Due gennaio, l’anno è iniziato da poche ore e non è cambiato
molto nell'incapacità di comprendere.
Napolitano dice che è vecchio, stanco e si dimette. Abbiamo
qualche titubanza nel comprendere il suo comportamento sulla trattativa Stato –
mafia, qualcuna nel capire altri passaggi delle sua presidenza, però possiamo
dire che ha tutte le ragioni con queste dimissioni. Era fuori un anno e mezzo
fa, quando venne catapultato dentro un’altra volta dall'inettitudine di neo
politici che si volevano fare arbitri della situazione italiana facendosi
guidare da un guitto genovese, incapaci, arroganti, presuntuosi, politicamente
idioti. Oltre che da 101 del suo partito stesso che prima silurò Rodotà senza
motivarne le ragioni, poi Prodi nel segreto dell’urna. Tutti politici pagati
dai contribuenti per gestire la cosa pubblica che in realtà sembrano pensare
esclusivamente al loro tornaconto personale.
Il nuovo governo Renzi, quello nato dalla soppressione quasi
fisica di Enrico Letta, ha varato il jobs act, una legge che nei fatti concede libertà di licenziamento agli industriali. Pare che se possono licenziare come
pare loro assumano di più. Bah! La cosa non vale per deputati e senatori che
brillano per la loro assenza. Citiamo fra i deputati:
Angelucci Antonio (FI PDL9 98,88% di assenze)
Martinelli Marco (FI PDL) 94,04% di assenze
Crimi Rocco (FI PDL) 93,75%
Garnero Santanchè Daniela (detta silicon valley) 77,65%
Fra i senatori spiccano i nomi di
Ghedini Niccolò (FI PDL) 99,85% di assenze
Verdini Denis (FI PDL) 91,18%
Tremonti Giulio (GAL) 85,54%
Cont iRiccardo (FI PDL) 76,99%
E l’elenco è lunghissimo ancora.
I datori di lavoro di questi ignobili signori non possono
avvalersi della possibilità di licenziare, il Popolo sovrano che li ha eletti e
li paga non ha diritto di parola, quando vorranno potranno sommare il loro al
voto degli eletti onesti e decidere che si potrà licenziare chiunque faccia due
assenze consecutive.
Comprendere è veramente difficoltoso! Ora lo so, qualcuno
parlerà di facile populismo, però io direi di etica in politica. E’ giusto che
un tizio con il 98,88% di assenze e uno con il 99,85% percepiscano l’intero stipendio
in tempo di crisi in cui si costringono gli italiani ad acquistare meno pane, a
scaldarsi meno, a vivere male? Anzi, è giusto che non perdano la carica che
ricoprono?
Cambiamo tasto, ascoltavo La7 di prima mattina, fra gli
ospiti c’era una giovane e nuova senatrice del PD mandata a farsi massacrare
dialetticamente nientepopodimenoche da uno che per acume non è primo a nessuno:
Gasparri, il senatore di Forza Italia proveniente dall'estrema destra,
figlioccio di Almirante, coetaneo degli stragisti di Piazza Fontana, Della
loggia ecc. Ho detto coetaneo e qui mi fermo, sicuramente non era complice, per
carità, anzi, sicuramente non ne sapeva nulla. Però non ricordo bene i suoi
giudizi morali su Pinochet e su Videla o su Francisco Franco. O se sosteneva Saccucci,
il candidato MSI che quel 27 aprile 1976, contestato, fuggì dalla piazza di
Sezze Romano e dalla sua auto partirono colpi di pistola che lasciarono a terra
un ferito gravemente e un morto.
![]() |
Da sinistra: Fini, Almirante, Gasparri, Grilz negli anni '70 |
Bene, nel dibattito televisivo si parlava della polizia urbana
capitolina dove una percentuale altissima di vigili si è data malata la notte
di capodanno. Due reazioni sono arrivate immediate, da una parte si
condannavano duramente gli assenteisti, dall'altra si diceva che in fondo hanno
fatto una vibrata protesta da comprendere in quanto era stata loro negata
l’assemblea e il loro interlocutore (il comune di Roma) era da condannare per
non saper risolvere i loro problemi né dialogare con i sindacati.
Ah, ad accusare i lavoratori era la senatrice PD, a
difendere loro e i sindacati era Gasparri.
Poi dicono che uno non capisce più una mazza di quel che succede!
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