Commenti

Non pubblicheremo commenti anonimi.

lunedì 11 aprile 2016

Un viaggio e una triste fontana spenta

Mappa da Lecce LE a Alessandria AL

Da Lecce ad Alessandria la strada è lunga, il treno (ancora una volta in treno) passa tutta l'Italia, costeggia il mare e poi entra nel corpaccione collinoso della pianura padana. Sul treno mille persone e altre mille, la signora con due bimbe, quello che guarda il computer, quello che legge, quelli che dormono, controllori con il tablet che ti chiedono "già visto il biglietto?" "Si, due volte", l'artista che dice "voglio cercare casa a Lecce"... Un'umanità che sale, scende, sparisce con i suoi pensieri. A Pescara salgono ragazze che scenderanno a Bologna "gli esami....." . Sale la signora che si siede di fronte a me con la sua figliola che gioca con il cellulare. Un paio di panini, il bar del treno che fa un caffè quasi imbevibile e lo vende al prezzo del caffè vero rincarato del supplemento viaggio e rigorosamente senza scontrino. Il mare che ti accompagna fuori dal finestrino, e tu che pensi  alla settimana enigmistica, perchè  acquistarla per ogni viaggio in treno è cosa che si fa e basta, poco importa se poi la sfogli appena, bisogna averla!  Salgono 4 ragazzi grandi e grossi, rasati, sono militari, si siedono parlando ad alta voce, uno di loro mette a volume eccessivo un inno militare del battaglione san Marco di chiaro stampo fascista, che dice a un certo punto "con le bandiere rosse ci puliremo il culo" mi alzo e dico "scusate, abbassate il volume, o sentite in cuffia quella roba lì", Vabbè ammetto, un tempo li avrei anche insultati, però con l'età mi limito (saggezza o che altro?). 
Ad Alessandria il treno arriva con il suo carico di umanità che sale verso Torino, io scendo, sono arrivato. Aspetto chi mi verrà a prendere, fuori dalla stazione mi guardo attorno per ritrovare i luoghi e non posso non pensare all'acqua. L'acqua è vita, mette allegria, l'acqua che scorre è segnale di prorompente esuberanza, il mare, il fiume, il lago sono luoghi della memoria. Ci penso mentre guardo quella fontana morta proprio di fronte all'ingresso della stazione, quella che sembra dire a chi arriva "benvenuto nel regno della città smorta e grigia". Ah gli amministratori, è pur vero che la città sta uscendo dal default,  però non penso che attivare quella fontana abbia un costo proibitivo, e forse si darebbe un segnale piccolo per dire: eccoci! 




Nessun commento:

Posta un commento