"Io non so se lo farei, ma vorrei essere libera di decidere" è uno degli interventi al link: Liberi di decidere.
Il tema è attuale, delicato, caldo. La vita di ognuno di noi a chi appartiene? Lo Stato può arrogarsi il diritto di negare ad ognuno la libertà e la facoltà di decidere non solo come vivere, ma anche come e quando morire? Il suo dovere non dovrebbe essere quello di accompagnare tutti i cittadini in una vita dignitosa, di offrire ad ognuno la possibilità di scelta? Il testamento biologico, bloccato da fraintendimenti sul senso stesso della Democrazia, in Italia non è un diritto, anzi. Lo Stato si arroga la decisione sul come e quando un cittadino deve morire, anche in presenza di un fine vita pieno di sofferenza, dolore, impossibilità conclamata di guarire da malattie crudeli. Il cittadino, in questo modo, rimane un ostaggio nelle mani di pochi oltranzisti della religione e costringe chi vuole finire con dignità a varcare i confini nazionali. Questo è un vulnus doppio: da una parte non considera la volontà del cittadino, dall'altra permette solo a chi ha la possibilità economica di sostenere le spese per un trasferimento in una clinica svizzera questo "lusso".
Ricordo altri tempi oscuri per la democrazia, quando non c'era il diritto della donna all'aborto, alcune femministe presero contatti con cliniche inglesi, accompagnavano a Londra a prezzi stracciati le donne che avevano la necessità di interrompere la gravidanza. Anche ora forse dovrebbero nascere organizzazioni simili ma sarebbero fuori legge, semiclandestine. Vogliamo questo? Molto meglio sarebbe che i parlamentari decidessero di parlare alle centomila persone che hanno firmato la petizione. Penso che nessun parlamentare di nessun colore politico abbia il diritto di ignorare queste richieste.
Questo diritto, come dice un intervento nel video, non farebbe aumentare le morti, ma farebbe sicuramente diminuire la sofferenza.
Una legge sul fine vita non deve in nessun modo agevolare scelte definitive, lo Stato deve impegnarsi affinché chi lo chiede abbia tutta l'assistenza necessaria per decidere serenamente, perchè gli vengano prospettate tutte le possibilità diverse, ma alla fine nessuno può arrogarsi la facoltà di sostituirsi all'individuo in scelte etiche così importanti.
Vogliamo questo diritto!
Vogliamo questo diritto!
I milioni di donne e uomini che votarono per mantenere la legge sull'aborto non lo fecero per avere un facile contraccettivo, ma per consentire alle donne tutte di impadronirsi della loro dignità , libertà, capacità di autogestirsi. Chi chiede caparbiamente una legge sul fine vita vuole banalmente concedere a tutti e ad ognuno la possibilità di scegliere con DIGNITA'.
LIBERI DI DECIDERE!!!!
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