Non ho visto Vespa Bruno con il
vecchio Berlusconi Silvio ieri sera (18 dicembre 2012). A tutto c’è un limite,
mi dicevo. Da vent’anni ci viene riproposto un copione assolutamente identico,
quello là che arriva e promette. Ricordiamo solo alcune promesse elettorali: Abolizione
del bollo auto, abolizione dell’ICI (questa l’ha fatta veramente e ha ridotto
sul lastrico i Comuni), per chi non ricorda ha anche detto che durante il suo
mandato avrebbe debellato il cancro e portato la vita media a 120 anni. Per non
dire della promessa detassazione delle tredicesime mai mantenuta, il portare le
aliquote del fisco a due sole e via dicendo, con scontato attacco alla
magistratura che “gli vuole tanto male”. E potremmo proseguire con le gaffes famose
nell’universo mondo: “Mister Obamaaaaa”.
Da un’intercettazione del 1/1/2008: “ieri
sera avevo la fila davanti alla camera, erano 11, me ne sono fatte solo otto…”
Il 2 novembre 2010 :“Meglio essere appassionato da belle ragazze che dai gay…”. il 24
settembre 2003 a
Wall Street tentò di convincere imprenditori USA ad investire in Italia perché “ci sono meno comunisti… ed abbiamo
bellissime segretarie” nel 2006,
in campagna elettorale, si definì “Il Gesù Cristo della politica, una vittima. Mi sacrifico per tutti”.
Ed il suo amore per la Patria era talmente elevato
che si trovò a dire in una intercettazione del 13 luglio 2011 “Me ne vado da questo paese di merda”.
Il clou lo raggiunse in un’intervista il 10 settembre 2009 “Credo
sinceramente di essere il miglior premier che l’Italia abbia avuto in 150 anni
della sua storia”.
Non sono favole, non è roba messa
in giro da giornalisti comunisti, questo è Silvio da Arcore. Ed io, a due
giorni dalla possibile fine del mondo evocata non già dai Maya, poveretti,
piuttosto dal mondo stesso che non ne può più di questi guitti, dovrei sorbirmi
due ore di sproloqui di un incartapecorito? Ma per favore! Mi rendo comunque
conto che un problema esiste veramente per le prossime elezioni, la memoria
corta e la forza della compravendita di voti, assieme alle collusioni e agli
specchietti per allodole possono funzionare ancora. Ascoltavo due piccolissimi
commercianti dire che fra Bersani e quello là voteranno il secondo perché “Bersani
vuole mettere la carta di credito per acquisti da 300 euro in su”. Ecco fatto, non
c’entra l’Europa che costringe ad ammazzare i poveri, neppure il malgoverno
degli ultimi 20 anni, non c’entra nulla l’avere consapevolezza che il prossimo
governo italiano probabilmente non potrà che essere un bipartito Merkel /
Draghi. Il problema è Bersani con le carte di credito. Questa Europa sembra
essere sempre più un enorme bluff della
finanza e dell’economia, quella della politica non esiste. Emblematico il caso
dei marò italiani prigionieri in India, colpevoli o meno che siano rimangono un
affare strettamente italiano, a differenza dei BOT e dei CCT e dello spread che
sono pilotati dalle banche altre, diverse, a differenza dalle tasse che sono
imposte dall’Europa.
No, ieri ho messo su una vecchia
videocassetta e mi sono visto per la terza o quarta volta “Amici miei” parte
terza. Gli amici ormai invecchiati e in casa di riposo che avevano una
consapevolezza: di essere vecchi, di essere simpatici e di scherzare sapendo di
farlo.
Nessun commento:
Posta un commento