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mercoledì 15 agosto 2012

Intervista al ragionier Vincenzo Barba da Gallipoli


Ferragosto, cercando negl iscantinati ho trovato questa cronachetta del 2011. 

Prima delle festività natalizie è andata in onda su una nota TV locale, un’intervista a tutto campo all’Onorevole Vincenzo Barba, trattandosi di personalità di prima grandezza nel panorama politico locale, abbiamo voluto estrapolarne alcuni passaggi . Da annotare i disinvolti passaggi dal singolare ad un plurale maiestatis esclusivi, fino ad oggi  del Papa e del Divino Otelma (due che vestono in modo strano)  oltre che l’utilizzo di alcuni interessanti neologismi che daranno filo da torcere a molti linguisti.

“Lei è gallipolino DOC?”
 “Sono cresciuto e pasciuto a Gallipoli…”
Ha un’attività molto intensa”
“Non sono un grande personaggio, sono solo onnipresente….  Iniziamo una riunione, come succede spesso, a mezzanotte, siamo carichi di entusiasmo per affrontare nuove situazioni…. Non sono un grande, siamo imprenditori, come dicono, di prima grandezza….”
“Come Moratti?”
“Moratti è in paradiso, noi siamo in purgatorio…. Noi abbiamo onestà comportamentale… vogliamo dire la nostra in ogni situazione e vogliamo essere ai primi posti….”
“La sua è una famiglia numerosa”
“ Siamo sette fratelli in vita, mio padre ha avuto 11 figli, non c’era televisione a quel tempo,  si andava a letto presto, mancava anche il riscaldamento, quindi ci si riscaldava come si poteva... Mio padre commerciava in tutto, la sera alle sette si coricava e ….”
“Com’era Vincenzo da piccolo?”  
“Da piccolino era tutto casa e chiesa. Proprio un bravo ragazzo….   Da ragazzino ero ricciolo, ero l’idolo delle ragazzine di allora…. Anche come chierichetto ero il prediletto del prete…. Ho sempre praticato ambienti sani….”
“Come è diventato imprenditore?”
“Nessuno nasce mai papa di Roma, nessuno nasce imprenditore, io ero molto attaccato a mio padre, mi sforzavo di fare il ragioniere, mi sistemavo tutti i soldini …. Sono amante dell’ordine, dell’igiene e della simmetria… Stavo accanto a mio padre, vedevo possibilità di ampliare le attività… Mi consigliarono di fare traiding, comprare e vendere…. Abbiamo fatto una joint venture con un genovese e ci siamo fatti coinvolgere… rifiutai l’assunzione in banca per fare la libera attività… se stavo in banca magari adesso sarei ragioniere generale dello stato…. Però rifarei tutto quello che è fatto perché “scaturiente” dall’onestà….
“E la politica?”
“A un certo punto siamo stati coinvolti dalla politica, quando fui chiamato all’impegno accettai…. Me lo propose l’amico Raffaele Fitto… quando D’alema si dimise lasciò libero il collegio mi candidai contro Ria, fu la prima entusiasmante e soddisfacente campagna elettorale, tanti applausi, tanti baci. Non vinsi però. Dopo pochi mesi si tornò a votare, Fitto mi richiamò, e mi complimento con lui per come conduce la politica, e mi ricandidai…”
“Cosa non le piace della politica?”
“ Non mi piace l’assillo di essere sempre sotto torchio, sempre in campagna elettorale… Comunque, mai bugie o falsità… A volte quando si gioca a carte succede, però è un gioco…. A Roma che faccio? Abbiamo pochissimo tempo, sempre impegni, non ho casa a Roma, costa troppo, girovàgo (accentato sulla a)  in tre o quattro alberghi…  Stiamo a Roma dal martedi al venerdi, poi abbiamo molti impegni nel collegio, io ricevo ogni sabato centinaia di persone per parlare dei problemi delle loro città. Tantissimi sindaci, assessori, consiglieri che mi chiedono consigli….  C’è anche chi mi chiede un posto in banca, questo non posso farlo. Ho un locale che ho affittato a una banca e tutti pensano che sia la mia banca…. Però non è mia… Non aiuto mai a livello personale, solo per aumentare il livello della vita di tutti…Noi lavoriamo per essere in primis in ogni realtà… Io voglio avere il meglio consentito ovunque, anche nella spesa, vado dal macellaio compro il filetto che dico io, per esempio….”
“ E’ fidanzato, onorevole?”  
“Non sono fidanzato, siamo signorini, uccel di bosco… La fidanzata, dipende dal modo di impostazione…. Qualche volta sono andato vicino al matrimonio, però era prematuro…. Adesso siamo maturi, però deve esserci l’occasione… Abbiamo desiderio di un figlio, la donna ideale fisicamente però non c’è… Io sono per le donne composèe. Di un certo carisma. Deve essere piacevole caratterialmente e fisicamente, prima fisicamente però…. La macicità è maschile e anche femminile”
“Macicità? Cos’è?”.
“L’uomo deve essere macho, ma anche la donna…. Diciamo che piaccio alle donne. Come tutti gli uomini abbiamo quella a cui piaci ma non piace a te…. Per scelta al momento siamo ancora signorini…”
“E il Gallipoli calcio?”
“siamo finiti nelle mani di uno che non ha le capacità…. Sembrava un americano in vacanza, diceva di milioni, solo a parole….
“È vero che canta?”
“Canticchio. Ad una vecchia fidanzata  cantavo “T’amo e t’amerò” di Little Tony. Quando la lasciai, era innamorata, le mandai un fax (per dirle che era finita, n.d.r.)…  Al cuore non si comanda, l’amore o c’è o non c’è. L’affezione è una cosa, l’amore un’altra.”
“Quando si sposa?”
“Ci sono molte signorine, uomini e donne che vanno in depressione perché non si sposano. Io ho una vita sociale intensa. Noi siamo di quelli che ci provano, siamo invidiati per il nostro modus comportandi. Siamo ricercati per tutto questo.”
“Prima di dormire a che pensa?”
“Uso ancora le buone abitudini del chierichetto, faccio il riassunto della giornata, penso a tutti gli eventi della giornata, anche a quelli che non sono accaduti.” “ Auguri a tutti per le prossime festività, ma anche per dopo, altrimenti dopo le feste che si fa?”    

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