Los Quinchos sono loro, i ragazzi di strada di Zelinda
Roccia, italiana di origine, artista di strada, donna del circo, da oltre 25 anni la mamita di 200 bimbi di strada nicaraguensi, negli anni ne sono passati migliaia dalla sua organizzazione.

Fracesca Caminoli, con la leggerezza che la caratterizza, ci racconta
la storia di Zelinda in un libro che è a mezza strada fra il reportage
giornalistico, lei è giornalista, il romanzo, il racconto. Un lavoro che
termina con un’intervista a Zelinda dopo le narrazioni dei suoi viaggi e delle miserie dei
bambini di strada, la violenza da loro subita e fatta, le loro fughe dal mondo
annusando colla (pega) che sballa e consente loro di rubare, riunirsi in bande,
difendersi in qualche modo da un mondo degli adulti che li rifiutava e li
cacciava di casa. Emarginati nella loro terra.
Zelinda riesce a penetrare nel
loro mondo, “sfidata” dalla richiesta di uno di quei bimbi : “por què no me das un beso?” Perché non mi dai un bacio?
Un libro da leggere tutto d’un fiato, per meglio comprendere
le disparità di un mondo globalizzato che è spaccato in più pezzi, ricchi e
miseri, primo mondo e terzo mondo rigorosamente separati, divisi, nella
terrificante mancanza di un mondo detto “secondo” per meglio significare differenze incolmabili.
Una terra che gira attorno al sole sempre nello
stesso modo ma che si porta sopra tutto: la Ferrari da 250.000 euro che
sfreccia veloce, Zelinda, i bimbi di strada e la “pelosa” carità di molte ONG
(Organizzazioni non governative) che arrivano dove ci sono i dannati della
terra, fanno un progetto in fretta, velocemente spendono montagne di quattrini
e se ne vanno, progetti che hanno un tempo imposto per essere terminati per non
perdere i finanziamenti, quindi troppo spesso vengono improvvisati. Così si acquista
l’ambulanza senza creare una rete di assistenza per ripararla e quella dopo
pochi anni arrugginisce in un campo, si fanno pozzi per l’acqua in villaggi
sperduti senza addestrare alla manutenzione delle pompe, quando si rompono
diventano mucchi di ferri vecchi inutilizzabili. I “progetti” tali non sono in
realtà, sono improvvisazioni ed è un modo come un altro per mostrare i
muscoli, un’esibizione di potenza utile
solo a creare PIL per i paesi ricchi che si ripuliscono la coscienza.
Zelinda
non ci sta, lei crea pezzo dopo pezzo le sue comunità, accoglie con l’aiuto economico
di italiani e non solo, migliaia di bambini. Lei fa un progetto vero, con fatica,
rischio, amore, caparbietà, il coraggio che qualcuno chiama "degli incoscienti", quelli che abbandonano il crasso mondo europeo per ficcarsi nella miseria.
Un libro agile e snello, tuttavia pesante come un macigno.
Francesca Caminoli è al suo sesto libro, ricordiamo Il
giorno di Bajram (1999), La neve di Ahmed (2003), Viaggio in Requiem (2010), La
guerra di Boubacar (2011), C’erano anche i cani (2013), tutti editi da Jaca
Book.
Francesca
Caminoli, Perché non mi dai un bacio? Una donna accanto ai bambini di strada –
Jaca Book – Pagg. 114 - € 12,00
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