Duemilasettecento firme, roba da matti. Senza pubblicizzare molto, solo
con un passaparola on line. Senza chiedere o elemosinare nulla, solo grazie alla sensibilità dei singoli. Sono numeri interessanti, che fanno pensare,
ma quell’elenco, sia pur ridotto, di chi dall’estero ha sottoscritto l’appello che ha come primo firmatario
Marcello Gaballo, in un certo senso commuove e porta nuove responsabilità a chi
in Salento, in Italia vive. Siamo nella nazione più ricca di arte, nei
primissimi posti come cultura tramandata, siamo in una della nazioni più
fortunate da un punto di vista climatico e paesaggistico (tralascio la
gastronomia per non allargarmi troppo). Però viviamo in un mondo globalizzato
non tanto e non solo per l’economia, che è, a parer mio, il male peggiore che
potesse piovere sulle persone dei mondi primo, secondo e terzo, in quanto appiattisce, omologa, zittisce chi
non ha materie prime, affama che è povero, piuttosto a quella globalizzazione,
più ovvia e forse più liberatrice ed unificante, delle culture, dell’ambiente,
della comprensione dell’altro. Il solo e semplice fatto di vivere in questa
nazione, ci impone di riflettere sul fatto che l’arte, l’ambiente,
la cultura non sono assolutamente patrimonio esclusivo nostro, ma che
appartengono all’umanità intera. Questo è il messaggio che leggo in
quelle firme che arrivano , oltre che da
ogni regione italiana, anche da: Belgio, Francia , Germania, Inghilterra, Olanda,
Svizzera, USA. Per questo abbiamo il dovere etico, morale e civico di
conservarle come si deve, di tramandarle, di difenderle da vandali di stato e
non, da chi , pur avendone il dovere, non protegge Pompei dallo sfascio, da chi
cerca petrolio nei mari più belli d’Italia- Belli ancorchè inquinati, come
dimostra la vicenda della cozze nel mar piccolo di Taranto, piene di diossina e
altre diavolerie. Ringraziamo quindi Marcello per aver gettato un sasso nello
stagno. Ma ringraziamo innanzitutto (mi consentirà Marcello) tutti quelli che
hanno firmato da ogni parte del mondo l’appello per conservare e preservare
quello che ancora si può proteggere. Impariamo l’indignazione da chi la
pratica.
Aggiungiamo, per
dovere di informazione, che le firme, raccolte in 26 pagine,
sono state inviate ieri 18 ottobre con raccomandata e che il supporto web
è stato fornito da spigolature salentine, in cui è stata raccolta tutta la
documentazione e il dibattito scaturito a seguito delle segnalazioni giunte nel
Salento dalla prof. D'Orsogna, che vive e lavora negli USA.
Il testo della
lettera ::
Al Ministero dell’Ambiente
Direzione perla
Salvaguardia Ambientale del Ministero dell’Ambiente e della
Tutela del Territorio e del Mare – Divisione III
Attenzione: Concessione d71 FR-NP e d149 DR-NP Northern Petroleum
Via Cristoforo Colombo, 44
00147 – Roma
e p.c. : Al Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Direzione Generale perla
Qualità e la
Tutela del Paesaggio e l’Arte Contemporanea
Via San Michele, 22
00153 – Roma
Direzione per
Attenzione: Concessione d71 FR-NP e d149 DR-NP Northern Petroleum
Via Cristoforo Colombo, 44
00147 – Roma
e p.c. : Al Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Direzione Generale per
Via San Michele, 22
00153 – Roma
Oggetto : Osservazioni contro le Concessioni D71 BR-EL e D149 BR-EL Northern Petroleum
Con la presente
comunicazione i sottoscritti 2699 (duemiseicentonovantanove)
cittadini intendono esprimere un deciso NO all’attività di ricerca e
sfruttamento di idrocarburi lungo le coste del basso Adriatico da parte della
ditta britannica Northern Petroleum, secondo le concessioni d71 FR-NP e d149
DR-NP, rese note sul sito del Ministero dell’Ambiente.
I progetti in esame riguardano le ispezioni sismiche con l’invasiva tecnica air gun a soli25
chilometri da riva e la possibile installazione di pozzi
per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi.
La presente lettera è da intendersi ai sensi dell’articolo 6, comma 9 della legge 8 luglio 1986 n.349, che consente a ogni cittadino italiano di presentare in forma scritta le proprie osservazioni sui progetti sottoposti a Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) e ai sensi del trattato di Aarhus. Quest’ultimo, recepito anche dall’Italia, afferma che le popolazioni hanno il diritto di esprimere la propria opinione su proposte ad alto impatto ambientale e che l’opinione dei cittadini deve essere vincolante.
Esortiamo dunque i Ministeri a bocciare i progetti Northern Petroleum e tutti gli altri a venire, in rispetto dell’Adriatico, della volontà popolare e della legislazione vigente.
I progetti in esame riguardano le ispezioni sismiche con l’invasiva tecnica air gun a soli
La presente lettera è da intendersi ai sensi dell’articolo 6, comma 9 della legge 8 luglio 1986 n.349, che consente a ogni cittadino italiano di presentare in forma scritta le proprie osservazioni sui progetti sottoposti a Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) e ai sensi del trattato di Aarhus. Quest’ultimo, recepito anche dall’Italia, afferma che le popolazioni hanno il diritto di esprimere la propria opinione su proposte ad alto impatto ambientale e che l’opinione dei cittadini deve essere vincolante.
Esortiamo dunque i Ministeri a bocciare i progetti Northern Petroleum e tutti gli altri a venire, in rispetto dell’Adriatico, della volontà popolare e della legislazione vigente.
Tutte le adesioni possono leggersi su:
Tutta la documentazione e i commenti
possono leggersi sui siti:
https://spigolaturesalentine.it
http://dorsogna.blogspot.com/201/1/07/affondiamo-la-northern-petroleum.html
http://www.torredibelloluogo.com
https://spigolaturesalentine.it
http://dorsogna.blogspot.com/201/1/07/affondiamo-la-northern-petroleum.html
http://www.torredibelloluogo.com
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