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Casa Batllo |
Era il 7 giugno 1926, il primo tram entrato in servizio
a Barcellona investì un signore. Aveva un aspetto dimesso, misero, lo portarono
all'ospedale Santa Croce, un ospizio per indigenti. Morì il 10 giugno. Venne poi
riconosciuto dal cappellano della Sagrada Familia, lui era Antoni Gaudi i
Gornet. L’architetto che segnò un’epoca e fece vere rivoluzioni nel suo campo. E
quella Cattedrale non riuscì a terminarla, anche se si era ricavato una
stanzetta dove viveva proprio in quel cantiere. Era nato il 25 giugno 1852,
studente di architettura nella Barcellona della Renaixença, piena di spinte al
nuovo e di rivendicazioni di autonomia alle quali aderì e rimase fedele fino
alla fine.
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Sagrada familia |
Durante gli studi ebbe modo di lavorare con architetti
famosissimi e di studiare le nuove metodologie di costruzione, in particolare l’utilizzo
del cemento. Fodamentale fu l’incontro con Eusebi Guell che credette in lui
diventandone protettore e commissionandogli opere che rimangono nella storia
dell’architettura e dell’arte. A soli 31 anni venne chiamato a costruire la
Sagrada Familia, opera che resterà incompiuta ma che rappresenta il culmine
della sua visione artistica.
Sempre nel 1833 inizia Casa Vicens, nel 1887 la residenza del
Conte Guell, Palazzo Guell, poi Casa Calvet, che ricevette il premio per la
miglior costruzione in Barcellona, e la particolarissima Casa Batllò con il
tetto a onde. Prima di lasciare ogni
altro lavoro per dedicarsi alla sola Sagrada Familia, costruì la Casa Millà.
Al suo funerale parteciparono migliaia di persone, nonostante
la sua vita solitaria e riservata. L’ “Architetto di Dio”, come venne nominato,
è sepolto nella cripta della Sagrada Familia.
“La
creazione prosegue incessantemente attraverso l’uomo. Ma l’uomo non crea:
scopre.
Coloro che ricreano le leggi della Natura per basare su esse le loro nuove
opere sono
collaboratori del Creatore. Chi copia non collabora. Perciò, l’originalità
consiste nel
ritorno alle origini” (A. GAUDÍ)
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