
Non sono favole, non è roba messa
in giro da giornalisti comunisti, questo è Silvio da Arcore. Ed io, a due
giorni dalla possibile fine del mondo evocata non già dai Maya, poveretti,
piuttosto dal mondo stesso che non ne può più di questi guitti, dovrei sorbirmi
due ore di sproloqui di un incartapecorito? Ma per favore! Mi rendo comunque
conto che un problema esiste veramente per le prossime elezioni, la memoria
corta e la forza della compravendita di voti, assieme alle collusioni e agli
specchietti per allodole possono funzionare ancora. Ascoltavo due piccolissimi
commercianti dire che fra Bersani e quello là voteranno il secondo perché “Bersani
vuole mettere la carta di credito per acquisti da 300 euro in su”. Ecco fatto, non
c’entra l’Europa che costringe ad ammazzare i poveri, neppure il malgoverno
degli ultimi 20 anni, non c’entra nulla l’avere consapevolezza che il prossimo
governo italiano probabilmente non potrà che essere un bipartito Merkel /
Draghi. Il problema è Bersani con le carte di credito. Questa Europa sembra
essere sempre più un enorme bluff della
finanza e dell’economia, quella della politica non esiste. Emblematico il caso
dei marò italiani prigionieri in India, colpevoli o meno che siano rimangono un
affare strettamente italiano, a differenza dei BOT e dei CCT e dello spread che
sono pilotati dalle banche altre, diverse, a differenza dalle tasse che sono
imposte dall’Europa.
No, ieri ho messo su una vecchia
videocassetta e mi sono visto per la terza o quarta volta “Amici miei” parte
terza. Gli amici ormai invecchiati e in casa di riposo che avevano una
consapevolezza: di essere vecchi, di essere simpatici e di scherzare sapendo di
farlo.
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