Due fatti nelle elezioni appena passate, da una parte il
capitombolo del movimento di Casaleggio. Forse scontato perché è stato evidente
fin dalle prime battute di questa legislatura che ci trovavamo al cospetto di neofiti
impreparati, molto spesso incapaci di parlare se non per slogan. L’assenza
dalle TV, il proporsi esclusivamente con un blog che leggono gli addetti ai
lavori e lascia volutamente fuori tutti coloro che non utilizzano internet (e
non sono pochi), il perdere due lunghi mesi a scannarsi su chi cacciar fuori
dal movimento e sulle paghette rimangiandosi i buoni propositi di prima, il
crimine di inizio legislatura quando hanno avuto la possibilità di entrare in
un governo finalmente diverso e ne hanno avuto una paura viola, salvo poi
chiedere un monocolore cinque stelle e vaneggiare su un futuro bipolare dei due
padroni dei partiti: Silvio e Beppe, quasi come se la politica fosse un’aziendina
della bassa padana in cui due concorrenti si alleano per conquistare il
mercato. La politica e la democrazia non sono queste cose qui, sono cose serie.
Gli elettori che stavano nel regno dell’astensione si sono decisi infine a
votare un movimento di persone con le facce pulite, è vero, e subito sono
rimasti scottati dall'impossibilità per gli eletti di dire cose diverse da
quelle dei loro padrini, no a governi con nessuno, guai a parlare in pubblico.
Addirittura i più duri, puri e incapaci si rifiutavano di salutare la Bindi
perché “è la casta”. Pensavamo in molti fossero diversi dalle orde leghiste dei primi
anni ’90, così non era, i deliri di onnipotenza dei loro capi li hanno cullati.
Il primo grande risultato che hanno ottenuto è un governo con dentro un
azionista di maggioranza che si chiama Berlusconi. Il secondo è la rielezione
di Napolitano.(Questo anche per colpa del PD ovviamente, ancora non si capisce
perché il no a Rodotà). Patetico il candidato stra trombato a sindaco di Roma,
dice che la colpa è dei giornali perché non parlavano di lui. Ma di cosa sta
parlando? Non sono loro che hanno il veto di parlare con i giornalisti? “Voi
giornalisti siete dei pezzenti, però guai se tacete di noi”. Vabbè, arrivederci e grazie! Personalmente non
metterei una riga del loro blog da nessuna parte.
Il problema però è un altro, la vecchia politica si è
frantumata non già contro i guitti cinquestellati, piuttosto contro
l’incapacità di essere viva e vivace, di proporre. Balbettii e un governo simil
Monti, questa è la novità. CI si arrabatta fra IMU, tasse e conti, è sparito lo
spread dal lessico comune, intanto i giovani sono letteralmente allo sbando. E
questa politica incredibile (nel senso più letterale del termine: non
credibile) non riesce a mettere in campo neppure uno straccio di riforma
elettorale che consenta agli elettori di scegliere, sono 10 anni almeno che
tutti i partiti giurano di volerla modificare, nessuno ha mai osato né voluto
farlo. Se non è presa in giro degli elettori questa, quale altra lo è? Un
governo come quello attuale non può prendere decisioni riformiste, di destra o
sinistra che siano, deve badare a navigare a vista, altro che riforme
condivise, questi devono stare al centro e stare attenti ai ricatti che
arrivano come se piovesse, non è un caso che sia un governo composto in gran
parte da neo democristiani. L’astensione dice una sola grande verità: la democrazia
in Italia è bloccata da politici affogati nel malaffare, furti di denaro
pubblico per acquistare lecca lecca e gratta e vinci, incapacità di riformare
alcunchè, c’è una crisi economica da paura e sentiamo dire di acquistare aerei
e navi da guerra “indispensabili”, c’è disoccupazione e qualcuno presenta
disegni di legge per depenalizzare Dell’Utri o interrogazioni perché la RAI
trasmetta Miss Italia, nel mentre i grillini (o casaleggiani) discutono notti
intere se il taxi è rimborsabile o meno, quasi fosse il problema dei lavoratori
del privato che la benzina se la pagano, le persone sono alla fame e il peggior
premier della storia repubblicana viene condannato e la sua cameriera lo
difende in TV, lui rimane dove sta, immarcescibile, in Parlamento. Quale paese
civile ha un politico in carica con le pendenze penali di quello là? Il PD per
canto suo se ne sta ad arrovellarsi in una crisi inconcepibile, avendo scordato
la politica per dedicarsi a faide interne fra correnti e correntine. Questi,
aggiunti ad una infame legge elettorale che hanno rifiutato di cambiare,
aggiunta ad un governo bloccato, sono un vero cancro per la democrazia stessa.
Astensione al 50% significa, semplicemente, che gli elettori non hanno alcuna
speranza in questa politica e in questi loschi figuri. Ah, c’è anche il
cantiere delle sinistre, dagli anni ’80 lavora alacremente! Ora aspettiamo i
ballottaggi, il primo round l’ha vinto il centro sinistra, però rimarrebbero,
fermi i numeri attuali, sindaci votati dal 25/30% degli aventi diritto, un po’
poco in realtà per il governo di una città come Roma.
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