Michele Scarponi |
Il Giro d’Italia numero cento sta per partire. Sarà un’altra
festa per il ciclismo mondiale. Tuttavia parte offuscato dalla nebbia della morte. Michele Scarponi se
ne è andato il 22 aprile scorso, alla vigilia di quel giro di cui sarebbe stato
uno dei protagonisti. Uno stupido incidente in allenamento, l’incrocio, il
furgone. La morte fu istantanea.
Con il Giro vengono in mente tanti ricordi, strade afose ai
bordi delle quali lo aspettavamo le poche volte che passava vicino a casa, e il
gruppo sempre compatto che sfilava in pochi secondi con il sottofondo del
rumore delle catene che giravano. A malapena si scorgevano i volti dei ciclisti,
meno male che la maglia rosa era riconoscibile, almeno potevamo dire di averlo
visto.
Eddy Merckx |
Ricordo i racconti di epici scontri fra campioni e
campionissimi. Le narrazioni di due, trecento Km. di strade semisterrate, senza
meccanici, se c’era un guasto il corridore doveva aggiustarselo da solo,
ricordo i racconti di Girardengo, Binda, Bartali, Coppi e ancora altri, ricordo
Eddy Merckx detto il cannibale perché non
lasciava nulla a nessun altro, voleva vincere tutto. E ci riusciva. Vinse cinque Tour
de France e cinque Giri d’Italia, un mostro vero e proprio.
Ma il Giro ha anche ombre pesanti, inquietanti. Era il 1999,
Marco Pantani, detto il pirata per la bandana che portava sempre in corsa, nella
tappa di Madonna di Campiglio, due giorni prima della fine del giro, aveva
praticamente conquistato la maglia rosa, nessuno avrebbe potuto colmare il
distacco di 5 primi e 38 secondi che lo staccavano da Salvoldelli. Le due
tappe successive erano pane per i suoi denti, sul Mortirolo avrebbe dato la
zampata finale. La doccia fredda, gelata, arrivò quel maledetto 5 giugno,
quando alle 10,10 vennero comunicati gli esiti degli esami antidoping. Marco
Pantani risultava con ematocrito al 51% contro il limite massimo del 50%
consentito. Fu la fine, l’esclusione per 15 giorni fu fatale per il pirata. In pochi
credevano ad un Pantani dopato, anche Savoldelli rifiutò di indossare la maglia
rosa il giorno successivo.
Da quel momento per Marco iniziò un giro negli infernali
gironi della depressione. Provò più volte a rialzarsi, ma il convitato di
pietra del male oscuro lo teneva in pugno. Fino al 14 febbraio 2004, quando venne
trovato morto nella stanza del residence Le Rose a Rimini. Overdose di cocaina,
dissero, però molti sospettano l’omicidio, giustamente. Troppi lati oscuri,
troppi non detti, soprattutto la drammatica verità sui fatti di Madonna di
Campiglio.
Renato Vallanzasca, noto criminale in galera, condannato a 4
ergastoli e a 395 anni di prigione, confidò di un colloquio con un detenuto di camorra
poco prima di quel maledetto 5 giugno 1999 in cui gli disse: “non vincerà Marco
Pantani il Giro”.
Marco Pantani |
Indagini successive portarono ad un’intercettazione
telefonica fra un detenuto di camorra ed un suo parente, il testo:
Uomo:
“Mi hanno interrogato sulla morte di Pantani”.
Parente:
“Noooo!!! Va buo’, e che c’entri tu?”.
U:
“E che c’azzecca. Allora, Vallanzasca ha fatto delle dichiarazioni”.
P: “Noooo”.
U:
“All’epoca dei fatti, nel ’99, loro (i Carabinieri, ndr) sono andati a prendere
la lista di tutti i napoletani che erano…”.
P:
“In galera”.
U:
“Insieme a Vallanzasca. E mi hanno trovato pure a me. Io gli davo a mangia’.Nel
senso che, non e’ che gli davo da mangiare: io gli preparavo da mangiare tutti
i giorni perche’ e’ una persona che merita. E’ da tanti anni in galera,
mangiavamo assieme, facevamo societa’ insieme”.
P:
“E che c’entrava Vallanzasca con sto Pantani?”
U:
“Vallanzasca poche sere fa ha fatto delle dichiarazioni”.
P: “Una dichiarazione…”.
P: “Una dichiarazione…”.
U:
“Dicendo che un camorrista di grosso calibro gli avrebbe detto: ‘Guarda che il
Giro d’Italia non lo vince Pantani, non arriva alla fine. Perche’ sbanca tutte
‘e cose perche’ si sono giocati tutti quanti a isso. E quindi praticamente la
Camorra ha fatto perdere il Giro a Pantani.Cambiando le provette e facendolo
risultare dopato. Questa cosa ci tiene a saperla anche la mamma”.
P:
“Ma e’ vera questa cosa?”.
U:
“Si’, si’, si’… si’, si'”.
Altre
indagini hanno portato gli inquirenti alla conclusione che la camorra “costrinse”
il medico addetto alle analisi, ad alterarne i valori per far perdere Marco
Pantani ed incassare milioni di euro dalle scommesse clandestine e non. Si sa
infatti che la malavita organizzata gestisce in prima persona moltissimi punti scommessa
legali, grazie alla latitanza di una legge nazionale che regolamenti il tutto.
Il
baratro, la fine di una carriera, la fine di un mito.
Gli
sport, purtroppo, sono spesso nelle mani di criminali che sfruttano la
dabbenaggine degli scommettitori, che non esitano ad ammazzare, che lucrano sul
lutto.
In
ciclismo era lo sport per eccellenza un tempo, da quel 1999 quanti giri d’Italia
sono stati comprati e svenduti? Quante partite di calcio? Non lo sapremo mai,
però guardiamo con più disillusione e ricordiamo Scarponi, Marco Pantani e tutti
gli eroi positivi.
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