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giovedì 6 giugno 2013

Di Cucchi, Stucchi ed altre amenità italiote

Due casi di "referti" strambi, uno dei medici, uno della magistratura. 

12 dicembre 1970: Saverio Saltarelli nel corso di una manifestazione venne colpito al petto da un candelotto lacrimogeno lanciato ad altezza d'uomo dalla polizia e morì. Il referto medico recitava che è morto "per arresto cardiocircolatorio". In sostanza: morì perché il cuore si è fermato.

5 giugno 2013: Vengono assolti i carcerieri di Stefano Cucchi. I giudici stabiliscono che è morto di sete e fame, la colpa è dei medici. Come è noto ed è scritto in ogni manuale di pronto soccorso la morte per fame provoca quanto riscontrato e refertato sul corpo di Stefano: Ecchimosi alle gambe, al viso, mascella fratturata, ecchimosi all'addome, emorragia alla vescica e al torace, due fratture alla colonna vertebrale.  Morì il 22 ottobre 2009 all'ospedale Sandro Pertini.

5 giugno 2013: Un esponente della lega nord PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA viene nominato alla guida del CO.PA.SI.R. (Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica) che si occupa di servizi segreti. Il signor Giacomo Stucchi, in linea con il suo partito, probabilmente desidera secedere e spaccare l'Italia in due., Mettere un individuo simile alla sicurezza sarebbe come nominare Erode agli asili nido. Per la cronaca rileviamo con soddisfazione che il signor Stucchi si è distinto in passato come firmatario di disegni di legge mportantissimi per il futuro dell'Italia, citiamo in particolare la sua sottoscrizione al D.D.L. per l'Isitituzione del Museo delle Carrozze storiche lombarde nella villa reale di Monza.  

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