L’affaire che coinvolge stragisti fascisti, mafia, politica
e malaffare a Roma, il tutto guidato da Carminati, una cui biografia ce la
offre Gramellini
su La Stampa, è tutta nelle mani della
magistratura. Non sappiamo se Alemanno ne uscirà indenne come sostiene, neppure
degli altri coinvolti sappiamo come e fino a che punto sono tali, lo
decideranno gli inquirenti. L’unica certezza al momento pare essere la
collusione fra personaggi del calibro di Carminati (fascista, stragista,
accusato di omicidi e colluso con la mafia) con la politica di ogni colore. La
certezza pare essere l’assegnazione di appalti a personaggi come questi e, per conseguenza, la
gestione dei quattrini di noi tutti. E’ questo il bivio che separa certa politica
dalle persone per bene. Ovviamente non sono tutti uguali i politici, però è
inquietante come il potere stia troppo spesso nelle mani dei “più uguali” fra
loro. Soprattutto le persone normali si trovano a sentirsi vittime di
meccanismi perversi e incontrollabili. Ho visto la vicenda Sindona in TV,
leggiamo ogni giorno di personaggi che manovrano milioni di euro sulla testa
delle persone normali, per bene. Sembra un mondo parallelo dal quale sono
esclusi gli onesti. E c’è come una cappa
la malavita organizzata, le mafie ad ogni livello. E ci sono comportamenti
mafiosi o mafiogeni che non fanno che aiutare questo malaffare. Ringraziamo le
forze dell’ordine e gli inquirenti per il lavoro che fanno, però non abbiamo più il diritto, nessuno lo
ha più, di sorridere leggendo di mutande verdi comprate con i soldi pubblici,
di lauree comprate a Tirana. Non abbiamo più il diritto di stare fermi mentre
un condannato per truffa allo Stato viene chiamato a decidere come cambiare la
Costituzione. Non ne abbiamo il diritto, altrimenti Carminati proseguirà ad
avere carta bianca, altrimenti giudicheremo normale veder votare pregiudicati e
criminali di ogni risma. E non abbiamo il diritto di accettare che un premier e
segretario di un partito che era di centro sinistra dica che l’affluenza alle
urne non è un problema. Questi sono i comportamenti che agevolano le mafie, la
mancanza di indignazione. Carminati ha rapporti strettissimi con la politica
che conta, di destra estrema e, a quanto dicono gli inquirenti, del PD, e "collaborano" con lui dirigenti delle coop già rosse. Se è
vero questi personaggi debbono essere eliminati dalla politica attiva, altro
che buona fede. Nulla è più come prima, dopo ogni retata di queste, tutto muta,
cambia. E invece assistiamo a spettacoli indecenti,
indecorosi. Giornalisti che fanno a gara
a intervistare criminali e loro reggicoda, talkshow in cui ci si parla addosso
e via dicendo. Indignamoci!!!
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