Effetto Paradosso, ovvero,
dell’intrecciar fili.
Al cinema Elio, in collaborazione con
la libreria Volta La Carta la prima salentina dl Film
Dell’intrecciar
fili, ovvero Effetto Paradosso. Accarezzare, avere rapporti, tessere, dipingere
tele di fili intrecciati. L’essenza dei rapporti umani, del comprendersi e
capirsi, la voglia di vedere l’altro (gli altri) fin dentro per consentire loro
l’opportunità di esprimere sé stessi senza dover mediare con un “vero” che
vuole incasellare, catalogare, costringere. Ogni cosa al suo posto anche se non
se ne conosce il motivo. Demetra con le sue pillole e il paese senza nome con
l’erba Ipazia lavorata, impastata. Un’erba magica che è il filo rosso che percorre
tutti i 100 minuti del film, fino a lasciarti negli occhi (in bocca) il colore (il sapore) di erba appena raccolta, i colori
della terra di Puglia che esplodono irriverenti, inquietanti, spudorati,
tranquilli. A proposito, non è l’ “erba”, è Ipazia. Serenità alla fine… intrecciando fili, il sé e
l’altro, io e gli altri un tutt’uno, come si dovrebbe, come si potrebbe.
Camminavamo
in un paesino garganico un giorno, nel centro storico, dietro l’angolo, quattro
signore tessevano parlando fra loro di chissà cosa. “Effetto Paradosso” mi sono
detto. Allora è vero, può succedere, allora ti trovi, in certi luoghi di Puglia,
proiettato dentro l’anima del film.
“Secessione”
dice la sindaca che vuole libertà per il suo paese. Un po’ decisionista, un po’
berlusconiana, molto libera, guida una società che può essere calle mai più o
l’isola che non c’è, che è (è stato) l’immaginario di chi voleva essere più che
apparire, vedere piuttosto che guardare solamente. E Demetra (Julieta Marocco, brasiliana
di nascita, spagnola di adozione), che poco a poco lascia per strada le sue turbe,
accompagnata in quel percorso da Ottavio (Konrad Iarussi), da Alice (Cloris
Brosca) e dagli altri personaggi del paese, loro non giudicano mai, soprattutto non hanno
pregiudizi. Chiedono e vogliono poter essere, solo quello. Lei, Demetra, sta
imparando ad essere ciò che si sente di essere, piuttosto che altro, quello che
deve essere per convenzione.
Effetto
Paradosso è questo e forse altro, opera seconda di Carlo Fenizi, il giovane
regista foggiano che spesso pensa in spagnolo ha portato sugli schermi l’altra
Puglia, il nord di cui poco si sa nelle sale, così avvolte e sconvolte dalla
magia del Salento. Le Puglie, imparavo da piccolo, frequentando comprendo
perché del plurale. La terra lunga che mai sembra finire, che passa
dall’influenza campana alla Magna Grecia, alla Grecìa salentina, terra dove le
culture si intrecciano. Effetto Paradosso arriva venerdi nella città della
stele che dice (non a caso) “straniera non sei qui a Calimera”.
Rivedendo il
film una seconda volta annotai qualche
citazione didascalica, che nulla toglieva alla narrazione, ma forse
scelta precisa del regista quasi a
voler sottolineare quel bisogno di
condivisione, di apertura verso
l’esterno da cui la narrazione è
permeata. Non è, in fondo, un film pugliese perchè certamente l’erba Ipazia
verrà accolta dignitosamente anche nel profondo nord perché è il sogno e
l’utopia, è il mezzo per proseguire a camminare sperando. Certo, i colori, il
sole, il centro storico di Orsara di Puglia, dove il film è stato girato, sono
il valore aggiunto che danno a tutto il racconto collocazione onirica. Tutto questo aiuterà
anche al nord a intrecciar fili, in un momento storico politico che definire
inquietante è un sottile eufemismo. E poi, diciamolo, è un film ironico,
satirico, surrealmente magico, che fa anche ridere, molto.
