Passare in Piazza Sant’Oronzo in questi giorno è
incredibile. Le pagodine candide e plasticose sono ovunque, per Cibarti hanno
addirittura pensato di stendere la porcata anche davanti all’anfiteatro forse per
impedire ai turisti la visione di quelle vecchie pietre.
La città è piena
di gruppi di visitatori, uno di milanesi era fermo, mi ha chiesto informazioni,
abbiamo chiacchierato e una signora mi dice “Scusi, ma il sindaco è un
ambulante? Privilegia i mercatini alla piazza?” Ho allargato le braccia, “Che
vuole, signora, forse chi amministra è tremontiano, la cultura, si sa, non si
mangia” . Facciamo il punto della situazione, nel mese di maggio la piazza è
stata ricoperta di pagodine con il seguente calendario:
Festival
Dieta Med-italiana Lecce capitale della Cultura del Buon Cibo Gusto e
salute dal 26/04/2014
al 04/05/2014
Gelato festival: dall’8 all’11 maggio.
Panorama
d’Italia dal 14 al 17 maggio qui la pagodona era un improbabile igloo sempre
in candido moplen.
Cibarti
Expo 2014 30 maggio al 2 giugno
Nei tempi
morti la piazza ha ospitato altre manifestazioni, ovviamente. Oltre che servire
ai mezzi (camion, carrelli elevatori ecc.) per montare e smontare le porcate. Ovviamente è stata tassativamente vietata ai comizi elettorali
perché non si fanno nel salotto buono. Lì si vendono “coglioni di mulo”, altro
che.
E facendo un giro nel cuore pulsante di Lecce, la
zona nel raggio di 100 metri dalla Plastificata piazza Bianca (già Sant’Oronzo)
lo spettacolo è ancora più deprimente. Parcheggi, auto, la Chiesa fra le più
fotografate al mondo, Santa Croce, coperta da anni da impalcature, forse in una
lotta di resistenza con quelle del Teatro Apollo, altra meravigliosa incompiuta che chi scrive non ha mai avuto il piacere di vedere nei sette anni di permanenza a Lecce. Uno spettacolo che fa rabbrividire. Una città
candidata a capitale di cultura dovrebbe (evidentemente i condizionale si
impone) essere altra cosa. Fino a pochi giorni fa ero fra i sostenitori più
accaniti alla candidatura, “perché no?” mi chiedevo. Ora forse ritengo sia il
caso di soprassedere, non è proprio il caso. Se non esiste un disegno
complessivo che valorizzi non per un anno solamente la città, se non esiste un
piano traffico non raffazzonato, se il concetto di soldi: pochi maledetti e
subito prende il sopravvento, è meglio ripensarci. Se il centro storico deve
essere un mercato a cielo aperto si scelga di farlo tale. Non condivisibile
come opzione, però darebbe il senso di stabilità. La cultura è altra cosa.
Andiamo a vedere chi si occupa di tutto ciò:
Cultura - Beni
Culturali - Spettacolo - Turismo - Sport e tempo libero
Assessori al ramo:
•Avv. Luigi Coclite:
Turismo, Marketing Territoriale, Spettacoli ed Eventi
Riceve per
appuntamento. Tel: 0832.682101 - Email ufficio.turismo@comune.lecce.it
•Dr. Paolo Perrone
(Sindaco): Cultura, Sport
Il settore si occupa dell’organizzazione di eventi
culturali, mostre, spettacoli, eventi sportivi, di iniziative in campo turistico e di promozione
dell’immagine della città, oltre che gestire le strutture espositive di
proprietà comunale. Il settore gestisce tutte le attività connesse
all’obiettivo primario di crescita culturale, turistica ed economica della
città, valorizzando le potenzialità del territorio.
Dirigente: Arch.
Nicola Massimo Elia
Attività economiche
e produttive - Internazionalizzazione delle imprese
Assessore al ramo:
Dr. Luciano Battista
Il Settore opera nel
contesto delle attività imprenditoriali che riguardano il commercio al
dettaglio a posto fisso su aree private e quello su aree pubbliche… Interviene, inoltre, nella promozione dei
prodotti locali, mediante l'organizzazione di eventi (mostre, fiere, gallerie
espositive, ecc.) o la partecipazione a fiere nazionali ed internazionali,
in modo da facilitare l’ingresso delle aziende locali anche nei mercati esteri.
Girovagando nel cuore turistico, monumentale e
storico della città mi accorgo che non è proprio possibile quella candidatura, che in queste condizioni
nessuna commissione potrebbe dare questa possibilità ad una città tanto bella quanto
maltrattata. Nella sola area che va da Piazza Sant’Oronzo a Piazza
Castromediano a Via Umberto primo cascano le braccia nel vedere i poveri
turisti a piedi, rispettosi dell’ambiente, dovere fare slalom fra pagodine,
auto in sosta, un traffico degno di altri luoghi.
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