Certo che Renzi l’ha studiata bene, la finale di Tennis
negli USA fra due tenniste italiane, pugliesi entrambe, gli ha permesso di
volare negli Sati Uniti con un volo di Stato per fare la sua porca figura di
primo ministro vincente e sorridente.
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Dopo le primarie della disfatta del PD |
Ricordiamo altri momenti che hanno unito Istituzioni a
finali, una su tutte il mondiale spagnolo vinto dall’Italia, in cui il
Presidente Sandro Pertini volò a Madrid a tifare per la nazionale. Ma lui era
il Presidente della Repubblica, non certo un segretario di partito con funzioni
di primo ministro, Pertini rappresentava l’Italia intera, questo rappresenta sé
stesso e chi lo ha voluto (non votato, non scordiamolo) dove sta. Se fosse
andato negli USA il presidente Mattarella sarebbe stato un bel gesto, fatto dal
sindaco di Firenze è solo propaganda. In buona sostanza, se la stessa scelta
fosse stata fatta da Silvio il breve avremmo lanciato strali. Non successe
semplicemente perché portava sfiga, nessuno in Italia ha vinto nulla nei
vent’anni del suo governo.
Ma sappiamo, al sindaco di Firenze piace vincere facile, Pertini
presenziò a una finale internazionale, Renzi a una fra due italiane, lui non
poteva che essere fieramente italico.
Altri strali sarebbero partiti se Silvio il breve avesse
solo osato pensare di fare una riforma elettorale che prevede un parlamento di
nominati e un senato di non eletti, la riforma elettorale che si potrebbe
chiamare “Gelli / Renzi”. Avremmo riempito le piazze e gridato al golpe!
Comunque Renzi aveva ottimi motivi per fuggire con modalità
da primula rossa. Doveva inaugurare la fiera del Levante a Bari, e a quella
cerimonia avrebbe dovuto affrontare Emiliano che vede come un nemico, e uno
stuolo di sindaci salentini che erano lì con tanto di fasce tricolori a
contestare scelte criminali di governo quali la TAP, le trivellazioni, le
piattaforme petrolifere nel mare fra i più belli del mondo. Ed erano sindaci di
ogni provenienza politica, non certo solo di sinistra o solo di destra (due
estremi che il premier vede come fumo negli occhi, addirittura nel PD pare sia
vietatissimo dire “sinistra”, sostituito da “quelli che non stanno a destra”).
E il sindaco di Firenze, ben sappiamo, le contestazioni non le sopporta, perché
lui ha sempre ragione, lui è il migliore, con lui l’Italia riparte.
E non ha neppure la fantasia di immaginare comportamenti
diversi. Pensiamo se avesse detto: “vengo a Bari però la sera voglio due
maxischermi per vedere tutti assieme la finale degli USA”, sarebbe stato un
colpo mediatico che avrebbe depotenziato le contestazioni, visto che le due
atlete sono pugliesi, in particolare
salentine DOC (terra di sindaci contestatori), e che questa scelta gli avrebbe
procurato le simpatie del popolo pugliese, catalizzato, come bene mostrano i
giornali locali, da quella finale epocale e assolutamente inedita nel panorama
del tennis mondiale.
Insomma, il sindaco di Firenze dimostra paura, ansia da
prestazione, oltre che un’approssimativa conoscenza delle lingue straniere che
si ostina a voler praticare. Andando negli USA a fare “ciao ciao” con la manina
si è tolto dalle scatole quei retrogradi salentini in fascia tricolore (per
altro eletti, a differenza sua). Se questo è uno statista si merita Salvini
all’opposizione.
Il guaio per la Democrazia è che, visto il desolante
panorama politico in cui navigano le sinistre sbrindellate, ce lo dovremo
tenere a lungo. Almeno vent’anni, come dal 1920 ad oggi è accaduto ben due
volte, con Mussolini e con Berlusconi. Prima e dopo: una faccia una razza.
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