Chi è Giano?
Perchè un viaggio attraverso e per la scrittura, nei luoghi della scrittura? Giano ozia e Fiato racconta, Thea-'Ntina si adatta alla trama delle parole e induce al Segno che è filo senza spessore fra duplicità e horror vacui. Tutto questo nel racconto di Francesco Pasca edito da Lupo. Colloquio con l'autore e con Mauro Marino. Breve proiezione nella significazione di Segno e Numero.
IL GESTO
Si può amare la Scrittura? Si può dialogare nell'impossibile? Nella stesura
del non-racconto l'interrogativo diventa forte, sollecita.
È la stessa Scrittura che incalza, soffia e traduce. Quando la Scrittura
s'identifica in un nome, in Thea, il personaggio di nome Giano, duella con
l'unicità di Thea, quella dell'essere senza falsi pudori, senza veli. Come
Scrittura, Thea, questo rivendica. Nel suggerire parole, non può non far
scuotere Fiato che è lo stesso Giano. La duplicità, che è incertezza, diventa il
tramite per l'atto estetico da trasferire sul corpo di Thea con il timore
dell'inizio, dell'horror vacui che qualunque gesto porta con sé nel trasferirsi
su di una superficie.
Giano ozia, Fiato racconta. Tre lettere rinvenute sono il pretesto. Thea-'Ntina
subisce e si vendica con il rovello in cui costringe Giano.
Ma, è anche la stessa duplicità di Thea a soccorre Giano nell'iniziazione, e lo
induce a dirigersi nell'unità di un'Anima-Memoria, nel far rincorrere l'Udito
che è Parola, il Gesto che è il Segno ed il Filo senza spessore che è
l'Immagine
GIANO: IDEA DI FILI SENZA SPESSORE - Francesco Pasca.
Dal sito: www.francescopasca.it
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Domani, giovedi 17 maggio alle 20,05 al Fondo Verri - Via Santa Maria Del Paradiso, Lecce.
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