Impressioni d’aprile.
Strambo aprile, freddo freddo, neve da qualche parte. Eh si,
“le mezze stagioni non ci sono più” dice un vecchio luogo comune che fa rima
con i negri che hanno la musica nel sangue e simili.
E con l’inverno che non termina aumentano i dubbi sul buon
senso. Vedevo la rossa Lilli Gruber una sera, intervistava Salvini reduce da
sei mesi di presenze in ogni trasmissione televisiva, compresi gli intermezzi
pubblicitari.
Da quando è segretario della lega nord più le spara grosse, più i “giornalisti” fanno a gara per averlo nei loro salotti, quasi i telespettatori fossero tutti idioti e chiedessero immondizia. (Il virgolettato si impone, uno può pensare che la parola “giornalista” sia di per sé sinonimo di intelligente informazione, cosa assolutamente falsa).
Da quando è segretario della lega nord più le spara grosse, più i “giornalisti” fanno a gara per averlo nei loro salotti, quasi i telespettatori fossero tutti idioti e chiedessero immondizia. (Il virgolettato si impone, uno può pensare che la parola “giornalista” sia di per sé sinonimo di intelligente informazione, cosa assolutamente falsa).
Bene, il Salvini aveva appena detto che i campi rom debbono essere
rasi al suolo immediatamente e i rom s’arrangino (se rimangono sotto le ruspe
per Salvini non è mica un problema). E mentre il leghista dibatteva con la
renziana doc Debora Serracchiani, la Gruber si è improvvisamente Signorinizzata
e si è proposta in versione gossip (proprio come il terrificante settimanale
Chi) ed ha chiesto all’asfaltatore di rom se fosse vera la sua storia affettiva
con una nota conduttrice televisiva. La risposta mi ha indotto, per una volta,
ad essere d’accordo con Salvini che ha chiesto di scindere vita privata da vita
pubblica, affetti da scelte politiche. Ora, comprendiamo bene le pruderie della
Gruber, vuole, con salti mortali degni di ben altri lavori più dignitosi, alzare l’audience di uno dei seimila talk di
LA7, però a tutto dovrebbe esserci un limite, uno spettatore che guarda quel
programma se ne scatafotte degli amori di Salvini, preferisce sapere se vuole
veramente massacrare rom e immigrati. Ma questo per Lilli sono dettagli, lei ambisce a dirigere Chi in tandem con Signorini, forse.
Giovedi un processato per bancarotta fraudolenta entra in
tribunale armato, ammazza un giudice, il suo avvocato ed un suo socio, poi
fugge.
Come possa uno entrare armato in tribunale è mistero, come
possa uscirne dopo aver compiuto una strage è mistero ancora più inquietante.
Però sono le reazioni che agghiacciano, mi dice un amico barbiere che molti
suoi clienti commentano: “bene ha fatto, doveva ammazzarne di più”, su facebook
fioriscono pagine di solidarietà con l’omicida. Posizioni estreme forse, ma che
lunga la dicono sulla considerazione che si ha della vita e della morte,
sull’importanza che si dà alla magistratura. Diranno gli psichiatri se
l’omicida sia o meno sano di mente, diranno i giudici a quale pena dovrà essere
condannato, però un dubbio sibila insistente, dopo vent’anni in cui arcinoti
uomini di governo picchiano duro sulla magistratura, la demoliscono, la
massacrano, dopo che il solito Salvini dice che è giusto farsi giustizia da
soli, non è scontato che uno si senta superiore e si faccia giudice di sé
stesso? E chi apre pagine di solidarietà con l’omicida non è lui stesso vittima
di parole e comportamenti criminali di alcuni personaggi di governo, oltre che complici di omicidio?
Ci sono persone che commettono reati, si fanno eleggere,
diventano primi ministri e dicono che quei reati (proprio quelli) non sono più
tali, ma solo marachelle. E chi non può fare il primo ministro? Anche lui può
pensare di risolvere personalmente la cosa forse.
E va bene così, nel frattempo il Partito Democratico
lombardo lancia una lotteria: per ogni iscritto sotto i trent’anni metà
biglietto per l’expo è gratis. Oplà, il gioco è fatto. Nota un’amica su
facebook che molto tempo fa a Napoli distribuivano scarpe sinistre, dopo le
elezioni, se tutto andava bene, davano anche le destre assieme a un Kg. Di
pasta. L’uomo di chiamava Achille Lauro ed era un armatore, il partito si
chiamava Democrazia Cristiana. Mi chiedo
quale sia la differenza fra Lauro e il PD lombardo.
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