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mercoledì 22 maggio 2019

Voterò Mauro Marino


E allora siamo arrivati agli ultimi boatos di campagna elettorale. Bella o meno sia stata, ognuno ne giudichi e dica. Però è tempo di tirare le fila di un lavoro faticoso. Il vedere molte persone belle, rispettabili e capaci candidate alle amministrative e il sapere di avere un limite immenso che è quello delle due preferenze massime (in una sola lista e, in caso di doppia scelta, devono essere di sesso diverso, pena l’annullamento delle preferenze stesse), di conseguenza occorre optare non certo per il meno peggio, ma per il meglio.
Personalmente è almeno un decennio che, escludendo referendum e amministrative, non vado a votare. Non lo facevo più perché mancano il pathos e la passione sufficienti. Scelta giusta o sbagliata? Non so, è una scelta che chiedo di rispettare. In questa tornata ci sono anche le elezioni europee, e per  queste voterò.
Il ministro degli interni non nega che queste elezioni saranno un referendum pro o contro di lui. Bene, auspico faccia la fine dell’altro Matteo. Voterò contro Salvini, egualmente sceglierò la persona che ritengo migliore. E siccome ho un ballottaggio in testa fra due candidati entrambi validi, preferisco non dire. La notizia è che romperò il ciclo delle astensioni.
Per la prima volta voterò invece per le amministrative leccesi. Prima ero residente altrove. E’ un privilegio ed un onere non da poco. Un onere perchè scegliere non è stato agile, fra le belle persone che conosco, sparpagliate in più liste,  optare, ho solo due preferenze a disposizione, e questo significa scartare alcuni amici e compagni che reputo stimabilissimi.
E’ un privilegio perché con il voto entro con prepotenza nel girone degli amministrati in una città che ho scelto e che amo e dalla quale mi aspetto molto.
Quando arrivai a Lecce, 15 anni fa, sapevo a malapena che questa città era sulla carta geografica,  mi guardai attorno qualche tempo e scoprii un mondo fatto di accoglienza, curiosità. “Cosa ci fa un piemontese qui?” era la domanda più ricorrente. E scoprii una vitalità difficilmente riscontrabile altrove. Qui si fa cultura, e chi la pratica lo fa con fatica, ma con una costanza che è addirittura commovente. Qui si accoglie, appresi e andai a vedere quella scritta sulla stele di Calimera: «Zeno esù en etiù 's ti Kalimera», «straniero tu non sei qui a Calimera». Ecco, non mi sono mai sentito straniero in questi luoghi,  e veramente non è poca cosa. Nel mio percorso leccese ho avuto incontri che mi hanno aperto la mente e il cuore. Ovviamente ci sono stati anche scazzi, pochi però. Arrivavo da una città che pubblica un trisettimanale ed ha le pagine locali de La Stampa e mi ritrovavo in una città piccola come Alessandria, ma con quattro quotidiani che poi sono diventati tre (con l’on line tutto è cambiato ovviamente, ma ne eravamo agli esordi). E dove si legge c’è vitalità, quando poi incontri per caso forse, o forse per empatia, una persona che stimola la tua curiosità con la sua gentilezza piena di cose da dire e dare, con la pacatezza dei saggi e quella rabbia curiosa di voler far uscire dall’ombra nuovi artisti, del voler caparbiamente portare poesia dove poesia non c’è, nel voler lavorare senza orari facendo cultura o dirigendo un giornale; quando questa persona non solo ti accoglie, ma a volte mette a disagio perché l’impressione che ti stia sopravvalutando è molta, perché ti senti ascoltato, significa che questa vale la pena di spendere un voto, il primo per me, a Lecce.
Voterò convintamente Mauro Marino perchè so cosa pensa, soprattutto perché so che se ha pensieri segreti non posso che condividerli perché così è sempre stato. Il documento programmatico che dice di cultura a Lecce, che ho letto e che dice  che la città è anche il Salento tutto. E poi affido a Mauro la speranza di vedere fiorire non un teatro, ma molte piazze e piazzette nelle sere estive, la voglia di vedere esplodere non solo il centro storico, ma anche luoghi più periferici con costi modesti, perché si può fare, si può uscire dai luoghi deputati alla “cultura” per crearne di nuova, per veder fiorire iniziative.
Non solo lo voterò, conosciamo i meccanismi terrificanti delle elezioni, molti dei (troppi) candidati non verranno eletti, auspico veramente che una persona come Mauro, anche in caso di non elezione, venga ascoltata per creare e portare avanti programmi culturali e non solo, Lecce conosce Mauro e Mauro conosce Lecce come pochi, se questo non è un valore aggiunto...
A presto!!

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