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mercoledì 16 maggio 2012

Giovedi al Fondo Verri con Pasca a Marino

Chi è Giano? 
Perchè un viaggio attraverso e per la scrittura, nei luoghi della scrittura?
 
Giano ozia e Fiato racconta, Thea-'Ntina si adatta alla trama delle parole e induce al Segno che è filo senza spessore fra duplicità e horror vacui.
Tutto questo nel racconto di Francesco Pasca edito da Lupo.
Colloquio con l'autore e con Mauro Marino.
Breve proiezione nella significazione di Segno e Numero.




IL GESTO

Si può amare la Scrittura? Si può dialogare nell'impossibile? Nella stesura del non-racconto l'interrogativo diventa forte, sollecita.
È la stessa Scrittura che incalza, soffia e traduce. Quando la Scrittura s'identifica in un nome, in Thea, il personaggio di nome Giano, duella con l'unicità di Thea, quella dell'essere senza falsi pudori, senza veli. Come Scrittura, Thea, questo rivendica. Nel suggerire parole, non può non far scuotere Fiato che è lo stesso Giano. La duplicità, che è incertezza, diventa il tramite per l'atto estetico da trasferire sul corpo di Thea con il timore dell'inizio, dell'horror vacui che qualunque gesto porta con sé nel trasferirsi su di una superficie.
Giano ozia, Fiato racconta. Tre lettere rinvenute sono il pretesto. Thea-'Ntina subisce e si vendica con il rovello in cui costringe Giano.
Ma, è anche la stessa duplicità di Thea a soccorre Giano nell'iniziazione, e lo induce a dirigersi nell'unità di un'Anima-Memoria, nel far rincorrere l'Udito che è Parola, il Gesto che è il Segno ed il Filo senza spessore che è l'Immagine

GIANO: IDEA DI FILI SENZA SPESSORE  - Francesco Pasca.

Dal sito: www.francescopasca.it


Domani, giovedi 17 maggio alle 20,05 al Fondo Verri - Via Santa Maria Del Paradiso, Lecce.

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