Attimi di pacatezza, è vero,
esistono. A volte una piccola (o grande?) emozione arriva come una carezza.
In una sera agostana,
avvolti dal tiepido scirocco che accarezzava, pensando alle umane vicende spesso
strambe o rocambolescamente assurde, parlando del più e del meno con amici,
scopro che la giovane Chiara, che attraversa il nono anno di vita, ama scrivere
poesie.
Siccome sono curioso, quasi per gioco le chiedo se me ne scrive una. Vuole un
incipit. Al volo acchiappo parole appese in aria: “i pesci guardano le stelle
e…”
Pochi minuti e la giovane
poetessa arriva con foglio e tanto di dedica:
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