25 aprile triste, si profila la formazione di un altro governo con Berlusconi come
azionista di maggioranza e con l’appoggio di un Partito Democratico ormai lacerato, di sinistre praticamente inesistenti in Parlamento, in preda a bande che cercano il potere ad ogni costo. Dobbiamo
solo chiedere umilmente scusa a chi liberò l’Italia dal nazifascismo, mai
avrebbero immaginato lo scempio alla Costituzione che sarebbe avvenuto in
questi anni. Ricordiamo le parole del
più grande Presidente della Repubblica, Sandro Pertini.
“Da noi deve partire l'esempio di attaccamento
agli istituti democratici e soprattutto l'esempio di onestà e di rettitudine.
Perché il popolo italiano ha sete di onestà. Su questo punto dobbiamo essere
intransigenti prima verso noi stessi, se vogliamo poi esserlo verso gli altri.
Non dimentichiamo, onorevoli colleghi, che la corruzione è nemica della libertà”.
(Sandro Pertini)
…Questo è
compito del Parlamento. Bisogna sia assicurato il lavoro ad ogni cittadini. La
disoccupazione è un male tremendo che porta anche alla disperazione. Questo,
chi vi parla, può dire per personale esperienza acquisita quando in esilio ha
dovuto fare l’operaio per vivere onestamente. La disoccupazione giovanile deve
soprattutto preoccuparci, se non vogliamo che migliaia di giovani, privi di
lavoro, diventino degli emarginati nella società, vadano alla deriva e,
disperati, si facciano strumento dei violenti o diventino succubi di corruttori
senza scrupoli. Bisogna risolvere il problema della casa, perché ogni famiglia
possa avere una dimora dignitosa, dove poter trovare un sereno riposo dopo una
giornata di duro lavoro. Deve essere tutelata la salute di ogni cittadino,
come prescrive la Costituzione.
Anche la scuola conosce una crisi che deve essere
superata. L’istruzione deve essere davvero universale, accessibile a
tutti, ai ricchi di intelligenza e di volontà di studiare, ma poveri di mezzi.
L’Italia ha bisogno di avanzare in tutti i campi del sapere, per reggere il
confronto con le esigenze della nuova civiltà che si profila. Gli articoli
della Carta costituzionale che si riferiscono all’insegnamento e alla
promozione della cultura, della ricerca scientifica e tecnica, non possono
essere disattesi. Il dettato costituzionale, che valorizza le autonomie locali
e introduce le regioni, è stato attuato. Ne è derivata una vasta partecipazione
popolare che deve essere incoraggiata. Questo diciamo, perché vogliamo che la
liberà, riconquistata dopo lunga e dura lotta, si consolidi nel nostro paese. E
vada la nostra fraterna solidarietà a quanti in ogni parte del mondo sono
iniquamente perseguitati per le loro idee.
Certo noi abbiamo sempre considerato la libertà un bene
prezioso, inalienabile. Tutta la nostra giovinezza abbiamo gettato nella lotta,
senza badare a rinunce per riconquistare la libertà perduta. Ma se a me,
socialista da sempre, offrissero la più radicale delle riforme sociali a prezzo
della libertà, io la rifiuterei, perché la libertà non può essere barattata.
Tuttavia essa diviene una fragile conquista e sarà pienamente goduta solo da
una minoranza, se non riceverà il suo contenuto naturale che è la giustizia
sociale. Ripeto quello che ho già detto in altre sedi: libertà e giustizia
sociale costituiscono un binomio inscindibile, l’un termine presuppone l’altro:
non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà, come non vi può essere
vera libertà senza giustizia sociale. Di qui le riforme cui ho accennato
pocanzi. Ed è solo in questo modo che ogni italiano sentirà sua la Repubblica,
la sentirà madre e non matrigna… (Luglio’78 - dal discorso di insediamento di Sandro
Pertini alla Presidenza della Repubblica)
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