Sara aveva 22 anni. E’ stata bruciata viva dal suo ex,
Vincenzo Paduano, che ha confessato l’omicidio.
Due (al momento) gli automobilisti che hanno ammesso di
essere passati dal luogo, di avere visto “una ragazza che si sbracciava”, ma
che pensavano fosse una lite fra innamorati, questo è quanto riportano le
cronache, anche se pare molto probabile che le auto transitate siano molte di
più. Però è luogo malfamato, c’è prostituzione e spaccio lì vicino, si scannino
fra loro i malfattori, noi siamo persone per bene. Eppure di fronte a una ragazza che corre
sbracciandosi i fenomeni dello smartphone non hanno neppure pensato a fare il
113? Macchè, pare che in questo paese così bizzarro abbiamo smarrito anche la capacità di indignarci.
In questi giorni si sprecheranno fiumi di inchiostro e di
commenti sui social, giornali, riviste, in TV.
Le domande che mi assillano sono molte: perché siamo arrivati
a tanto? Da quando? Perché un ragazzo di 29 anni per gelosia commette un
omicidio di un’efferatezza e crudeltà così immensa? Non si tratta di un colpo,
una coltellata, questo individuo si è procurato l'alcool, ne ha cosparso la ragazza e le
ha dato fuoco prima di andare a lavorare.
Perché siamo arrivati al punto di vedere una ragazza correre
e sbracciarsi e non ci si ferma neppure un attimo, neppure si sente la
necessità di chiamare i carabinieri? Meglio un falso allarme a volte. Il
problema vero, temo, è che ci stiamo assuefacendo alla violenza, è normale
tutto, non esiste spazio per lo stupore.
I due automobilisti che passavano, gli unici al momento che
hanno ammesso, hanno 20 e 18 anni, non hanno pensato che quella loro coetanea
potesse aver bisogno di aiuto, o, peggio, non hanno voluto cacciare il naso in
fatti che apparentemente non li riguardavano? magari hanno pensato che solo di una puttana si trattasse, chissà.
E la paura, l’ansia da prestazione fanno il resto. Episodi
di bullismo nelle scuole se ne contano troppo spesso, a fronte di questa
sciagura il piccolo boss, il mafioso in erba è protetto da una rete omertosa, perché
gli altri hanno paura e terrore. E chissà che non ci sia una mai confessata e timida ammirazione per il più forte. Così diventa normale che qualcuno sia vessato,
che non venga considerato Persona, ma oggetto di dileggio e scherno.
Forse è il caso di fermarsi e riflettere, forse è il caso
che anche nelle scuole di ogni ordine e grado si inizi a parlare di rapporti
umani, della loro gestione. Soprattutto
è tempo di riprendere a considerare Persone gli altri, quindi parlare di
diritti e doveri. Un delinquente, tale rimane indipendentemente dalla sua
etnia, per questo stupiscono i giornalisti che, nel caso della ragazza di Roma,
non hanno titolato: “Fermato il suo ex, un italiano…”, macchè, solo se
straniero se ne dichiara l'etnia, e solo per consentire al Salvini di turno di inveire
contro l’universo mondo non padano.
Fermiamoci un attimo a pensare, forse è meglio.
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