Appello per la Grecia: “L’Europa rispetti
i popoli”
— Elmar Altvater, Brigitte
Aulenbacher, Klaus Barthel, Klaus Barthel, Hans-Jürgen Bieling, Reinhard
Bispinck, Gerhard Bosch, Ulrich Brand, Christine Brückner, Udo Bullmann, 5.2.2015
L'appello. Il documento è stato sottoscritto da decine di intellettuali, economisti e
dirigenti sindacali
I sottoscrittori di questo appello chiedono ai
governi dell’Unione, alla Commissione Europea, alla Banca Centrale Europea
ed al Fondo Monetario Internazionale di rispettare la decisione presa
dal popolo greco in merito al nuovo corso politico e di aprire, in buona
fede, una trattativa con il nuovo governo per risolvere il problema del
debito del paese.
Il governo greco ha ragione nel voler perseguire un
cambiamento delle politica economica poiché le politiche adottate in
precedenza hanno fallito. Non hanno condotto alla ripresa dell’economia.
Non hanno portato stabilità finanziaria. Non hanno prodotto un aumento
dell’occupazione, ne favorito l’afflusso degli investimenti esteri. Hanno
altresì posto sotto pressione ed indebolito la società greca e le sue
istituzioni. Non vi è quindi alcun valore nell’approccio seguito sin
qui, ne alcun progresso da preservare. Riteniamo essere urgente che
i partners europei della Grecia accettino questa realtà, al di fuori
della quale l’attuale governo greco non sarebbe mai stato eletto.
La Grecia necessita di immediate misure per far
fronte alla crisi umanitaria in corso, un salario minimo più elevato, maggiore
occupazione, nuovi investimenti e l’inizio di un processo di ricostruzione
e di incremento dei servizi di base come l’istruzione e la sanità.
Il paese ha anche bisogno di un nuovo sistema di fiscale, fortemente progressivo,
meno dipendente dalla tassazione dei consumi ma, al contrario, maggiormente
in grado di tassare i redditi ed i patrimoni. La Grecia ha bisogno
di combattere, punire e eliminare la corruzione. Il nuovo governo ha
bisogno delle risorse pubbliche necessarie per attuare le misure sopraindicate
e per dimostrare le proprie capacità, oltre ad avere la necessità di
poter continuare a fare affidamento sul sostegno della Banca Centrale
Europea per stabilizzare il proprio settore finanziario. Noi riteniamo
necessario che i partner della Grecia e le istituzioni europee
forniscano al paese tutte le risorse ed il sostegno necessari.
Il governo greco ha ragione nel chiedere la cancellazione
di quella parte dei propri debiti che sono nelle mani dei partner europei.
Questi debiti sono insostenibili e non verrebbero rimborsati in
ogni caso. Non vi sarebbero, dunque, perdite ne per i paesi coinvolti
ne per i contribuenti di quegli stessi paesi se tali debiti venissero
cancellati. Al contrario, una ripartenza della Grecia aiuterebbe la
ripresa dell’attività economica, stimolando l’occupazione e, per questa
via, nuovi redditi e profitti anche per i paesi partner. Noi riteniamo
necessario che i paesi creditori colgano quest’occasione riuscendo
a spiegare in modo chiaro ed onesto questa realtà dei fatti ai loro
popoli.
Questa situazione riguarda il futuro dell’Europa nel
suo complesso. Una politica fatta di minacce, ultimatum, ostinazione
e ricatti non fa altro che dimostrare a tutti gli europei che il
progetto europeo ha fallito. Esso avrebbe fallito moralmente, politicamente
ed in termini economici. Noi riteniamo essere urgente che i leader
europei rifiutino e condannino tutti i tentativi di condizionare
il governo ed il popolo greco.
Al contrario, il successo della Grecia potrebbe mostrare
il sentiero verso una rinnovata prosperità e stabilità per
l’Europa, con un ruolo nuovo per la democrazia ed un’ apertura alla possibilità
che le elezioni possano tradursi in cambiamenti costruttivi. I sottoscrittori
di questo appello sono al fianco della Grecia e dell’Europa, per la democrazia
ed il cambiamento. Noi riteniamo necessario che i leader europei
riconoscano l’eccezionalità della situazione politica in cui la Grecia ha
effettuato una scelta democratica così decisiva, e scelgano di
seguire la strada di un accordo realistico e di un negoziato
ragionevole
(L’appello per la Grecia
pubblicato è stato sottoscritto da decine di intellettuali, economisti
e dirigenti sindacali. I primi dieci firmatari sono: Elmar Altvater,
Brigitte Aulenbacher, Klaus Barthel, Klaus Barthel, Hans-Jürgen Bieling,
Reinhard Bispinck, Gerhard Bosch, Ulrich Brand, Christine Brückner, Udo
Bullmann. È possibile sottoscrivere l’appello sul sito europa-neu-begruenden.de)
Fonte: http://ilmanifesto.info/appello-per-la-grecia-leuropa-rispetti-i-popoli/
Appello per la Grecia: “L’Europa rispetti
i popoli”
— Elmar Altvater, Brigitte
Aulenbacher, Klaus Barthel, Klaus Barthel, Hans-Jürgen Bieling, Reinhard
Bispinck, Gerhard Bosch, Ulrich Brand, Christine Brückner, Udo Bullmann, 5.2.2015
L'appello. Il documento è stato sottoscritto da decine di intellettuali, economisti e
dirigenti sindacali
I sottoscrittori di questo appello chiedono ai
governi dell’Unione, alla Commissione Europea, alla Banca Centrale Europea
ed al Fondo Monetario Internazionale di rispettare la decisione presa
dal popolo greco in merito al nuovo corso politico e di aprire, in buona
fede, una trattativa con il nuovo governo per risolvere il problema del
debito del paese.
