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martedì 29 settembre 2015

Telefoni cellulari: ridateci la tastiera!

A partire dal 1964 la DEC puntò a realizzare un computer usufruibile da parte di piccoli gruppi o da singole persone. Basandosi su LINC, un progetto sperimentale del Lincoln Laboratory, e sfruttando la rapida evoluzione delle componenti elettroniche e di archiviazione, nell'aprile del 1965 fu immesso sul mercato il primo esemplare del PDP-8. Come si vede le dimensioni sono talmente impegnative da non poter essere utilizzato con disinvoltura.  
Per fortuna le dimensioni si sono umanizzate, come la memoria interna che è decisamente più importante ed utilizzabile. Un personal computer odierno o un qualunque tablet ha una memoria centinaia di volte superiore a quella del PDP-8. 

PDP-8

evoluzione computer

Nessuno, si presume, sceglierebbe di mettersi in casa un computer grandissimo e con una memoria in grado di immagazzinare un paio di documenti word. Banali esigenze di spazio e di utilizzo intelligente del mezzo. A fronte di questo ci si chiede come mai lo stesso non succeda con i telefoni cellulari.
                                   
E' del tutto evidente come la rincorsa sia opposta a quella del computer e, tutto sommato, del buon senso. Da dimensioni immense a micro, con un ritorno ora al formato A4.
E c'è una notevole dose di sadomasochismo in tutto ciò, l'eliminazione delle tastiere e la loro sostituzione con il touch rasenta la crudeltà mentale. Sempre più spesso si vedono utenti meno giovani letteralmente esausti nel tentativo di comporre un numero senza toccare otto numeri contemporaneamente, molto più spesso si vedono persone di ogni età rifugiarsi in anfratti oscuri nella speranza di poter leggere lo schermo.  Chissà se è possibile fare una class action contro i costruttori di cellulari senza tastiera! 

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