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mercoledì 17 agosto 2016

Marisa Vescovo



Un ricordo di Marisa Vescovo, giovanissima fu mia professoressa di disegno alle scuole medie di Solero, La reincontrai molto più tardi parlando d'arte. Così la notizia della sua morte il giorno di ferragosto su La Stampa con la quale collaborava:  

Marisa Vescovo, 78 anni, critico d’arte e studiosa del contemporaneo, è annegata a Ferragosto nel mare di Bonassola, in Liguria, a poca distanza dalla Cinque Terre. Poco prima di mezzogiorno la donna ha deciso di fare il bagno, ma è stata colta da infarto e ha subito perduto i sensi. Riportato a riva il corpo, il medico del 118 le ha praticato il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca, ma non c’è stato nulla da fare. La salma è stata trasferita nella camera mortuaria dell’ospedale di Levanto.  

La notizia si è diffusa immediatamente nel mondo artistico torinese, dove ha lungamente lavorato e collaborato alle pagine dell’arte de «La Stampa». Nata ad Alessandria il 13 febbraio 1938, la Vescovo ha insegnato per 25 anni Fenomelogia dell’Arte Contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Genova, mentre ha curato con Maurizio Calvesi la Biennale Internazionale di Venezia del 1984 e 1986. Presente a numerose e qualificate esposizioni internazionali, la sua attività si è inoltre sviluppata nell’ambito della programmazione e organizzazione delle mostre della Fondazione Palazzo Bricherasio di Torino e nella curatela delle mostre in Cina, Corea e Russia per l’IGAV - Istituto Garuzzo per le Arti Visive. Nel 2008 ha realizzato l’ampia rassegna «Novecento. Cento anni di creatività in Piemonte», organizzata da Artefutura di Giuliana Godio, che così la ricorda: «Mi introdusse alla conoscenza degli aspetti concettuali dell’Arte Povera e del contemporaneo. Era una cara amica e la sua morte crea un vuoto nella cultura visiva torinese e non solo». 

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