Lunedi
23 marzo 2015.
Basta
sperare, Franco, amico mio!
La
ruota gira, il mondo è ben rotondo.
La
luna, invece, Cristo, è fatta a pera:
chi
spera campa a giorno e muore a sera.
Le
novità? Un anno senza canto,
Sperare, cantava Della Mea, l’Ivan che pensava (quanti eravamo a pensarlo?) che il rosso diventava giallo…
Sperare, in cosa, in chi? Avevamo un’idea del mondo (forse l’avevamo)
avevamo un’idea del futuro. L’America era quella della libertà e della guerra in Vietnam, l’est europeo era
colorato di grigio nei nostri pensieri. E allora? Allora “viva Mao” si urlava,
poi sapemmo e restammo allibiti, avevamo confuso la rivoluzione culturale con
qualcosa di liberatorio, non già con un massacro. Allibiti rimanemmo, muti mai.
Chi spera campa a giorno e muore a sera, come l’immortalità dei ragazzi che
corrono sugli argini dei fiumi, sugli spalti dei fossati, sul filo di rasoio
del loro incerto futuro mangiato, divorato dall’alta finanza che si colora di
giallo e rosso e verde. Arrivano cinesi e comprano la Pirelli e il cucuzzaro
intero come fosse un appartementino in periferia. La FIAT già se n’era andata
lontano, ha pure cambiato nome per cancellare quell’improbabile I (italiana).
Martedi
Camminavo sul marcipiedi verso casa, mi affianca una bimba spingeva il suo
passeggino con la bambola dentro, la mamma l’accompagnava, la bimba si ferma,
guarda la mamma, punta il dito sulla bambolina e dice “guardala, si rilassa”. E
io passo, sorrido e penso che se non cresce è meglio, se il tempo si ferma
qualche decennio è meglio… Non si ferma il tempo però, è inesorabile guardare
anni senza canti e senza gioie, con poche gioie e pochi canti. Intanto il Tg
manda notizie sempre uguali a sé stesse, intanto là si sparano e ogni tanto
ammazzano civili, a volte anche italiani e allora Renzi corre all’eroporto a
raccogliere (accogliere?) le bare, ormai è routine. Poi fa un tweet e risolve
tutto. La bambola dorme serena e si rilassa, il rosso non è giallo né arancione.
I ragazzi sciamano per la città invece di stare a scuola, hanno diritto di rivendicare il loro non
futuro e i loro anni “senza danno”. Più che studenti paiono reduci da una
guerra che ancora deve esplodere, più che ragazzi sembrano bimbi con i capelli
corti, con gli zaini, con le sigarette che stanno fumando e coi telefoni
attaccati agli occhi. Perché ormai il telefono si guarda, non si ascolta più,
al massimo ascoltano musica con le cuffiette. Pensieri liberi come farfalle,
colorati… oddio proprio colorati non paiono.
Rosarno è il paese in cui immigrati fanno l’economia. Loro sono gestiti
dalle mafie della raccolta di arance, lavorano per pochi euro, sfruttati,
tenuti in tende e in baracche, senza tutele. Sono vivi e veri, hanno formato una squadra di calcio fatta interamente
da immigrati, il “Koa Bosco Rosarno”. Partecipano al campionato di zona. Ad
ogni partita vengono pesantemente insultati “negri di merda, andate a
raccogliere arance” e via dicendo. I “civili” italioti si scagliano contro
coloro che portano quattrini nei loro negozi, che raccolgono le loro arance,
italioti? Mah! L’economia domina, sappiamo sappiamo… e le contraddizioni non si
contano in questo inverosimile vero che è diventata l’Italia.
Roma, una sottosegretaria indagata per probabili porcate fatte quando era assessore
alla Regione Sardegna, viene attaccata da Alessandro Gassman su twitter :
@Barracciu
sottosegretario,intanto che chiarisce,lascia la poltrona pagata da noi ?grazie.
Lei pronta risponde:
@GassmanGassmann chiarirò
tutto a fondo.lei intanto che impara fare attore,può evitare far pagare
biglietto cinema per i suoi "film"? grazie
Noi siamo fortemente garantisti, nessuno è colpevole fino a che tutti i
gradi di processo sono passati, però… però… però esiste (dovrebbe esistere)
un’etica che dice a chi ricopre un ruolo pubblico di moderarsi. Alla signora
Francesca Barracciu forse sfugge un dettaglio, se un cittadino comune ritiene
che Gassmann sia un pessimo attore non va a vedere i suoi film e non paga. Se ha invece
il sospetto (quando lo dice la magistratura) che un pubblico amministratore sia
corrotto o abbia fatto porcate non ha nessun mezzo per difendersi, per bloccarne
lo stipendo e le varie prebende. Solo una gaffe della Barracciu o un modo di
pensare ed agire reso consuetudine negli utlimi vent’anni? E poi questa storia
di comunicare via twitter somiglia a quei fidanzatini che si scambiano un’icona
con un bacio e restano spossati e convinti di aver fatto l’amore per una notte
intera!
Affannata pioggia che scende da stanotte e per tutto il giorno, sembra di
essere a Macondo, quella raccontata da Marquez in quello che forse è il più
grande romanzo del ‘900. Sembra, persò siamo solo a Lecce dove alcune strade
con la pioggia diventano fiumi. Quanto basta perché il pedone (ahi l’incivile
pedone che osa camminare ai tempi del motore) venga inondato da ogni auto che
passa.
Non importa, non fa nulla, noi si cammina rasi al muro e si mandano improperi
a quello che guida forte telefonando.
Mercoledi
Ed è cascato un aereo, 150 i morti. Mentre ne scrivo pare che il pilota
fosse chiuso fuori dalla cabina di pilotaggio, l’altro non gli ha aperto la
porta ed ha fatto schiantare l’aereo. Qualcuno dice suicidio, non nel suo bagno
di casa, per carità, si è portato appresso un mare di persone. Altri dicono
terrorismo. Mistero al momento. Fra i
passeggeri 16 erano studenti tedeschi. Avevano vinto il viaggio con un
sorteggio… La fortuna è cieca o solo stronza?
Non appena i giornali di ogni parte del mondo battevano la notizia che i
piloti sono tedeschi, l’onorevole (?) Santanchè se ne usciva con questo tweet:
Che origini hanno i piloti dell'autobus caduto? (Sic)
Ora, qualcuno a lei vicino dovrebbe prendersene cura, sugli autobus ci sono
gli autisti e non i piloti. Gli autobus non cadono (solitamente), a volte si
schiantano. E se sapesse attendere prima di aprire quella boccuccia plasticosa
si eviterebbe borgheziate. Ah, per inciso, la signora Santanchè percepisce
stipendio da parlamentare proprio come quelli che lo meritano. E voleva
comprarsi l’Unità intera, il giornale fondato da Gramsci. Totò lo direbbe : “ma
mi faccia il piacere….”.
Rapina in un supermercato nel napoletano. Muore il figlio del proprietario
che aveva inseguito i criminali. Arrestati, si scopre che sono due carabinieri
che lavorano a Mestre e nel tempo libero rapinano a Napoli. Per par condicio,
uno è napoletano, uno è veneto. I primi a gettarsi al loro inseguimento sono
stati due rumeni. Come scrive il mio amico Diego, Salvini è destabilizzato!
Settimana iniziata in modo intrigante veramente.
Sabato, comunque, torna finalmente l'ora legale.
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