
individuare zone di ampliamento e a dare concessioni e a lottizzare in maniera
disordinata. Io voglio un piano urbanistico”.
“Dietro le
lottizzazioni spesso ci sono interessi particolari”
“Non lo voglio dire. Certo è che se mancano le regole ne
approfitta chi alle regole non vuole sottostare”.
“La piazzetta, è
successa la catastrofe del crollo e pare tutto fermo a tre anni fa”
“I tribunale sta indagando, la ricostruzione è iniziata, i
proprietari si sono riuniti in consorzio, nell’assenza dell’amministrazione
comunale che secondo me ha commesso errori, se fosse intervenuta forse non avremo
questi ritardi assurdi. Probabilmente l’amministrazione avrebbe dovuto prendere
in mano la ricostruzione da subito”
“Economicamente il Comune
come sta?”
“Guardi, proprio oggi ho parlato con la segretaria, siamo
in attesa del bilancio di previsione che è abbondantemente fuori tempo massimo.
Ci serve per decidere interventi urgentissimi. L’estate è alle porte. Dobbiamo
rivitalizzare la Zinzulusa, rifare l’arredo della piazzetta che è
approssimativo. A Castro Marina non c’è una doccia, neppure un bagno per disabili,
le sembra logico? Abbiamo il parco delle querce, bosco stupendo senza giochi
per bimbi, senza acqua. Ora daremo un segno di cambiamento immediato in
previsione dell’estate, da settembre andremo avanti. Ho individuato aree da rivalutare, porremo le basi
concettuali e organizzative per un ambizioso lavoro che rivaluti il comparto
Zinzulusa Romanelli, il centro storico, Mucurune, la Litoranea per Santa
Cesarea, il centro storico.”
“Ci sono emergenze
sociali?”
“Ho parlato oggi con chi avrà la delega ai servizi sociali
che mi faccia un censimento delle realtà bisognose. L’amministrazione passata
badava a dare panettoni a Natale e regalini ai nuovi nati, noi intendiamo
razionalizzare ogni spesa e utilizzare meglio il denaro proprio per situazioni
emergenziali”.
“Con l’IMU come la
mettiamo?”
“Devo studiare attentamente le norme. Intanto ho notato
una notevole evasione fiscale che intendo perseguire, sia per la TARSU che per
altre imposte”.
“Il porto?”
“ Sarà un grande problema, il porto è piccolo e insicuro.
Occorre anche qui razionalizzare. Castro non è più un porto di pescatori, ne
sono rimasti pochissimi. Intanto interverrò con ordinanze per vietare un
pericolo grandissimo. In porto non c’è un distributore, il carburante viene
portato su motocarri nelle taniche,
basta un piccolo incidente che può esplodere una bomba vera e propria. Un
porto deve essere capiente e sicuro. Il nostro non lo è. La gestione è
monopolistica, fino a ieri almeno”.
“Buon lavoro Sindaco”
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