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lunedì 9 gennaio 2017

Daniela Palmieri: "Con tutto il cielo in Gola"


“Con tutto il cielo in gola” è il nuovo romanzo di Daniela Palmieri. L'autrice è libraia nell’antica libreria di famiglia in Lecce, dalla fanciullezza vive “dentro” i libri, dentro nel senso più letterale del termine, li legge, li ama. 
Come scrittrice è alla sua quarta pubblicazione, con Besa editore ha pubblicato “la Cerva” e “l’ultima volta che sono stato felice”. Con i Quaderni del Bardo “Parole in prestito” e quest’ultimo romanzo.
Già il titolo, che è un verso della poesia  “L’allodola e la luna” di Vittorio Bodini, lascia immaginare una sorta di travaglio, un cielo in gola che riempie, toglie il fiato, e alla fine ti lascia, come si legge nel testo di Bodini:
 
“In una stanza in fondo, la memoria,
di te non si informava, fine d’ un grande giorno:                             Giorno da meditare
davanti a una finestra, con il silenzio alle spalle”.

Le storie che si intrecciano nel libro sono quelle di Matilda, Antonio, Anna, Nerone (il senegalese che vende la sua merce), e ancora mamme, nonne ed altri personaggi della periferia cittadina. Una storia che pare partire al maschile ma che vede protagoniste le donne. La periferia è quella di Lecce, ma potrebbe essere coniugata in qualsiasi città del sud e del nord estremo. Periferie come luoghi di confine, fuori dalle luci della città, paesi non/paesi. Facciate di palazzi tristemente scalfite da scritte e da scorticature sull’intonaco, ragazzi che sciamano, appartamenti occupati e sgomberati. Storie di ordinario degrado insomma, di povertà antiche e nuove. Di migrazioni in Svizzera e Germania o semplicemente al nord di questa Italia.  Quello che colpisce nella scrittura della Palmieri è il linguaggio lento, pacato, descrittivo. Leggendo ho provato le stesse sensazioni che anni addietro sentivo leggendo Cesare Pavese, storie di altri paesi, che lasciavano e lasciano dentro una malinconia simile a quella della periferia  raccontata da Daniela. Forse il paragone è azzardato, là si parlava di microcosmi, i paesi appunto, con loro storie secolari, qui siamo in periferie che nella loro apparente inclusività tendono ad escludere. Così la giovanissima Matilda percorre quelle strade, quei sogni che sembrano già infranti nell’adolescenza. Quella disillusione che la pervade. Così Antonio, ruvido ex calciatore, ex sognatore, rassegnato, vive la sua idea di “essere comunista”, di manifestazioni in giro per l’Italia con una verve d’altri tempi, quando i sogni, veramente, “occupavano le strade” che la realtà e l’oggi ci hanno fatto scordare. Il romanzo non è “facile”, ci mette di fronte a realtà dure, inquietanti. Le stesse che viviamo ogni giorno e alle quali forse sembriamo abituarci, finchè non arriva  Daniela Palmieri a spalmarle sui nostri cammini, quasi a dire “parliamone”. Anche gli abitanti di quella 167 che vogliono opporsi ad uno sgombero e dovrebbero essere l’altra  società possibile, sembrano far parte di un mondo altro, diverso, lontano. Dal benessere della famiglia di Matilda alla caduta verso un basso al quale si deve abituare, dalla perdita del padre, alle sconfitte di una vita che sembra non dare pace.
E i ragazzi, quelli per i quali “… non c’è rivolta, non c’è ideale, è solo tristezza di gente che è diventata povera o se già lo era lo è ancora di più, povera e disperata… la maggior parte dei ragazzi non sa cos’è il lavoro, è passata dalla scuola al non fare nulla..”
Tutto si sussegue in un racconto scritto ottimamente, "orizzontale" e da leggere, per quanto mi riguarda, con estrema lentezza. Non se ne esce con leggerezza, e questo è un pregio. 

Daniela Palmieri – Con tutto il cielo in gola – Ed. Quaderni Del Bardo – Salento d’esportazione - € 15.00

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