Il governo greco ha ragione nel voler perseguire un
cambiamento delle politica economica poiché le politiche adottate in
precedenza hanno fallito. Non hanno condotto alla ripresa dell’economia.
Non hanno portato stabilità finanziaria. Non hanno prodotto un aumento
dell’occupazione, ne favorito l’afflusso degli investimenti esteri. Hanno
altresì posto sotto pressione ed indebolito la società greca e le sue
istituzioni. Non vi è quindi alcun valore nell’approccio seguito sin
qui, ne alcun progresso da preservare. Riteniamo essere urgente che
i partners europei della Grecia accettino questa realtà, al di fuori
della quale l’attuale governo greco non sarebbe mai stato eletto.
La Grecia necessita di immediate misure per far
fronte alla crisi umanitaria in corso, un salario minimo più elevato, maggiore
occupazione, nuovi investimenti e l’inizio di un processo di ricostruzione
e di incremento dei servizi di base come l’istruzione e la sanità.
Il paese ha anche bisogno di un nuovo sistema di fiscale, fortemente progressivo,
meno dipendente dalla tassazione dei consumi ma, al contrario, maggiormente
in grado di tassare i redditi ed i patrimoni. La Grecia ha bisogno
di combattere, punire e eliminare la corruzione. Il nuovo governo ha
bisogno delle risorse pubbliche necessarie per attuare le misure sopraindicate
e per dimostrare le proprie capacità, oltre ad avere la necessità di
poter continuare a fare affidamento sul sostegno della Banca Centrale
Europea per stabilizzare il proprio settore finanziario. Noi riteniamo
necessario che i partner della Grecia e le istituzioni europee
forniscano al paese tutte le risorse ed il sostegno necessari.
Il governo greco ha ragione nel chiedere la cancellazione
di quella parte dei propri debiti che sono nelle mani dei partner europei.
Questi debiti sono insostenibili e non verrebbero rimborsati in
ogni caso. Non vi sarebbero, dunque, perdite ne per i paesi coinvolti
ne per i contribuenti di quegli stessi paesi se tali debiti venissero
cancellati. Al contrario, una ripartenza della Grecia aiuterebbe la
ripresa dell’attività economica, stimolando l’occupazione e, per questa
via, nuovi redditi e profitti anche per i paesi partner. Noi riteniamo
necessario che i paesi creditori colgano quest’occasione riuscendo
a spiegare in modo chiaro ed onesto questa realtà dei fatti ai loro
popoli.
Questa situazione riguarda il futuro dell’Europa nel
suo complesso. Una politica fatta di minacce, ultimatum, ostinazione
e ricatti non fa altro che dimostrare a tutti gli europei che il
progetto europeo ha fallito. Esso avrebbe fallito moralmente, politicamente
ed in termini economici. Noi riteniamo essere urgente che i leader
europei rifiutino e condannino tutti i tentativi di condizionare
il governo ed il popolo greco.
Al contrario, il successo della Grecia potrebbe mostrare
il sentiero verso una rinnovata prosperità e stabilità per
l’Europa, con un ruolo nuovo per la democrazia ed un’ apertura alla possibilità
che le elezioni possano tradursi in cambiamenti costruttivi. I sottoscrittori
di questo appello sono al fianco della Grecia e dell’Europa, per la democrazia
ed il cambiamento. Noi riteniamo necessario che i leader europei
riconoscano l’eccezionalità della situazione politica in cui la Grecia ha
effettuato una scelta democratica così decisiva, e scelgano di
seguire la strada di un accordo realistico e di un negoziato
ragionevole
(L’appello per la Grecia
pubblicato è stato sottoscritto da decine di intellettuali, economisti
e dirigenti sindacali. I primi dieci firmatari sono: Elmar Altvater,
Brigitte Aulenbacher, Klaus Barthel, Klaus Barthel, Hans-Jürgen Bieling,
Reinhard Bispinck, Gerhard Bosch, Ulrich Brand, Christine Brückner, Udo
Bullmann. È possibile sottoscrivere l’appello sul sito europa-neu-begruenden.de)
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