Lecce va verso
elezioni anticipate, occorre provare a capire per votare.
Carlo Salvemini ph: facebook |
….A chi mi
accompagnerà in questa nuova sfida, ricordo che il linguaggio è sostanza della
politica. Come ci insegna un bel libro di Gianrico Carofiglio, anche quando nel
confronto politico si finisce inevitabilmente “con i piedi nel fango” non
dobbiamo mai smettere di “guardare l’orizzonte”, tradendo il senso del nostro
impegno. Che non è riuscire a sconfiggere il nostro avversario, ma riuscire a
farci riconoscere dai cittadini come meritevoli di fiducia degni e capaci di
svolgere il difficile compito di amministrare una città come Lecce. Un
patrimonio immenso di bellezza, possibilità, vitalità, speranze. Un patrimonio
che appartiene non a chi lo governa pro tempore, ma a tutti i cittadini... (da
un post su Facebook
di Carlo Salvemini, candidato sindaco di Lecce).
Da nuovo elettore a Lecce sento la necessità di votare per
chi rappresenta non un pensiero unico, ma una pluralità di opzioni. Fermi
restando i principi fondanti ed imprescindibili ai quali ispirarsi: la
Costituzione, l’antifascismo, l’accoglienza, il no ad ogni forma di razzismo,
il civismo nel senso più lato del termine, oltre che, ovviamente e
scontatamente, l’onestà intellettuale e politica, tutto ciò non fa parte del
pensiero unico ma, come dicevo, dei principi imprescindibili, senza i quali
anche il solo gesto di votare diventa faticoso e, spesso, si sceglie di non
fare, proprio per evitare di votare “il meno peggio” quando non si riesce a
intravvedere il meglio.
Purtroppo l’Italia sta vivendo un periodo terribile dal
punto di vista dell’accoglienza. La scelta del governo centrale di lasciare in
mare una nave con delle Persone a bordo, di chiudere i porti, di non soccorrere
e non accogliere immigrati in nome di una lotta contro l’Europa che, pur avendo
responsabilità indecenti per paesi civili, non giustifica le scelte del governo
italiano di lasciare al gelo uomini, bimbi e donne. Questa è cronaca quotidiana
purtroppo. Dall’altra parte vediamo rinascere gruppi di dichiarata fede
fascista quando non nazista contro ogni principio etico e politico e
soprattutto contro la Costituzione della Repubblica. Tutti questi fatti
accadono in Italia e non possono, né devono, essere “altro” di qualunque
governo, anche di quelli cittadini, perchè l’onda lunga delle scelte
governative si abbatte con violenza anche nei più piccoli centri. Proprio per
questo ogni cittadino dovrebbe sentire il dovere di schierarsi, di scegliere. In
questo senso vanno le prese di posizione di molti sindaci, da quello di
Palermo, a quello di Napoli e su su fino all’estremo nord, di contestare e rifiutare
la politica di non accoglienza del governo centrale.
Per questo, e forse mai come oggi, occorre comprendere per
votare. Non basta il buon governo e la buona amministrazione, purtroppo, sono
punti di partenza imprescindibili ma insufficienti, occorre capire le scelte
anche politiche di chi andremo a votare, il loro pensiero in fatto di
accoglienza, rifiuto di ogni forma di totalitarismo, disponibilità a dire, come
i sindaci di altre città e paesi, dei chiari “no” a politiche che si ritengano
non accettabili. Salvemini nel suo post di presentazione, si presenta in ticket
con l’attuale vicesindaco, quindi dovremo votare il pacchetto intero, questa è
una scelta chiara di continuità, tuttavia, viste le premesse di cui parlavo,
mai come ora è necessaria, da ogni parte in campo, chiarezza. Le
scelte devono avere una direzione globale e non particolare. Non si può parlare
di traffico sena avere la visuale e il progetto della città futura che si immagina,
magari senza auto in centro, e non si può parlare di accoglienza e di
democrazia senza avere ben chiari i limiti imposti dalla Costituzione che
riguardano tutti i cittadini italiani. Egualmente occorre tenere alto il
ricordo di quanto i salentini si prodigarono negli anni ’90, all’arrivo di
migliaia di albanesi, di come accolsero, di come protessero l’immigrato.
Facciamo tesoro delle parole di Carlo Salvemini:
…Per questo noi
continueremo a camminare sulla nostra strada, con il nostro stile. Consapevoli
che infarcire di rancore, rabbia, risentimento, arroganza il dibattito pubblico
porta alla sconfitta di tutti, e che a vincere, anche nelle contrapposizioni
più aspre, sono l’intelligenza, la validità degli argomenti, la capacità di
parlare con chiarezza del futuro...
Intelligenza, validità degli argomenti e capacità di parlare
con chiarezza del futuro sono anche questo, schierarsi non per una generica
pietas, ma per scelta etica, politica, umana.
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