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venerdì 20 gennaio 2012

Mafie al nord



Antefatto: Nella tranquilla città di Alessandria arrestano il consigliere comunale Caridi, accusato di essere colluso con la ndrangheta. Strano personaggio, calabrese di nascita, ad Alessandria faceva il calzolaio, improvvisamente entra in politica sponsorizzato da Cotroneo, pezzo grosso della DC dell'epoca. Passa il tempo e trasloca in Forza Italia, con l'ultima amministrazione diventa consigliere comunale con responsabilità su varianti del piano regolatore. Una delle operazioni portate avanti con forza  è la cementificazione di una collina che è anche un polmone verde. Nel corso di una discussione "vivace" lancia una seggiola contro il consigliere IDV Bellotti che questa collina vorrebbe mantenere intatta.

"Il contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie ha il sapore della vita. Dove c’è gusto di vivere si debbono contrastare le mafie. Dove questo gusto manca, dove si ruba la vita di qualcuno, questo contrasto non c’è. La mafia è anche un modo di fare cultura. In Italia non ci sono mai stati livelli di corruzione come oggi. Non ci sarà la mafia del comportamento mafioso codificato, ma c’è la mafia di atteggiamento. La sopraffazione è il brodo di coltura delle mafie.  Ci sono i modi di pensare mafiogeni. Noi di libera abbiamo pubblicato un calendario con i proverbi mafiogeni. Questo è tutto brodo di coltura per il pensare mafioso." 



"Al nord non c’è la mafia della strage e del morto ammazzato, ma in alcune zone è endemica comunque. La gente inizia a riconoscere i soggetti, non solo i comportamenti. E sa che certi soggetti non consentono tutto. La paura non è ancora indice di territorio mafioso. E’ meccanismo di difesa. L’omertà è anche quando piano piano si entra in un’ottica di “bisogna fare così perché così fan tutti, perché conviene”. Si diventa oggettivamente complice. In un momento di crisi come oggi per esempio,  perché non acquistare in un supermercato che ha prezzi straordinariamente bassi? Ma che qualcuno vigili su come mai si possano praticare certi prezzi sarebbe un bene. Anche per l’economia pulita. Bisogna però ragionare con cautela, la nostra oggi non è un’analisi di tipo “penale”,non dobbiamo  mai generalizzare. Anche l’usura è in mano alle mafie. Su “Narcomafie” (la rivista di Libera e del gruppo Abele di Torino) di settembre abbiamo mappato le zone di influenza mafiosa in Lombardia per esempio. E’ una lettura interessante. E’ di pochi giorni la notizia di arresti di mafia  in Lombardia." 


fonte: http://maurobiani.splinder.com/tag/mafia






Questo è  uno spezzone di intervista a Raffaele Bruno, già responsabile regionale di Libera Puglia, sacerdote. Il caso Caridi ha messo in luce come nessun luogo sul territorio nazionale sia esente da infiltrazioni. Ovviamente dobbiamo essere garantisti, tuttavia annotiamo che la Cassazione ha negato la libertà al Caridi stesso. Leggo sulle pagine di  alessandriaoggi.it:  “Ha fatto presto la Cassazione a liquidare la vicenda Caridi per il quale la difesa aveva chiesto la scarcerazione in base al fatto che l’ex consigliere comunale del PDL, grande amico di Cotroneo, suocero ora defunto dell’attuale sindaco di Alessandria Piercarlo Fabbio, non avesse commesso reati. Per la Cassazione il fatto stesso di essere affiliati alla ‘Ndrangheta, o Mafia Calabrese che sia, è un reato”.


Il problema esiste nelle grandi città come Milano, Genova, Torino, ma non esclude assolutamente altre più piccole ed apparentemente tranquille. Arriva silenziosamente, si traveste da sale giochi, da finanziarie magari piccole e disponibili a prestare denaro, si insinua piano piano nell’economia locale acquistando supermercati e lavorando a ribasso nell’edilizia soprattutto pubblica. Emblematico il movimento terra che dall'Emilia Romagna si è esteso in Lombardia, Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria ecc.  Finchè non trova la testa di ponte per infiltrarsi nell’affare pubblico, nelle amministrazioni per gestire gangli essenziali alla sua espansione, magari con protezioni molto alte. Accade così che un calzolaio diventi patron di varianti per piani regolatori. Accade che un signor nessuno, magari artigiano semisconosciuto, diventi gestore di agenzie finanziarie. Accade che questi signori godano di protezioni e coperture. Tuttavia accade anche che amministratori sicuramente pulitissimi ed onesti non si accorgano di nulla e lavorino fianco a fianco con questi signori. E’ plausibile che non si abbia sentore proprio di nulla? 



Alessandria, come tutto il nord, è nei fatti terra di conquista per la mafia. Lo è perché quando le mafie arrivano all’amministrazione sono al potere. Lo è perché per essere eletti e far eleggere si controllano pacchetti più o meno consistenti di voti. Si chiama inquinamento della democrazia.  A fronte di tutto questo il minimo che ci si può aspettare da un’amministrazione comunale, anche a fine mandato, è una severa autocritica per i mancati controlli su appalti e modifiche dei piani regolatori, o addirittura la presentazione delle dimissioni del capo dall’amministrazione stessa. Un cittadino qualunque può non sapere, chi amministra deve informarsi. 



E guardiamo che i confini sono esilissimi, in Parlamento è successa una vera catastrofe. Il no all’arresto di Cosentino ha messo assieme i radicali eletti nelle liste di Veltroni, quei sei signori iper garantisti soprattutto con i privilegiati che hanno necessità di avere autorizzazione per l’arresto, con il PDL che ha tanti indagati per collusione che non sai più dove girarti, con la lega nord che non disdegna assolutamente di governare con i collusi ad ogni livello, locale e nazionale. Intanto i quattrini li porta nei paesi che ritiene incivili. 



Ovviamente non ci aspettiamo giornalisti eroi, per carità, neppure eroismi da cittadini comuni. Tuttavia, esigere chiarezza pare il minimo veramente. La lega nord dica qualcosa di meno incivile, i balletti e i finti litigi fra i suoi leader non commuovono nessuno. Le lega ha un problema:   governa con i collusi e impedisce alla giustizia di fare il suo percorso. E’ di questi giorni addirittura l’opposizione a Pisapia che ha concesso la cittadinanza onoraria a Saviano. Si  a Cosentino libero, no a Saviano cittadino onorario. La dice lunga sulle scelte dei "rappresentanti del popolo".



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