Mercoledi 17
ottobre, alle 21 al Cinema Elio di Calimera, il regista Carlo Fenizi, gli attori
Cloris Brosca e Konrad Iarussi saranno presenti alla prima salentina del film. Ingresso
libero.
Effetto paradosso.
Regia: Carlo Fenizi
Soggetto e
sceneggiatura: Carlo Fenizi
Costumi: Lucia Macro
Scenografie: Anna
Maria Cardillo
Trucco e acconciature:
Paola Bruno
Edizione e Foto di
scena: Laura Marinaccio
Aiuto Regia: Maria
Antonietta Di Pietro
Musiche originali:
Terranima
Suono: Gianfranco
Tortora
Montaggio: Daniela
Bevilacqua
Fotografia: Niki
dell’Anno
Durata: 100 min.
Paese: Italia
IL CAST - Sono molti
gli attori pugliesi interpreti della pellicola: dal cantante Konrad Iarussi
all’attrice comica Mirna Kolè (protagonista della scena del teatro comico
foggiano in vernacolo). Fa parte del cast anche Chiara Fenizi, attiva nel
teatro fiorentino con la compagnia Teatro a manovella e già nel cast de La luce
dell’ombra (opera prima di Carlo Fenizi). A loro si sono uniti la garganica
Maria Rosaria Vera, l’attore Francesco Ricciardi e il piccolo Felice Clima, al
debutto sul grande schermo. Tutte pugliesi le comparse e le figurazioni
speciali. Gianpio Notarangelo, cantante e musicista del gruppo etno-pop
Terranima, è autore ed esecutore delle musiche originali del film. Gli Esposito
Bros, fumettisti foggiani della Sergio Bonelli Editore (disegnatori di Zagor,
Martin Mystère e Nathan Never) hanno firmato la locandina alternativa del film.
Sono molti i pugliesi anche tra le maestranze del gruppo tecnico: i costumi di
Lucia Macro, le scenografie dell’architetto Anna Maria Cardillo, il trucco e le
acconciature di Paola Bruno e la fotografia di Niki Dell’Anno. L’artista
foggiano Sinuhe da Foggia (alias Sergio Imperio) ha messo a disposizione le sue
opere per alcune scenografie del film. Nella squadra di regia, inoltre, ci sono
la graphic designer Laura Marinaccio e l’aiuto regista Maria Antonietta Di
Pietro. Il regista e scenneggiatoreCarlo Fenizi è nato invece a Foggia nel
1985. Nel 2008 ha diretto il suo primo film, La luce dell'ombra, in Spagna.
Sinossi
Effetto Paradosso é
una fiaba pugliese.
Il film girato ad
Orsara di Puglia racconta la storia di Demetra, una giovane ingegnera che
conduce una vita grigia e dedicata esclusivamente al lavoro, nulla sfugge al
suo controllo. Chiamata dal comune di un paesino del nord della Puglia per una
perizia su un terreno, deve allontanarsi per una notte. Quel viaggio in terra
dauna cambierè il senso della sua vita. Demetra si trova improvvisamente catapultata
in una dimensione fiabesca, fuori dal mondo; il paese si presenta come un
microuniverso magico, in cui le regole sociali e i rapporti umani sono
improntati su modelli alternativi. Demetra é costretta a trattenersi più del
dovuto in quanto continui imprevisti non le consentono di svolgere il suo
lavoro e scopre che sul terreno in questione nasce l’Ipazia, una pianta
spontanea dai sorprendenti poteri benefici, unica al mondo e alla base di tutti
prodotti locali. Spiazzata, confusa e turbata dalla realtà che la circonda,
Demetra viene messa alla prova. Quella dimensione riesce a far crollare in lei
convinzioni e certezze di un’intera esistenza e a svelare misteriose
coincidenze.
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