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giovedì 20 giugno 2013

Democrazia diretta e movimento cinque stelle

E così la Gambaro è stata espulsa con ignominia dal movimento di Casaleggio (e Grillo), per aver osato dire che forse il portavoce non eletto ha esagerato. A decidere tutto quanto è stata "La Rete". Come in ogni democrazia evoluta le decisioni si prendono a furor di popolo. Ma chi è la rete? La prima considerazione è che su 59 milioni circa di residenti in Italia (neonati compresi) circa il 50% utilizza "la rete". Di questa quota circa il 50% è di età compresa fra ai 14 e i 29 anni. (Fonte: http://www.drontech.it/2011/quanti-italiani-navigano-sul-web-e-cosa-cercano-principalmente-68199/#).  Dal blog di Beppe Grillo apprendiamo che: 

"Le operazioni di voto si sono concluse. Gli aventi diritto erano 48.292, di questi hanno votato in 19.790. Il 65,8% (pari a 13.029 voti) ha votato per l'espulsione, il restante 34,2% (pari a 6.761 voti) ha votato per il no. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato".

In sostanza, degli 8 milioni circa di votanti quel movimento, solo 18000 circa hanno diritto di veto e di cacciare chi vogliono e quando vogliono. Più che una democrazia diretta ha l'aspetto di una cupola. La tanto decantata "rete" sembra un'accolita di fedelissimi del padrone del movimento. Nulla a che vedere con il concetto di Democrazia diretta, insomma. il volere degli otto milioni di elettori è qualcosa di evanescente, inutile, impossibile. Se teniamo conto dei milioni di italiani che alla "rete" non hanno accesso per svariati motivi (il 50%) bene si capisce come tutto abbia l'aspetto di polvere negli occhi per mascherare una solida oligarchia che neppure nei peggiori comitati centrali aveva casa. 

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